TONY WILLIAMS

(Anthony Williams)

 

nato a: Frankfurt (USA)

il: 21/06/1978

altezza: 201

ruolo: ala

numero di maglia: -

Stagioni alla Virtus: 2003/04

 

 

 

L'ARRIVO DI TONY WILLIAMS E RYAN MCCORMACK

Le prime parole dei due nuovi arrivi in casa Virtus: "Obiettivo serie A"

di Enrico Faggiano - 25/09/2003

 

Domenica muoveranno i loro primi passi in maglia Virtus. Arrivato ieri Tony Williams, oggi Ryan McCormack. Quelli che sono i primi nuovi acquisti della nuova Virtus targata ufficialmente Claudio Sabatini, in un mercato che potrebbe portare altre facce davanti agli allenamenti di Giampiero Ticchi, ma che per ora non sembra realmente intenzionato a far firmare contratti a brevissimo termine.

Ryan McCormack ci dice questo. "Ho scelto Bologna perchè è un team che vuole tornare in serie A, e che ha sicuramente una buona organizzazione. Conosco la citta' ne ho letto tanto a proposito, sull'atmosfera che si vive e su come sia pazza per il basket. So che hanno avuto recentemente grossi problemi, ma ho cominciato ad informarmi su queste vicende solo 2 settimane fa, e non ho grosse idee sulle responsabilità. Ho visto Sabatini per la prima volta oggi, abbiamo fatto una rapida chiaccherata, mi è sembrata una ottima persona. Le mie caratteristiche? Cerco di far giocare bene la squadra, di passare la palla prima di tutto. Il mio obiettivo? Vincere la Lega".

Tony Williams invece comincia raccontando la sua esperienza a Reggio Calabria. "Mi piace intraprendere ogni anno una sfida differente. A Reggio Calabria arrivai quando il bilancio della squadra era 0-13, ad un passo dalla retrocessione. Ho aiutato il team a salvarsi, e ci siamo riusciti. L'anno dopo, altra sfida: nuovo coach, obiettivo raggiungere i playoff. Anche questa volta ci siamo riusciti. Quest'anno giochero' in LegaDue, con l'obiettivo di essere promosso. Di Bologna ho sentito parlare bene. E' una città appassionata di basket, e per questo sono contento di essere arrivato qui. Ho avuto una immediata buona impressione del coach, che mi lascia giocare la mia pallacanestro: portare la palla, passare, segnare. Non c'è bisogno che ripeta le cose due volte. So che c'è molta pressione, che c'è stato questo passaggio da Castelmaggiore a FuturVirtus e ora a Virtus. Della squadra conosco Vonteego Cummings, mentre non so molto degli italiani. Il nostro obiettivo, comunque, e' la serie A. Non sarà facile, ma ci proveremo. La LegaDue ha squadre forti, e il livello non è più basso di quello di molte squadre di serie A. Quando riusciremo a giocare veramente insieme, a trovare la chimica giusta, saremo in grado di battere anche squadre di categoria superiore".

WILLIAMS, LO SHOW DELLA FUTURVIRTUS

di Francesco Forni - La Repubblica - 13/10/2003

 

Avanti tutta. Stavolta la FuturVirtus gioca, diverte, soffre e rimonta. Tutti ingredienti buoni per i 6.000 affamati del PalaMalaguti dopo il digiuno forzato di mercoledì. Una prestazione incoraggiante, ancora luci ed ombre, ma non angosciante, con il grande merito di avere piazzato lo sprint quando la luce era fioca e il pallino in mano a gente più rodata a questi livelli.

