PIERO COSTA
(foto tratta dai microfilm de Il Resto del Carlino)
Nato a: Chiavari (GE)
il: 08/09/1938 - 09/02/1997
Stagioni in Virtus: 1996/97
ADDIO A PIERO COSTA, "ARCHITETTO DELLA KINDER"
di Alessandro Gallo - Il Resto del Carlino - 10/02/1997
Si è spento ieri mattina, all'età di 58 anni, Piero Costa. Dal luglio dello scorso anno era il general manager della VIrtus Kinder, l'uomo al quale Alfredo Cazzola aveva affidato il compito di ricostruire una squadra che, nel giro di pochi giorni, aveva perso, per diversi motivi, Brunamonti e Coldebella. Il calvario di Piero, che lascia la moglie Cristina, era cominciato un mese fa, alla vigilia della trasferta di coppa a Barcellona. Sull'aereo che avrebbe portato la squadra in Catalogna, non c'era Piero, che non si sentiva bene. "Devo fare qualche controllo", aveva risposto a chi gli aveva chiesto il motivo della sua assenza. Due giorni il comunicato della società: il dirigente era stato ricoverato al decimo piano dell'ospedale Maggiore, nel reparto diretto dal professor Liguori. I medici avevano deciso di operarlo, per una pancreatite, ma erano subentrate complicazioni. Quelle complicazioni che alle 7,30 di ieri hanno fiaccato la sua resistenza.
Prima di arrivare a Bologna con la qualifica di general manager, Costa aveva speso un anno come procuratore (lui aveva portato Bonner alla Virtus, dopo l'infortunio occorso a Woolridge), ma aveva accettato con entusiasmo di rigettarsi nella mischia. Prima della Virtus aveva contribuito alle fortune di Livorno e aveva gettato le basi per lo scudetto che Caserta avrebbe vinto con il suo successore, Sarti (durante la gestione di Piero una Coppa Italia e la finale di Coppa delle coppe persa per una prestazione incredibile di Drazen Petrovic). In seguito aveva lavorato anche a Reggio Calabria. Oggi, alle 11, nella camera mortuaria dell'ospedale Maggiore di Bologna, verrà celebrata una messa per ricordarlo.
IERI L'ULTIMO SALUTO A PIERO COSTA, MANAGER RUBATO AL BASKET PIU' VERO
La Gazzetta dello Sport - 11/02/1997
Ultimo saluto ieri mattina, presso la cappella dell'ospedale Maggiore, a Piero Costa, il manager della Virtus scomparso domenica mattina per il quale è stata officiata una messa. Presente tutta la squadra con il presidente Cazzola, insieme a molti amici e colleghi del dirigente scomparso, il presidente di Lega Rovati, diversi giornalisti e tifosi. Il carro funebre è poi partito alla volta di Chiavari. Piero Costa aveva 58 anni e ne aveva trascorsi relativamente pochi nel grande basket, gli ultimi 15 o giù di lì. Prima, la pallacanestro per lui era stata soltanto passione, la sua piccola società di Chiavari, terra cestisticamente un po' depressa ma che sa produrre pivot, come Costa. Nei primi anni Ottanta, a Torino, il suo lavoro era entrato in rotta di collisione con la sua passione: Piero (già allora coi capelli bianchissimi) è diventato uno dei manager del boom. Pallacanestro Livorno, Juve Caserta, Viola Reggio Calabria sono state le società in cui ha lavorato, spesso ottenendo ottimi risultati, sempre con grande simpatia e disponibilità. Quest'anno era tornato in una squadra, la Virtus Bologna, dopo una parentesi in cui, con uno dei più grandi agenti americani (Fleisher), aveva cambiato barricata. Ma non passione.
IL BASKET ITALIANO DÀ L'ADDIO A PIERO COSTA
L'abbraccio del mondo della pallacanestro al general manager della Kinder morto domenica. Tra i tanti fiori per il "giemme" scomparso un mazzo fasciato da una sciarpa bianconera portato di "forever boys"
di Alessandro Gallo - Il Resto del Carlino - 11/02/1997
L'ultimo saluto a Piero Costa, prima che il feretro imboccasse la strada per Chiavari, dove la salma è stata poi tumulata. Ieri mattina, nella piccola e fredda cappella della camera mortuaria dell'ospedale Maggiore, c'era tutto il basket italiano. Tutti venuti per rendere omaggio a Piero Costa, il general manager della Kinder, morto domenica, in ospedale, dov'era ricoverato da più di un mese, per pancreatite. E accanto alla moglie Cristina c'era pure tutta la Virtus, dal presidente Cazzola, al baby Bertolazzi, a Riccardo Morandotti, ora in forza alla Cagiva Varese. Non ha voluto mancare la Fortitudo, rappresentata dal vicepresidente Cappellari, dal direttore sportivo Puglisi e dall'allenatore Bianchini, ma c'erano anche il presidente della Lega Pallacanestro, Angelo Rovati, e i dirigenti di Cantù (Corsolini), Treviso (Lefebre) e Roma (Natali).
Tanti fiori per Piero e un mazzo particolare, fasciato con una sciarpa bianconera, quella che hanno voluto portare i "Forever Boys", per l'ultimo saluto al giemme, dopo lo striscione dell'altra sera. Mescolati tra la folla i suoi ex giocatori, quelli ai quali era particolarmente affezionato, Ario Costa, Pietro Generali e Massimiliano Rizzo. E con loro Marco Calamai, l'ex direttore del Tgs Marino Bartoletti, l'ex presidente della Virtus Paolo Francia, il responsabile del marketing del Bologna Fc Roberto Albonetti e l'ex rossoblù Lionello Massimelli. Una funzione molto semplice, per un uomo che alla pallacanestro italiana aveva dato tantissimo, ritrovando stimoli ed energia dopo la chiamata di Alfredo Cazzola. Il suo buonumore e quell'allegria contagiosa che era in grado di trasmettere a tutti quelli che avevano a che fare con lui ci mancheranno parecchio.