IL FILM DELLA STAGIONE
di Ezio Liporesi per Virtuspedia
La struttura della squadra rimane invariata e rispetto a quella che ha vinto l’anno prima Coppa Italia e Coppa delle Coppe vengono inseriti solo Cavallari, che arriva in serie A1 a 27 anni proveniente da Ferrara e il giovane Portesani, in arrivo da Brescia. Dopo le vittorie in precampionato nei tornei di Cagliari e Castrocaro e il terzo posto in quello di casa, proprio Brescia è il primo avversario in Coppa Italia, superato agevolmente vincendo in trasferta 81-88, con 23 punti di Richardson 21 di Bon e 20 di Binelli, ancora più nettamente in casa, 91-65, quando Bon con 20 punti è il migliore realizzatore, ma tutto il quintetto va in doppia cifra e Coldebella si ferma a 9. Inizia in maniera sfortunata il campionato a Torino: i bolognesi cominciano con un 1 su 10 al tiro nei primi tre minuti nei quali perdono anche Binelli per uno stiramento alla coscia destra. Nonostante ciò al 9’ sono sotto di uno, quando però subiscono un parziale di 21 a 2 che praticamente decide la partita. Nel secondo tempo poi al 24’ esce anche Sugar per un ematoma, un Richardson a dire il vero molto falloso al tiro fin lì, 1 su 7 da tre e 2 su 6 da due. La Knorr ha un sussulto che la riporta a meno nove, poi un tecnico a Coldebella frena la rimonta. Binelli e Richardson sono indisponibili anche per gli ottavi di Coppa Italia, nella trasferta contro Fabriano, nella quale la Virtus subisce una preoccupante sconfitta di 11 punti, che rende complicata la qualificazione. Richardson assente e Binelli inutilizzabile (anche se inserito nei dieci) all’esordio casalingo nell’anticipo del sabato contro Livorno e allora la società corre ai ripari gettonando per la partita contro i labronici John Douglas vecchia bandiera Fortitudo, sperando magari di avere lo stesso successo che ebbe due anni prima la sostituzione di Clemon Johnson con Marcellus Starks, che disputò nove partite, esordendo contro Venezia nei quarti di Coppa Italia, con un decisivo contributo alla vittoria ottenuta al supplementare, successo che spalancò le porte della Final Four, nella quale poi i bianconeri trionfarono, ottenendo il diritto a giocare l’anno successivo quella Coppa delle Coppe che rappresenta il primo trionfo europeo delle Vu nere. Douglas invece giocherà un solo incontro, molto meno significativo, visto che la Virtus ne esce sconfitta 70-80. Per John 11 punti, meglio di lui Johnson con 15, Brunamonti e Coldebella con 14 e Bon con 12. Fortunatamente Sugar rientra contro Forlì, nuovamente fra le mura amiche, ed è un ritorno sontuoso: segna 42 punti con 13 su 16 da due, 3 su 8 da tre, 7 liberi su 9, 13 rimbalzi e 2 assist, ma soprattutto, dopo che la Virtus non era riuscita a capitalizzare il più sette ottenuto in apertura di entrambi i tempi, quando a pochi secondi dal termine l’ex Bonamico pareggia a quota 87, Micheal Ray firma la tripla della vittoria allo scadere: 90-87. La vittoria costa però il sacrificio di Richardson che deve nuovamente fermarsi per infortunio, ma risolleva il morale e due giorni dopo Binelli con 26 punti e Bon con 25 trascinano le Vu nere alla rimonta in Coppa Italia contro Fabriano, 100-81 il risultato che ribalta il meno 11 dell’andata.