Si è risolto tutto negli ultimi 10', quando, spenta la generale vena realizzativa, Osimo è riuscita a spingersi, sui pasticci bianconeri e con un paio delle solite bombe, avanti di 5 (66-71) a 4' dal gong. I segnali di resa c'erano, ma dal buio è riemerso un grande Anthony Williams, svolazzante in precedenza, ma letale con 11 punti(6/7) nel periodo finale. Garofoli paralizzata, subendo di tutto: un 13-0 in 3', sbagliando otto tiri. Nella Grande Volata da segnare il furto a centrocampo di Vonteego su Wilson per il 70-71 a 3'39" e il sorpasso di Barlera, 72-71, su assist di Anthony. Mancavano ancora due minuti, ma Osimo, 39 triple tentate in 40', aveva già la bandiera bianca in mano, con l' ex Damon Williams volonteroso (12 rimbalzi), ma scentrato (8/25) e gli altri spompati. La Futur s'è fatta trascinare in una sfida più avvezza ad Osimo, ma ha retto. Di squadra, come aveva invocato Sabatini. «Vediamo chi è da Virtus». I ragazzi ce ne hanno messa, con un Cummings non gradasso ed il risveglio, provvidenziale, di Barlera e Masieri.

Per 30' s'è vista una gara piacevole, impostata su ritmi alti: naturalmente più quantità che qualità, ma rispetto al macello con Montecatini il menù è stato assai più ricco. Osimo ha viaggiato a una tripla tentata al minuto (addirittura 5 nei primi 3'), con la sistematica ricerca della conclusione. E non poteva essere altrimenti quando i centri sono zio Gray (che per tutto il riscaldamento ha saltato la cordicella) e Zudetich, ali piccole di vocazione, ma centri per bisogno, attorniati solo da frombolieri. Subito aggressiva la Futur (7-0), risucchiata però in fretta dall'ex Damon, non gestibile in uno contro uno. Però nessuno si è scoraggiato e al primo gancione di Barlera è partito lo sprint, mentre i tiratori avversari non la mettevano: 18-11 al 7' con Paolone superstar, fino al +9 alla prima sirena.

Vantaggio discreto, ma non rassicurante, anche perché l'1/11 dall'arco degli ospiti era troppo brutto per essere vero. E infatti la Garofoli ha continuato - seppur con maggiore giudizio - del suo passo, trovando nel piccolo Darryl Wilson (ex Livorno e Ragusa) il suo profeta. Per lui 14 punti in 8' con numeri da fuori (gioco da quattro punti, tiri in contropiede), galvanizzando la sua truppa e tramortendo Vonteego. La raffica è culminata con cesto da tre (naturalmente) di Peretti per il 32-34. Momenti di euforia offensiva, tutti a tirare. Osimo ha messo quattro giochi da tre punti in 2' (tre triple, 6/8 nel quarto) per recuperare, Masieri e Cummings hanno risposto sempre dalla lunga. Poca strategia, molto faccia a faccia, pur con qualche svarione, con la riscossa del tiratore Leandro per il 43-37 al 18', poi limato dagli ospiti. La sofferenza sarebbe durata anche dopo. È andata bene per meriti propri, chiuso un fine settimana positivo: l'Uleb Cup, arriva Pelussi, Smith (stanotte l'incontro decisivo) e Podestà nel mirino. La prossima domenica a Scafati, casa Esposito.

 

ESORDIO BRUNSON, ESCE WILLIAMS E SE LA PRENDE

di Marco Martelli - La Repubblica - 31/03/2004

 

Sarà Anthony Williams, stasera contro Fabriano nel terzo turno dell'orologio, la prima vittima sacrificale del turnover bianconero. Arrivato Rick Brunson, e ansioso lo staff tecnico di farlo esordire, il primo a sedersi in tribuna sarà l'ala di Louisville. Che, al momento della comunicazione ufficiale, non la deve aver presa benissimo. Deglutito il niet nella serata di lunedì, dopo l'allenamento defatigante post Ragusa, Williams si è presentato ieri mattina al PalaMalaguti senza l'intenzione di allenarsi. Saltata la seduta video delle 12, tra lo stupore dei compagni e della triade di allenatori, Williams non si è cambiato ed è rimasto in tribuna. Chiamato in fretta e furia, è allora giunto a Casalecchio il ds Santucci che, insieme a Bucci, s'è chiuso nello spogliatoio a colloquio con l'ala statunitense, mentre il resto della truppa, agli ordini di Gavrilovic e Marinucci, iniziava l'allenamento. Poco dopo, Bucci lasciava lo spogliatoio per andare a dirigere la sgambata e Santucci rimaneva solo con Williams, cercando di convincerlo a tornare sui suoi passi, dopo l'improvvisa alzata di capo. Niente da fare, evidentemente, se è stato poi chiamato anche Claudio Sabatini, arrivato una ventina di minuti dopo, intorno alle 12.45, visibilmente scuro in volto.

