STAGIONE 2000/01

 

Rigaudeau, Jestratijevic, Smodis, Griffith, Andersen, Frosini, Jaric

Abbio, Ginobili, Molin, Messina, Consolini, Sconochini, Bonora

 

Kinder Bologna

Serie A1: 1a classificata su 18 squadre (29-34)

Play-off: CAMPIONE D'ITALIA (9-9)

Coppa Italia: VINCENTE (3-3)

Euroleague: VINCENTE (19-22)

SuperCoppa: finalista (8-10)

 

N. nome ruolo anno cm naz note
6 Emanuel Ginobili A 1977 201 ITA  
7 Alessandro Abbio G 1971 193 ITA  
8 Davide Bonora P 1973 188 ITA  
9 Nikola Jestratijevic A/C 1976 210 YUG dal 12/10/00
10 Hugo Sconochini G 1971 194 ITA  
11 Fabrizio Ambrassa G/A 1969 197 ITA dal 29/01/01
12 Alessandro Frosini A/C 1972 209 ITA  
13 David Andersen A/C 1980 213 DAN  
14 Antoine Rigaudeau P 1971 201 FRA  
15 Rashard Griffith C 1971 211 USA  
16 Alessandro Romboli P 1975 185 ITA  
16 Cristian Akrivos G 1983 191 ITA dal 03/12/00
17 David Brkic A 1982 210 ITA  
18 Matjaz Smodis A 1979 205 SLO  
19 Paolo Barlera C 1982 216 ITA  
20 Marko Jaric P/G 1978 202 GRE  
  Gianluca Ghedini G 1982 182 ITA dal 30/12/00 al 21/01/01
  Davide Pulvirenti P 1982 184 ITA  
  Alessandro Bruno A 1984   ITA  
  Matteo Brunamonti P 1984 185 ITA  
Solo amichevoli: Justin Love
             
  Ettore Messina All     ITA  
  Giordano Consolini ViceAll     ITA  
   Emanuele Molin  ViceAll     ITA  

 

Partite della stagione

Statistiche di squadra

Statistiche individuali della stagione

Giovanili

IL FILM DELLA STAGIONE

di Ezio Liporesi per Virtuspedia

 

Comincia una nuova era, il dopo Cazzola. Il nuovo proprietario è Madrigali. La campagna acquisti è sontuosa: di fianco ai confermati Danilovic, Abbio, Rigaudeau, D. Andersen, Frosini, Sconochini e Bonora, arrivano Ginobili da Reggio Calabria, Jaric dalla Fortitudo, Griffith, immenso pivot già ammirato a Bursa e Tel Aviv, Smodis, promettente sloveno su cui la Virtus punta come numero 4 da affiancare a D. Andersen, una volta ottenuto dalla federazione lo status di comunitario, e Jestratijevic, lungo serbo che, dei nuovi acquisti, sarà quello che avrà meno successo. La stagione parte tardi, a causa delle olimpiadi di Sidney. Nella parte iniziale si disputa la Supercoppa, organizzata in questa stagione su un vero e proprio torneo, appunto per coprire la lunga attesa. La Virtus la affronta senza i nazionali Abbio, Rigaudeau, Danilovic, Jestratijevic e lo stesso Jaric manca nelle prime partite. I bianconeri devono anche far fronte a qualche infortunio: Smodis, prima del torneo, si ferma per uno stiramento al retto femorale della gamba destra, per uno stop di 3 settimane, Sconochini per un'infiammazione al muscolo retto laterale della coscia, Barlera per una sospetta lesione al menisco, poi durante le prime gare s'infortunano Griffith, Bonora e D. Andersen. La prima gara della Supercoppa (prima c'era stato uno scrimmage a punteggio segreto contro Siena) è contro Reggio e i bianconeri sfoggiano una nuova maglia, che, partendo dal nero sfumato delle spalline larghe, va verso un rosso acceso, tonalità riprese anche nei calzoncini. Un notevole cambiamento, anche se previsto solo per la Supercoppa. Rientra Bonora (una sua scivolata fa temere il peggio, ma fortunatamente si rialza subito), dopo il lungo stop della stagione precedente, ma manca la Kinder band. Ginobili è esplosivo e Griffith tonico. C'è gloria anche per Ghedini, 3 punti, e Matteo Brunamonti, il figlio di Roberto, 2 punti. L'unico vantaggio Bipop è sul 7-8, poi la Kinder straripa: il massimo divario viene toccato due volte, sul 44-25 e 65-46 e la gara termina 77-61. Nella seconda partita si va a Faenza, contro Imola, priva di Massimiliano Romboli (in panchina inutilizzabile), ma è la Virtus, ovviamente, ad avere più assenti. Ginobili ha problemi di falli (uscirà per raggiunto limite), ma segna comunque 11 punti in 6'; Ghedini non trema quando c'è da difendere su Esposito e Gorenc, anzi segna anche la tripla del +21, 23-44. Sempre solido Griffith, 14 punti, 14 rimbalzi e 21 di valutazione. Quando deve uscire Emanuel, con Bonora per un colpo all'occhio, ci pensa Sconochini a domare gli imolesi. Finisce 74-86. Contro Reggio Emilia manca Griffith per una tendinite, Bonora per il colpo ricevuto all'occhio, ma debutta Jaric; intanto arriva la buona notizia dalla Fip: Smodis ha ottenuto lo status di comunitario. Nel corso della gara s'infortuna anche D. Andersen, ma la sfida non pone troppi problemi alle Vu nere: Ginobili parte con molta precisione da lontano e il vantaggio bolognese è subito cospicuo, 5-20. A inizio secondo quarto, dopo un parziale di 17-3, la Bipop è a meno 1, 22-23. Ci pensa Jaric con un'azione da tre punti a iniziare un parziale di 6-27, che porta il punteggio sul 28-50 all'intervallo lungo. A un certo punto il quintetto è baby: Ghedini, Barlera, Brkic, Alessandro Romboli e Ginobili. Punteggio finale 71-88.