A Caserta marca visita anche Brunamonti, che da un po’ si trascina problemi ad una coscia, quindi regia a Coldebella e Romboli, rispettivamente 37 e 32 minuti in campo, ma la squadra, corta e priva di talento, rimedia una netta sconfitta 84-66, dopo essersi difesa nel primo tempo chiuso sul 40-33 per i casertani. Brunamonti rientra nel turno infrasettimanale contro Napoli, ma gioca solo 24 minuti segnando 14 punti, fortunatamente Coldebella con 28 minuti in campo e 12 punti e soprattutto Romboli, 26 minuti e 19 punti, lo supportano benissimo, conducendo la Virtus a un franco successo per 94-78, grazie anche ai 19 punti di Bon e ai 18 di Johnson. Guai fisici nuovamente anche per Binelli che gioca solo un minuto. Oltre a Richardson anche Gus e Brunamonti non partono per Pesaro. La Scavolini è anch’essa in difficoltà, appaia la Virtus in classifica con sole 2 vittorie in 5 partite, ma il primo tempo, 50-35, evidenzia le carenze d’organico dei bolognesi, che però reagiscono nella ripresa e contengono i danni, finisce 99-90. Bon con 27 punti e Johnson con 19 i migliori, bene anche Romboli con 14. Esordio europeo in Romania con Brunamonti che parte ma non metterà piede in campo; l’ostacolo viene comunque agevolmente superato, Johnson, 18 punti, Gallinari, 1 punto, Bon, 10 punti, fanno da chioccia a Cavallari e Coldebella, 21 punti a testa, Portesani, 16 punti, Setti, 8 punti, Romboli, 7 punti e Bonora, 3 punti. Rientrano Brunamonti e Richardson contro Reggio Calabria, ma mentre il capitano gioca solo 8 minuti, Sugar è ancora pregevole al rientro e segna 33 punti in 33 minuti. Ottimo anche Coldebella con 21 punti. Partita combattuta che Bologna fa sua per 78-74. Una formalità il 113-72 nel ritorno di Coppa, da ricordare soprattutto per i 27 punti di Portesani, i 18 di Romboli, i 10 di Cempini e Cavallari, gli 8 di Setti e Corradini, i 6 di Bonora. Senza Richardson, Brunamonti, Binelli e Gallinari, gli unici big a partecipare al banchetto sono Bon con 18 punti, Coldebella e Johnson con 4. Nella trasferta a Roma finalmente si torna al completo e i benefici sembrano vedersi nel primo tempo chiuso in vantaggio sul 36-41, ma nella ripresa i bianconeri pagano una condizione fisica ancora imperfetta in molti suoi protagonisti e cedono 88-82. Richardson sempre sugli scudi con 27 punti. Due giorni dopo si è di scena a Verona per i quarti di Coppa Italia, dove va registrata un’altra sconfitta, 91-82, ma con la speranza di recuperare il meno 9 nel ritorno.
Contro il fanalino di coda Firenze, in una partita più complicata del previsto, vinta per 90-85, i mattatori sono i due americani, Sugar con 25 punti e Johnson con 24. Richardson ne segna 36 anche nel ritorno di Coppa Italia, ma la Virtus è in balia degli avversari, che dominano e chiudono sull’88-110 eliminando con un divario complessivo di 31 punti i bianconeri dalla Coppa. A Milano, di nuovo senza Brunamonti appiedato da un virus, la Virtus regge nel primo tempo chiuso 38-37, poi alla distanza cede 82-73 nonostante i 23 punti di Richardson. Tre giorni dopo Binelli (23 punti) e Coldebella (21) trascinano la Virtus al successo sulla Benetton 85-75. Richardson allettato dalle offerte di Philadelphia, alla vigilia della trasferta a Varese, viene convinto a restare a Bologna da una promessa di un premio a fine stagione legato al suo rendimento in campo e al comportamento fuori e mai accordo fu così immediatamente messo alla prova, infatti il passivo subito a Masnago, 91-73, è il male minore. L’incontro ha visto la squadra lombarda dominare, 30-15 già al decimo, 54-35 all’intervallo poi Messina ad inizio ripresa toglie gli evanescenti stranieri e mette in campo un quintetto tutto italiano e giovanissimo, con Romboli, Coldebella, Portesani, Setti; il distacco lievita fino al 68-43 del 25’, quando i giovani bolognesi reagiscono fino al 74-65 del 33’, prima che Varese dia un altro colpo decisivo al match. Il peggio arriva a 2 minuti dalla fine, quando un gancio di Sugar a Rusconi scatena una rissa con 19 espulsi, per la Virtus sono 7 i giocatori (Richardson, Johnson, Binelli, Portesani, Romboli, Gallinari e Cavallari) e 4 i responsabili della panchina (Pasquali, Valli, Canna e Orsoni), chi coinvolto direttamente nello scontro, chi entrato in campo per sedarlo. Cinque le giornate di squalifica per Sugar, due per Johnson.