Il patron ha raggiunto Santucci e Williams nello spogliatoio, quindi se n'è uscito una decina di minuti dopo, a summit esaurito. Nulla da dire, se non: «È una scelta tecnica, domani (oggi, ndr) Tony starà fuori. Non c'è nessun problema», mentre Williams rimaneva in borghese e finiva per lasciare l'impianto, insieme alla compagna. E così, stasera al PalaMalaguti (ore 20.30, diretta Radio Budrio), la Carisbo toglierà il velo a Rick Brunson: mancino, ragionatore, ottimo passatore, nei quattro allenamenti fin qui sostenuti ha mostrato una buona attitudine, calandosi bene nel ruolo, sia tecnicamente che umanamente. Bucci lo farà esordire probabilmente da sesto uomo, senza toccare il trio di esterni che fin qui ha sempre iniziato le partite (Cummings-Smith-Niccolai); Zanus Fortes, più di Pelussi, è candidato ad occupare lo spot di 4. Recuperato Brkic, starà nuovamente fuori Li Vecchi: nell'allenamento di lunedì, uno stiramento alla spalla l'ha bloccato, mettendolo in dubbio anche per la partita di domenica a Jesi. L'avversaria di stasera è dunque Fabriano, spazzata via due mesi fa con un roboante +39: la fece da padrone il fresco capitano Niccolai (27, 7/11 da tre), ora in striscia negativa, con due serate da "virgola". Fabriano, diversamente dai match di regular season, potrà schierare Drew Nicholas, secondo cannoniere della Lega (27.1 di media, dietro Colson), assente in entrambi i precedenti.

L'uomo più in forma per la squadra di Cioppi è certamente Mauro Morri, miglior assistman italiano del torneo (5.7 a gara), mattatore della gara di andata in campionato (23 punti, 5 bombe e 8 assist nell' 83-82 marchigiano) e fresco dei 32 punti, 7 assist e 14 falli subiti (valutazione 46) con cui ha steso Sassari domenica scorsa. Per il campionato, infine, è una serata chiave: a Reggio Emilia si gioca la partitissima contro Jesi e, se vince la Bipop, il primo posto (e relativa A1) è assegnato, con tre giornate d' anticipo.

 

DENTRO WILLIAMS, FUORI CUMMINGS: "TORNO A CASA"

di Marco Martelli - La Repubblica - 04/04/2004

 

Stavolta s' è arrabbiato Cummings. Come Williams, più di Williams. Stesso guaio: restare fuori squadra. Vonteego non giocherà oggi a Jesi, escluso per scelta tecnica, e ieri sera minacciava di tornarsene a casa, negli Stati Uniti. È davvero un turn over esplosivo, quello che ha per le mani la Virtus: ormai c'è da aspettarsi di tutto. Oggi, intanto, ci sarà da capire se Cummings ha fatto le valigie davvero, oppure no.

Cronaca di un altro giorno più lungo, allora. Ieri mattina la Virtus s'allena all'Arcoveggio, per raggiungere le Marche in serata. Tony Williams, che martedì scorso aveva stizzosamente incrociato le braccia, è bello disteso: giocare mette di buonumore tutti, lui si ferma pure a far qualche tiro in più, anche se poi preferisce non parlare coi cronisti. Stavolta sta fuori Cummings, anche perché, senza Brkic né Li Vecchi infortunati, a Jesi va puntellato il reparto alto. L'ex Sixers si allena comunque regolarmente e quando Bucci l'informa dell'esclusione non mostra segni d'insofferenza. Ma alle 17.30, quando la squadra parte per Senigallia, Tigo non si presenta. Lo staff prova subito a cercarlo: telefonino staccato. Poi, intorno alle 19, Santucci gli parla e informa Sabatini.