Piacevole visita di Lauro Bon all'Arcoveggio, per un allenamento con la squadra che fu sua. La Kinder chiude a punteggio pieno il girone di Supercoppa battendo anche a Bologna la Lineltex. Un ottimo risultato considerando i 4 giocatori a Sidney e uno Smodis non ancora pronto al debutto. Contro gli imolesi partono in quintetto Maric, Ginobili, Sconochini, Frosini, Griffith e il vantaggio bianconero è subito consistente, 19-2, confermato poi sul 36-19. Imola prova il quintetto piccolo, con Ambrassa da 4, e rientra a meno 3 in un paio di occasioni in avvio di terzo quarto, l'ultima sul 50-47. Con Frosini e Ginobili in panchina con 4 falli ci pensa Griffith a dare le spallate decisive. Finisce 93-83, dopo che Gorenc ha preso tecnico per un bisticcio con il pubblico susseguente ad un fallo inutile commesso fa Boris su Ginobili in schiacciata. Migliori realizzatori Griffith con 29 punti e Ginobili con 18, poi Sconochini 14 e D. Andersen 10 (con 12 rimbalzi). Nell'eliminazione diretta c'è da affrontare Pesaro, priva di Johnson e che perderà Middleton nel corso della gara per una contrattura muscolare. In trasferta Griffith costringe Maggioli a 4 falli in 15', ma Tusek ruba qualche pallone a Rashard e innesca il contropiede con cui i marchigiani volano a un +7, subito recuperato dai bolognesi. Nel terzo quarto i padroni di casa si staccano nuovamente, fino al +9, ma Griffith (21 punti) da sotto riesce a contenere il divario in termini recuperabili al ritorno (80-73), nel quale parte in quintetto A. Romboli al posto dell'assente Sconochini (nei marchigiani fuori Johnson e Middleton non entrato). Il grande protagonista è Jaric, 27 punti con 6 su 9 da due e 5 su 6 da tre, con anche 4 assist; bene anche Ginobili e Griffith con 16 e in doppia cifra anche Bonora con 10. Gap dell'andata già ampiamente rimontato al 20' sul 52-30 e finale di 89-65. Dopo due amichevoli contro l'Efes, in cui sta a riposo Sconochini, c'è il turno successivo contro Verona. In terra scaligera esordisce Smodis, ma i migliori sono Griffith, Bonora e Ginobili. Il primo strappo è di Emanuel, con due triple e un contropiede segna 8 punti in 4', per il 3-10. Entra Smodis, che si prende subito due tiri dal perimetro, poi scompare per ricomparire nel finale. Con 9 punti di Griffith la Kinder va sul 20-29 al 10'. Faina mette Zamberlan per alzare il quintetto, ma il suo giocatore commette 4 falli in 5' su uno scatenato Sconochini; anche Ginobili arriva al terzo fallo, ma fortunatamente c'è Bonora (in marcatura su Williams, antico compagno a Treviso) che serve bene Griffith. Al 20' il punteggio è 42-45, ma nel terzo quarto i veneti sorpassano, 53-49. Camata, per tutta la gara in sofferenza su Griffith, commette il quinto fallo e Bologna, con un parziale di 3-15, torna al comando. Non demorde la Muller, pareggia a quota 65 al 32' e poi ancora 77-77 a 90" dalla sirena, dopo avere completato un parziale di 6-0. Risponde la Virtus con uno 0-4, chiuso da Smodis, che sancisce il successo bolognese, 77-81. Tanti in doppia cifra, Griffith 17, Ginobili 16, Frosini 13, Smodis 12, Bonora 11 e Jaric 10. In realtà, dopo 48 ore si apprende che l'ultimo canestro di Smodis non è stato convalidato, quindi il giocatore bianconero si ferma a 10 punti, ma soprattutto la Virtus conserva solo due lunghezze di vantaggio, 77-79. Il punteggio di Bologna toglierà ogni dubbio. Nel ritorno Verona tenta l'allungo, 10-16, ma è un fuoco di paglia. Sul finire del primo quarto Williams subisce un colpo alla coscia, il danno si rivela subito fastidioso, infatti l'americano sbaglia un libero, cosa abbastanza inusuale per lui; infatti deve uscire, al suo posto entra Zamberlan e per gli scaligeri è notte fonda. Il primo parziale si chiude 24-24, ma all'intervallo lungo la Kinder è già sul 49-30, con soli 6 punti e un canestro segnato dalla Muller nei secondi 10'. Al 30' si è sul 68-47 