STAGIONE 1935/36

 

 

Virtus Bologna Sportiva

Divisione Nazionale: 1a classificata girone B a 4 squadre (6-6); 2a classificata girone finale a 4 squadre (4-6)

 

FORMAZIONE
Venzo Vannini (cap.)
Galeazzo Dondi Dall'Orologio
Gelsomino Girotti
Giancarlo Marinelli
Athos Paganelli
Lino Rossetti
Nunzio Stallone
Napoleone Valvola
Riserve: Arturo Bigliardi, Livio Brisco, Luigi Facchini
 
Allenatore: Vittorio Ugolini

 

Partite della stagione

Statistiche individuali della stagione

Giovanili

VANNINI E C. VICE-CAMPIONI

tratto da "Il Mito della V Nera" 1871-1971 di A. Baraldi e R. Lemmi Gigli

 

Grande stagione anche dei cestisti che vincono il loro raggruppamento a punteggio pieno e poi concludono il girone finale (a quattro) con un brillantissimo secondo posto, ad un solo punto dal Borletti, vincitori dei due incontri diretti: 23-18 a Bologna e 25-13 a Milano. Significative comunque le doppiette virtussine contro la Ginnastica Roma campione uscente (26-23 in casa, 25-19 fuori) ed il Guf Trieste. Con gli olimpionici Dondi e Marinelli (azzurri anche nel triangolare di Padova con Austria e Ungheria), completano lo schieramento Vannini, Paganelli, Stallone, Girotti, Valvola, Rossetti, Facchini e Bigliardi.

Alle Olimpiadi di Berlino partecipano due virtussini: Galeazzo Dondi dell'Orologio (n. 13) e Giancarlo Marinelli (n. 3)

(foto Giganti del Basket)

Tratto da "100MILA CANESTRI - Storia statistica della Virtus Pallacanestro" di Renato Lemmi Gigli

 

La squadra (da quest'anno Virtus Bologna Sportiva dopo la fusione dell'aprile precedente) si conferma a livello delle migliori. Vince 10 partite su 12, tutte tranne quelle col Borletti che difatti conquista il suo primo scudetto. Oltre il secondo posto assoluto, c'è la consacrazione azzurra di Galeazzo Dondi e Giancarlo Marinelli olimpionici a Berlino. Italia solo settima, ma l'esperienza sarà preziosa.

 

(foto tratta da "Il mito della V Nera 1871-1971")

GUF PADOVA - BOLOGNA 18-21

La Gazzetta di Venezia - 23/12/1935
 
Nel campo coperto della Fiera Campionaria i rossi del Gruppo universitario patavino hanno affrontato oggi il forte quintetto della Virtus Bologna Sportiva che capeggia attualmente la classifica del Campionato, avendo colto una serie di vittorie che testimoniano dell'alta efficienza della squadra felsinea. I goliardi patavini hanno disputato un incontro coraggioso, tenendo testa vigorosamente ai più quotati avversari e dando anche l'impressione, ad un certo momento, di poter riuscire a cogliere la prima e clamorosa vittoria. Ma la buona sorte anche questa volta non li ha assistiti e nel bruciante finale i felsinei hanno saputo, sia pur di stretta misura, superare i rivali. La squadra patavina, come al solito, ha mostrato una certa deficienza nel tiro a canestro e particolarmente nella relizzazione dei falli personali, il che ha tolto loro qualche punto che forse sarebbe stato decisivo.
 
Il primo tempo molto equilibrato si era chiuso in vantaggio degli ospiti per 8 a 6. In apertura della ripresa il gioco assumeva subito un tono più vivace e la partita continuava in una serie di alternative appassionanti, sia dal punto di vista del risultato finale, quanto per la bellezza stilistica del gioco. I goliardi, come abbiamo detto, riuscivano a portarsi, a metà del tempo, in leggero vantaggio, ma tre cesti consecutivi degli ospiti tagliavano loro ogni speranza. Eccellente la prova fornita da Garatti e bene pure Vesel e Sala Giuseppe.

9 febbraio 1936: Borletti - Virtus 25-13. Con il numero 5 Paganelli, con il 3 Marinelli.

BORLETTI - VIRTUS 25-13

 

Borletti Milano - Virtus Bologna 25-13, partita decisiva per il girone che decise il campionato della Divisione Nazionale 1935/36. Milano chiuse al primo posto con 5 vittorie e 1 sconfitta: Bologna 4-2; Roma 2-4; Triestina 1-5. La partita si giocò sul campo del Dopolavoro Borletti, in via Washington 33, angolo via Pirandello, dove nel Dopoguerra sorse una bocciofila con campi da tennis.