Quella che segue è la ricostruzione del presidente. «Cummings ci ha detto: sto tornando in America, tanto non avete più bisogno di me. Da non credere. Ora, anche Williams aveva fatto un'alzata di capo, ma dopo ha rigato dritto, anche grazie alla mediazione del suo procuratore. Sono stupito dalla scarsa professionalità mostrata da Cummings: noi contiamo su di lui e teniamo i 4 americani per non correre il rischio di trovarci con uno in meno nei playoff. Poi, non era mica detto che a Jesi non avrebbe giocato. Mi auguro che ci ripensi, ma sono molto incazzato: se ci lascia, parte una causa per danni. E comunque, ecco l'ennesima lezione: paghi puntualmente gli americani, e vedi cosa succede».

Oggi ci sarà un epilogo, dopo una nottata di intuibili contatti, anche attraverso l'agente Luigino Bergamaschi, mentre ieri, fino al divampare del caso, la giornata era stata idilliaca. Di Anthony Williams, dopo averlo catechizzato in un'oretta di chiacchiere a fine seduta, tra un allungamento e l'altro, aveva parlato il capitano Andrea Niccolai. «Per loro non è facile - aveva detto Nick -, e in questa situazione di turnover credo vadano supportati: sono tutti orgogliosi e star fuori in partite ogni volta più importanti non è affatto facile. È giusto parlargli, fargli sapere che per la squadra conta pure chi sta fuori, perché ogni giorno lavora col gruppo. Martedì Tony c'era rimasto male, ha reagito altrettanto male, ma è stato un gesto istintivo: a freddo ci ha ragionato e sa che quando sarà chiamato, come lo sarà ora, dovrà rispondere per il meglio».

 

WILLIAMS DIVERTE, LA VIRTUS ALLUNGA

di Marco Martelli - La Repubblica - 28/04/2004

 

PIù' duramente di quanto esalano le cifre, arriva la doppietta Carisbo. Che soffre a lungo, contro la zona pavese, e quando la palla non entra si riscopre dura in difesa, come domenica, più di domenica. Subisce nulla nel terzo quarto, poi lascia zompare Anthony Williams, splendido ieri a rimbalzo, diventato all'improvviso operaio, che si danna dietro e prende il suo davanti. Sulle sue spalle, la Virtus ha retto il duello dei lunghi, fiocinata prima da un felino Gatto (scontata), e poi chiudendo su Carter, che iniziava a far male. Dopo, l'attacco è venuto da sé. Ieri è bastato; in trasferta, dove solitamente la difesa s'annoda, si vedrà venerdì. Si prevede calura, figliata da ciò che leggete in coda. Nelle prime battute, rispetto a gara 1, non s'era visto nulla di nuovo: Carisbo subito 6-0, esponendosi al tiro di Pavia, che continua a non entrare, ma trovando buoni pertugi in attacco. Poi, la prima scorribanda di Dixon, penetrazione e tripla, iscrive ufficialmente l'Edimes al playoff. Così la Carisbo soffre, trovando poca regia da Brunson, poca polpa da Podestà, e quando Gatto comincia ad infilarla dalla lunga cominciano i dolori. Pavia sorpassa anche (12-13 al 6'), prima che Charles Smith prenda in mano la baracca: 8 punti con 3 tiri, scavando il break (24-17) che rinfranca la Vu a fine primo quarto. Subito match-up, per Bucci, nel secondo, cavando le volate che paiono inginocchiare Pavia (33-22). Ariosa in attacco, dove trova un paio di triple da Smith e Niccolai, la Virtus si ferma contro la 3-2 di Martelossi: tutti buoni tiri, costruiti con giudizio e 3 metri per prenderseli, ma dopo il primo centro (ancora Nick), arrivano 5 padelle in 3'. Dal 42-25, la Virtus non si schioda, mentre Dixon, in striscia di 7 errori filati, trova punti dalla lunetta, servendo poi Carter, che la infila di straccio. Il 10-0 con cui Pavia chiude il quarto è tutto loro; e, a occhio, pure l'inerzia. Ripresa. Continua la siccità con la zona, ma sta dietro: nel periodo, Pavia tira il 25% (4/16), affacciandosi al massimo a - 6 (51-45 al 24'), su tripla di Conte. Di triple, di qua, nemmeno l'ombra: 0/6, ma Brunson prima, in solitario, e Smith dopo, cercato in taglio da Williams, fanno saltare qualche certezza all'Edimes. Arriva il break, questa volta decisivo: il parziale è di 9-1, toccando il +13 all'ultima pausa, ispirato da uno schiaccione d'altri tempi di T-Will. Passata la paura, anche il paniere diventa più largo: Li Vecchi infila la prima tripla da tempo immemorabile, poi fa festa anche Brunson, che da qualche minuto bisticciava con chicchessia. Ne fa troppa, però, perché lancia occhiate di sfida alla panchina pavese, chiudendo con un orrendo dito medio sotto il naso di Martelossi. Cartellino rosso, se lo Stile Virtus va ricostruito. Sulla gara contento Bucci: «Dietro, bravi noi, li abbiamo contenuti».