Fortunatamente il campionato si ferma, pausa durante la quale Cazzola acquista il pacchetto di maggioranza, 70%, coadiuvato da Francia con il 25%, escono di scena il Presidente Gualandi e il gruppo facente capo a Porelli; per quanto riguarda il basket giocato si svolge l’All Star Game, al quale deve rinunciare Johnson per infortunio e dove Richardson, nell’occhio del ciclone per i fatti di Varese, non può brillare come nelle due edizioni precedenti. Alla ripresa del campionato la Knorr, priva ovviamente dei due americani e di Brunamonti ancora alle prese con il virus che lo ha costretto anche ad un ricovero in ospedale, deve affrontare Cantù, un’impresa disperata. Invece con un meraviglioso Binelli, 25 punti, 12 su 17 al tiro, 17 rimbalzi e 5 recuperi, supportato dai 23 punti di Bon, dai 12 di Coldebella, dai 10 di Cavallari e dal contributo di Portesani, Romboli, Setti e Gallinari, la Virtus ottiene una meritata vittoria, conducendo quasi sempre, 41-37 all’intervallo, 62-56 al 30’ e quando al 35’ i brianzoli sorpassano sul 65-64, sono Binelli e Bon a riportare Bologna sul 76-72 e anche se Cantù pareggia a quota 76, poi Bon segna l’ 1 più 1 e Binelli fissa con una schiacciata l’80-76 suggellando la sua splendida partita. Due giorni dopo inizia il girone di Coppa contro Mosca: una Virtus stanca soffre nel primo tempo chiuso sul 44-52, poi contando sulla freschezza degli inutilizzabili in campionato Richardson e Johnson, rispettivamente 22 e 17 punti, nonché su un’altra grande gara di Binelli, 21 punti, e sul top scorer Bon autore di 26 punti riesce a spuntarla 95-90. In campionato una squadra esausta e ancora priva dei suoi tre big viene travolta 93-66 a Trieste nonostante i 27 punti di Bon. Sette giorni dopo col rientro di Clemon Johnson, che ha scontato la squalifica, e quello di Brunamonti, la Virtus spazza via Reggio Emilia. I due rientranti segnano rispettivamente 14 e 10 punti, ma molto meglio fanno Coldebella con 22 e soprattutto un Bon in stato di grazia con 34. Il 29 dicembre, in uno dei due anticipi della prima giornata di ritorno, Bon segna 20 punti, Brunamonti torna sui suoi livelli con 28, ma la squadra subisce una brutta battuta d’arresto. Torino conduce il primo tempo, ma sul 35-44 i bianconeri hanno una reazione che li porta avanti all’intervallo sul 52-50. Nella ripresa riprende il dominio dell’Auxilium trascinata da Dawkins e il finale è senza appello: 89-101. Questa sconfitta relega la Virtus in una posizione che la lascerebbe fuori dai playoff e Messina si dichiara preoccupato al riguardo.