LA STORIA INFINITA

Il primo match fu nel 1936, nel girone finale. I milanesi vinsero entrambi gli incontri e si aggiudicarono il primo scudetto

di Ezio Liporesi - Corriere dello Sport - Stadio  - 27/12/2020

 

Quando la Virtus, all'inizio del 1936, si trovò a dovere incontrare per la prima volta l'Olimpia Borletti Milano, nel girone finale del campionato in cui erano inserite anche Ginnastica Roma e GUF Trieste, le V nere avevano già avuto incontri con la pallacanestro milanese ed erano state esperienze felici. Nel 1934 a Firenze, fu contro l'US Milanese che i bianconeri guadagnarono la promozione in Divisione Nazionale. Finì 16 a 14, grazie ad un canestro da metà campo di Palmieri, fin lì a secco sia contro i milanesi, sia due giorni prima nel 17 a 16 contro la Ginnastica Roma. La stagione seguente, nel primo massimo campionato disputato dai bianconeri, Bologna e Milano non ebbero contatti diretti, ma nella stagione 1935/36 la Virtus fu inserita nel girone B, con GUF Padova, Ginnastica Torino e Filotecnica Milano. Le V nere vinsero tutti gli incontri e si qualificarono quindi per il girone finale, dove trovarono, appunto, per la prima volta l'Olimpia. Contro Ginnastica Roma e GUF Trieste i bolognesi riuscirono a prevalere sia in casa sia in trasferta, ma l'esito finale del campionato fu deciso dalle due sfide contro il Borletti, che prevalse sia a Milano, sia in Santa Lucia. L'Olimpia si aggiudicò il suo primo titolo, chiudendo il girone in testa con dieci punti, seguita dalla Virtus con otto, poi i romani con quattro punti e i triestini a due. La classifica finale mostra come le due sconfitte della Virtus, contro quelli che diventeranno gli eterni rivali nel campionato italiano, furono chiaramente decisive ai fini dell'esito finale. La formazione delle V nere di quella stagione presentava nomi mitici come Galeazzo Dondi Dall'Orologio e Gelsomino Girotti, che saranno protagonisti di scudetti dopo la guerra; e altri come Athos Paganelli, Lino Rossetti e Napoleone Valvola, che erano in formazione nella promozione del 1934; poi i due monumenti Venzo Vannini e Giancarlo Marinelli che appartengono a entrambi i gruppi e che per vent'anni furono bandiere delle V nere. A completare gli otto titolari quel Nunzio Stallone che fu il primo straniero della Virtus. In squadra anche le riserve Bigliardi, Brisco e Facchini. L'allenatore era Vittorio Ugolini, nato a Galati, in Romania, che guidò la Virtus dal 1934/35 al 1938/39. Ugolini, nel 1937, aveva anche guidato la nazionale italiana al fianco del CT Decio Scuri, alla conquista dell'argento, perdendo la finale 24 a 23 contro la Lituania; in quella squadra azzurra figuravano anche Dondi Dall'Orologio e Marinelli. Vittorio va ricordato, però, anche e soprattutto come eccellente arbitro: nel 1932 aveva diretto l'incontro Rappresentativa Bolognese - Kalev Tallin del 17 gennaio 1932 (vinto dagli ospiti 86 a 12), con in campo nella squadra di casa Paganelli e Valvola, e la finale dei Giochi olimpici del 1948, vinta dagli Stati Uniti sulla Francia per 65 a 21. Ugolini si dedicò anche al calcio, per quasi quarant'anni fu segretario del Bologna, come ebbe modo di raccontare uno dei maestri del giornalismo sportivo bolognese, Giulio Cesare Turrini: "Era una pallacanestro che si giocava all'aperto, dove si tirava anche un solo personale, di arbitri ce n'era uno, il più conosciuto fra tutti era Vittorio Ugolini, che è ancora là a sgrugnarsi le cose del football, nella segreteria del Bologna FC, e SpA, che vuol dire: speriamo pure ancora". Ugolini fu infatti Segretario del Bologna dal secondo dopoguerra al 1977, per poi rimanere a collaborare nella segreteria fino al 1983. Un anno prima era stato insignito dal CONI della Stella d'Oro Dirigenti.