WILLIANS, DA EMARGINATO A SIMBOLO DELLA NUOVA VIRTUS

I litigi, l'esclusione e un playoff da grande

di Alessandro Gallo - Il Resto del Carlino - 13/05/2004

 

All'inferno e ritorno. Con il paradiso (con la "p" minuscola) che non sembra poi così lontano. È il viaggio che potrebbe raccontare Anthony Williams, lo statunitense che, nell'ultimo mese, ha conquistato tutti.

Tony ha un aspetto che lo rende unico perché è il primo americano della nuova (o vecchia) Virtus. Cummings c'era già  prima di lui, ma Vonteego  era il califfo scelto per un campionato di metà  classifica.

È il ruolo il problema iniziale di Tony che, di più, entra in rotta di collisione con Niccolai. I due discutono, magari alzano pure i toni della voce, poi, però, si capiscono.

L'odissea di Toni è solo all'inizio perché le difficoltà  vere fioriscono quando la Virtus ingaggia Brunson. Chi resta fuori del terzetto di extracomunitari? Intoccabile Smith, è chiaro che il turno over è toccato a Tony e Vonteego. Il 31 marzo a Casalecchio c'è Fabriano. Williams è in tribuna, tranquillo, ma il giorno prima abbandona l'allenamento per protesta. Potrebbe essere l'inizio della rottura: il procuratore del giocatore, Sbezzi, getta acqua sul fuoco ed è determinante nel riportare Tony sulla terra. Capitan Niccolai fa il resto "confessandolo" per un'ora e mezza al termine di un allenamento.

Quattro giorni più tardi è Vonteego a restare fuori. Williams gioca a Jesi ma poi è in tribuna l'8 (con Scafati) e il 18 (a Montecatini) aprile. Cummings è lo stopper ideale, Williams non ha ruolo. Poi, però, qualcosa cambia. Smith fa lo stopper e Williams, con la sua atipicità , non pesta i piedi né a Brunson né a Niccolai. Dal 25 aprile, inizio della serie con Pavia, nei dieci c'è Tony. Presenza discreta, in attacco, tangibile sotto i tabelloni. Tira poco, Tony, ed esalta le caratteristiche dei compagni. A Ferrara, in gara due, c'è bisogno di qualche tiro in più: lui non trema, fa 10 su 11, è decisivo. Non male per uno che il 31 marzo sembrava fuori squadra.