La strigliata ha effetto in campionato, perché arrivano due vittorie esterne contro Enimont e Filanto (saranno l’inizio di un periodo felicissimo in patria), molto meno in coppa, dove la Virtus subisce pesantemente a Cholet e Mosca. A Livorno il giorno dell’epifania, dopo aver chiuso sotto di un punto il primo tempo, i bianconeri vengono fuori nel secondo e con 24 punti del solito Bon, 20 di Coldebella, 18 di Brunamonti e 15 di Johnson, hanno la meglio 80-89; poi un viaggio infausto in Francia, sconfitta a Cholet 104-82, ma a Forlì ancora 24 di Bon, 22 di Coldebella e 21 di Binelli fanno volare le Vu nere, dopo un brutto primo tempo chiuso sul 54-47 per la Filanto; nella ripresa la squadra reagisce, chiude la difesa e lo testimonia l’88-101 finale. A Mosca un’altra batosta europea, 98-78, ci provano Bon con 20 punti e Brunamonti con 16 a difendersi, ma invano. Le ultime due pesanti sconfitte di Coppa rendono problematica la qualificazione, che rischia di decidersi in base alla differenza canestri. Contro Caserta, come sua abitudine al rientro, Sugar firma un’ottima gara, segna 26 punti e, insieme a Binelli, 25 punti, trascina i suoi, finalmente al completo, al successo per 96-84. Agevole successo sui portoghesi dell’Ovarense, 88-68, il migliore Sugar con 23 punti. A Napoli la Virtus domina, poi al 16’ Johnson cade a terra in seguito a un malore che ne consiglia l’immediato ricovero all’ospedale San Paolo di Napoli e poi in serata al Maggiore di Bologna. La squadra sembra non risentirne, chiude sul +13 il primo tempo e al 27’ è sul + 14, ma qui subisce la rimonta avversaria: la gara va ai supplementari vince Napoli 97-93. Virtus che con Brunamonti e Johnson ha vissuto, in poco tempo, due ricoveri all’ospedale, per problemi non inerenti a traumi dovuti al gioco, ma fortunatamente Johnson, per cui si temeva inizialmente un problema cardiaco, viene dimesso due giorni dopo, una volta attribuita la causa del malore ad un semplice colpo di freddo, deve però disertare la sfida con Cholet, decisiva per l’ammissione alle semifinali. L’impresa già ardua di dovere vincere di 32 punti per ottenere la qualificazione, diventa improba. La Virtus ci prova, riesce ad arrivare a +25 al 33’, ma non riesce a fare di più, finisce 103-80, con tutti i bolognesi a referto e sei in doppia cifra dietro i 22 punti di Binelli, ma non basta, Mosca, Cholet e Bologna finiscono a 8 punti, ma ad andare avanti sono francesi e russi. Contro Pesaro rientra Johnson, che era in odore di taglio già prima del suo malore, per il suo rendimento, molto inferiore alle due stagioni precedenti, ma Clemon sfodera una partita stupenda, 24 punti, 10 su 12 al tiro, era 8 su 8 nel primo tempo, 4 su 4 ai liberi 3 recuperi e 5 rimbalzi allontanando ogni pensiero di avvicendamento. Sotto canestro non è il solo ad eccellere di fronte ai pesaresi, Binelli segna 21 punti e cattura 10 rimbalzi, elargisce anche 3 stoppate e tutto il quintetto dà il suo contributo, Bon pure a 21 punti, Brunamonti a 17 e Richardson a 15 con 5 assist, come 15 sono anche quelli di Coldebella inserito in quintetto al posto di Bon, i tre piccoli come grande novità tattica. Più dieci dopo otto minuti e mezzo, 64-53 all’intervallo, più 17 nel corso della ripresa e anche se la Scavolini non crolla mai, alla fine è un corposo 115-101 per i bolognesi, che hanno tirato col 73,21 % da due e sono riusciti anche a ribaltare la differenza canestri essendo stati sconfitti all’anadta di 9.
Vittoria in volata a Reggio Calabria 95-96 con 26 punti di Brunamonti (8 su 10 da due e 3 su 4 da tre), 20 di Bon e 18 dei due americani, con confermata la novità di Coldebella nei primi cinque. Virtus avanti nei primi 9 minuti, poi alternanza di vantaggi fino all’intervallo, chiuso 51-49 per i locali. Nella ripresa sembra prevalere la Panasonic, che a 2’49” dalla fine è sul 93-80 e Binelli è già uscito per un quinto discutibile fallo in attacco. Qui succede l’inverosimile, Brunamonti segna il 93-82, poi Messina ordina la 1-3-1, errore di Bullara per i calabri, tap-in di Richardson su tiro fuori misura d Brunamonti per il 93-84, poi due tiri sbagliati da Young per i locali e Sugar per i bolognesi, il quale poi segna un libero su due a 1’12” dalla conclusione, 93-85; altro errore di Young, imitato da Richardson, ma Coldebella su rimbalzo segna e prende fallo, converte il libero e porta la Virtus a meno cinque, 93-88 a 57” dal termine. Il reggino Sconochini fallisce l’1+1, nuovo errore di Richardson e stavolta è Johnson a prendere il rimbalzo e segnare subendo fallo, sbaglia l’aggiuntivo, ma Sugar rende il favore catturando la carambola e servendo lo stesso Clemon che realizza per il 93-92. A 23” dalla sirena Sconochini segna due liberi, 95-92, Richardson subisce fallo sulla tripla, realizza però solo il primo e terzo libero, portando i suoi a meno uno sul 95-94, poi ruba palla sulla rimessa, sbaglia il tiro ma trova Gallinari a rimbalzo che subisce fallo, ma riesce comunque a segnare il canestro del sorpasso, 95-96, fallendo poi il tiro libero, ma rimedia subito andando a stoppare Santoro e regalando l’insperato successo alla Knorr. Sette giorni dopo la Virtus affronta la capolista, Il Messaggero Roma: gran partita di Sugar, 24 punti, 9 rimbalzi, 4 recuperi, 5 assist in un giorno in cui si limita nei tiri presi, 3 su 6 da due e 3 su 5 nelle triple, ma converte 9 liberi su 10, grazie ai 12 falli subiti, mai aveva superato i 10 nei suoi tre anni italiani. Primo tempo chiuso sul 45-37, poi il vantaggio lievita fino al 51-40, Roma rimonta e sorpassa 55-56, qui i bianconeri reagiscono e si riportano sul 68-60, conservando poi il comando delle operazioni, fino al 90-81. A Firenze un ottimo Coldebella, che si trova benissimo nella nuova veste di titolare, segna 19 punti, mentre il solito Richardson tuttofare non solo realizza 22 punti, ma cattura 9 rimbalzi, recupera 6 palloni e confeziona anche 3 assist; partita vinta 84-91, ma già archiviata al 16’ sul 25-41. Il 4 marzo Sugar contro Milano si migliora ancora, 24 punti, 16 rimbalzi, 5 recuperi, 6 assist, supera i 2000 punti realizzati in Italia, cancella dal campo Pittis nel primo tempo e Riva nel secondo. Ottimo anche Coldebella, 10 su 15, ma da segnalare anche la mossa di Messina, che nel finale inserisce un fin lì opaco Bon, il quale realizza due triple fondamentali, quando la Philips sotto 56-45 al 24’30” si rifà sotto; Lauro riceve l’elogio dell’allenatore, che sottolinea la sua importanza nella nuova veste di sesto uomo. Finisce 93-82, sistemando anche la differenza canestri dopo il meno 9 dell’andata.
Bon rientra in quintetto a Treviso, a causa dell’assenza di Brunamonti, vittima di uno stiramento; l’occasione viene festeggiata con una prestazione maiuscola, 26 punti, 4 su 7 da tre e 12 punti nei primi 4 minuti della ripresa dopo che i bolognesi avevano chiuso il primo tempo sul + 4, facendo lievitare il vantaggio della Knorr fino al +14 e sembrano lanciarla al successo, ma la Benetton sorpassa 63-62 e si arriva in volata: allo scadere sul 69 pari è Sugar a siglare dall’angolo i due punti della vittoria. Rientra Brunamonti contro Varese e risulta decisivo, 5 su 7 da tre punti e 7 recuperi, ma soprattutto le triple che ricacciano indietro la Ranger che, sotto 44-29 quasi allo scadere del primo tempo, era stata capace di riportarsi a ridosso dei bianconeri, forse un po’ troppo appagati, sul 63-61. Ottimo anche il primo tempo di Binelli, 8 su 9, 5 rimbalzi e 4 recuperi nei primi 20 minuti. Nel 1991 la Virtus vanta a questo punto in campionato 10 successi e una sola sconfitta, quella di Napoli, una partita a lungo dominata, nonostante l’uscita prematura di Johnson e persa solo al supplementare. Anticipo televisivo a Cantù (anche se in tv passano solo 9 minuti globali tra un’interruzione e l’altra) e sonora sconfitta, 89-70, ma era già 51-33 all’intervallo. Nella partita in casa contro Trieste, la Virtus soffre nel primo tempo, chiuso sul 46-47, poi dilaga nella ripresa, 95-78. Strepitoso Bon, 6 su 8 da 2, 4 su 8 da tre, 5 su 5 ai liberi per un totale di 29 punti, 6 rimbalzi, 1 stoppata e 2 recuperi, 32 di valutazione. A Reggio Emilia, assente Richardson, colpito da gastroenterite, con un parziale di 0-11 la Knorr si porta avanti 14-22, che poi diventa 16-28; nella ripresa i locali rosicchiano qualcosa, 48-51, ma a decidere l’incontro, sul 63-67 sono due triple di Brunamonti che danno il 63-73 della sicurezza, l’incontro termina 70-81. Le 12 vittorie nelle ultime 14 partite permettono a una Virtus decima dopo la prima di ritorno, quando aveva un record di 7 vinte su 16, di raggiungere il terzo posto, con accesso diretto ai quarti. Nel periodo di sosta, test amichevoli significativi, due contro Milano e uno a Salonicco.
Al debutto nei playoff, vibrante successo su Cantù, nonostante l’assenza di Brunamonti, 38 di febbre a causa di una tracheite. E’ Bon il protagonista, che esplode quando rientra in quintetto e in generale è in ottimo periodo di forma, 27 punti, 6 su 8 da 2, 4 su 9 da 3, 3 su 3 ai liberi, 5 rimbalzi, 1 stoppata, 2 recuperi e 1 assist, 32 di valutazione e 22 punti già all’intervallo. Bene anche Richardson, 20 punti, molto meglio da tre, 5 su 7, che da due, 2 su 11, ma anche 7 rimbalzi e Binelli, 14 punti, 6 su 7 da due, 2 su 2 ai liberi, e 8 rimbalzi. Partenza sprint, 24-9 al 7’, quando Cantù passa a zona e qui comincia a grandinare sui malcapitati lombardi, dopo altri 7 minuti il punteggio è 52-25 e la gara chiusa, il +20 dell’intervallo e il + 22 finale sono solo dati statistici. In gara 2, sempre privi di Brunamonti, i bolognesi sembrano replicare, seppure in maniera meno clamorosa, e chiudono il primo tempo sul 27-35 e al 22’30” con una tripla di Richardson vanno sul 31-42, ma, forse convinti di aver già esaurito la pratica, a quel punto si bloccano, a metà tempo vengono raggiunti sul 50-50, provano a resistere ma perdono 73-67. Non bastano i 22 punti di Sugar e i 15 di Coldebella. Non ancora in condizioni ottimali, Brunamonti rientra per la bella (giocherà 22 minuti con 4 punti segnati): rispetto alle precedenti gara più in equilibrio nel primo tempo, chiuso sul 40-33. Cantù non molla e quando arriva nel finale a meno 3 sul 71-68, si teme il peggio, anche perché la situazione falli è complicata e Richardson ha una caviglia fuori uso, ma proprio Sugar fornisce l’assist a Coldebella per il 73-68 che apre il parziale finale di 9-3 che permette ai bianconeri di chiudere vittoriosi 80-71 e di accedere per le semifinali, seppur con qualche patema, nonostante nelle 3 gare siano stati al comando 110 minuti su 120. 22 i punti di Richardson e 21 quelli di Binelli, 9 su 11 al tiro e 3 su 4 dalla lunetta, con un gran secondo tempo, dopo un primo abulico, zero rimbalzi, una palla persa e il medio della mano destra schiacciato in una schiacciata, ovvero nell’unica sua azione offensiva della prima frazione. Gara 1 a Caserta vede le Vu nere soffrire nel primo tempo, 43-30, poi rimontare con Bon e Richardson fino al 55-54, ma con l’uscita per falli di Coldebella al 31’ e Lauro al 34’30”, Caserta riprende dieci punti di vantaggio, Bologna non è ancora doma, rientra per giocarsi la vittoria in volata, mettendo anche la testa avanti 79-80 a 24 secondi dal termine con la sesta tripla di Sugar, poi prevalgono comunque i casertani 82-80, anche se con zero secondi da giocare Portesani avrebbe i liberi per pareggiare, ma fallisce nell’impresa. Ottimo Sugar con 28 punti e 6 su 10 nelle triple e bene anche Bon, 20 punti, 5 su 9 da due, 2 su 3 nelle triple e 4 su 4 ai liberi. Andamento speculare in gara 2, Bologna avanti 45-35 all’intervallo ma erano stati 23 punti di vantaggio al 15’30” sul 41-18 anche grazie ad un parziale di 18-0 mentre Gentile è fuori per infortunio; nella ripresa continua la rimonta di Caserta che sorpassa sul 69-70 a 5’ dal termine e, dopo che la Virtus è ripassata a condurre, ha nelle mani la tripla del sorpasso allo scadere, Esposito la fallisce e finisce 75-73. Bon 18 punti e Brunamonti 17, i migliori, ma vendemmiano soprattutto dalla lunetta, 8 su 8 Lauro e 8 su 9 lo spoletino. In doppia cifra anche Binelli, ottimo 6 su 7 e 12 punti, Richardson e Johnson, rispettivamente 11 e 10 punti, ma i due hanno percentuali insufficienti nei 37 minuti giocati, 4 su 12 complessivo dal campo e 1 su 3 ai liberi Sugar e 4 su 10 da due e 1 su 3 dalla lunetta Clemon.
La vittoria di Milano a Roma, con relativa eliminazione dei capitolini, regala già alla Virtus come minimo risultato il terzo posto e la qualificazione alla nuova eurolega, erede della vecchia coppa dei campioni, che rispetto ad essa, ammette non solo la vincitrice del campionato nazionale, ma anche le migliori piazzate. I due americani si riprendono in gara 3, nella quale sono i migliori dei bolognesi, 22 punti la guardia e 18 il pivot, ma la Virtus non regge, sotto 46-38 all’intervallo, rientra sul 58-57, ma cede nettamente 91-76. L’amarezza per l’uscita di scena, fa parlare di ribaltoni, escono notizie relative a possibili cessioni di Binelli e Brunamonti, poi fortunatamente rientrate. Stagione d’addio per un ormai affaticato Johnson e, ma lo si saprà solo all’inizio della stagione successiva, per Sugar, ma per motivi totalmente extra-tecnici. La stagione è stata caratterizzata dalle tante assenze, tra infortuni e squalifiche, sulle 50 partite Sugar ne ha saltate 17, Brunamonti 13, Johnson solo 3, ma il suo malore nella fase cruciale della stagione ha tagliato le residue speranze europee. Alla fine, comunque, grazie a una serie di vittorie nel girone di ritorno, la Virtus ha conquistato quel terzo posto che, mantenuto nei playoff eliminando Cantù e cedendo solo di fronte a Caserta squadra che poi ha conquistato il titolo, le ha garantito l’accesso alla principale coppa europea nella sua veste rinnovata.