e la gara termina 87-56, con 26 punti di Ginobili (2 su 3 da due e 6 su 10 da tre). La final four è a Siena. Nella prima semifinale l'Adr batte la Fortitudo e nella seconda un maestoso Griffith, 19 punti e 10 rimbalzi (bene anche Ginobili con 16 punti e 7 recuperi, nonostante lo 0 su 5 iniziale), trascina la Kinder al successo. Parte forte la Virtus e il primo quarto termina 21-27 (con 17 punti della coppia Griffith - Frosini), per i bianconeri, che risultano in trasferta. Nel secondo parziale Treviso rientra fino al 31-31. Guizzi di Ginobili, 7 punti di fila, riportano sopra le Vu nere, ma un guizzo di Brown allo scadere dei 20' riduce il vantaggio bolognese a sole due lunghezze, 39-41. Nel terzo quarto Griffith commette il quarto fallo e viene tolto da Messina; Garbajosa ne approfitta per sorpassare, 48-47. Sale in cattedra Smodis con due triple, 51-57. All'ultima pausa si va sul 57-64, ma in apertura di ultimo periodo le schiacciate di Frosini e Jaric allargano la forbice, 57-68. Rientra Griffith, Garbajosa commette il quinto fallo e Jaric in penetrazione segna il canestro del 61-74. La gara è in pugno a Bologna che la controlla con gli ultimi assist a Griffith, finisce 72-81 e così la Virtus va a disputare per la quinta volta la gara che mette in palio la Supercoppa. I romani partono meglio, fino al 38-27 del secondo parziale, ma la Kinder ha la forza per recuperare e passare a condurre, 50-56 e 52-58. L'Adr non molla e impatta al 30', 62-62. Nell'ultimo quarto i laziali prendono un vantaggio, 69-64, Frosini reagisce, 71-70, ma lo sprint è romano, 71-66, poi 81-76; finale 82-78. Bologna paga il 45% dalla lunetta, 13 su 29, con Ginobili a 3 su 9 e Sconochini a 3 su 8. Per la Virtus è la quarta Supercoppa consecutiva persa, dopo la prima vinta, e la quinta finale di fila in cui esce sconfitta: dopo il successo in Coppa Italia del 1999 contro Varese sono arrivati gli insuccessi contro lo Zalgiris in Eurolega, Varese in Supercoppa, Treviso in Coppa Italia, Aek in Saporta e appunto Adr, che conferma come finora cambi sempre il vincitore di questa manifestazione. L'11 ottobre è fissata la presentazione della squadra. Nell'occasione canta anche Lucio Dalla (aveva fatto una cosa simile 20 anni prima, come preludio a un Sinudyne - Scavolini nell'ambito del Torneo Battilani), un concerto che sostituisce una prevista amichevole contro Castel Maggiore, dove si è accasato Binelli; l'annullamento della gara è accolto non bene dalla nuova squadra di Gus. Ma la serata si rivelerà molto intensa per altri motivi. Danilovic aveva firmato con la Virtus un contratto al ribasso, rispetto al precedente, per fare un favore al presidente Cazzola che gli aveva manifestato la necessità di ridurre le spese. Con il cambio di proprietà, Sasha, che non poteva rivendicare pretese, avendo già firmato, si aspettava comunque un gesto di Madrigali, che ristabilisse la cifra del vecchio contratto. I continui rinvii dell'incontro tra Sasha e il nuovo proprietario, fanno sì che si arrivi all'11 ottobre senza un faccia a faccia fra i due. La sera della presentazione il colpo di teatro, annunciato in giornata dal tam tam cittadino: Danilovic annuncia il suo ritiro, ufficialmente per la stanchezza, i problemi fisici delle ultime stagioni, ma probabilmente la vicenda contratto ha avuto un suo peso. I primi effetti sono due: l'inserimento di Jestratijevic, inizialmente destinato a giocare solo in Eurolega, come secondo comunitario nel roster anche per il campionato e il ruolo di capitano, a lungo in ballottaggio tra Abbio e Sasha, ma che aveva visto negli ultimi giorni preferire il serbo, sulla spinta proprio di Madrigali (l'annuncio si attendeva in occasione della presentazione), affidato a Picchio.

L'esordio in campionato è contro Siena, priva dei play Scarone ed Emiliano Busca, nonché di Rowan e ha pure Alberti in panchina ma non entrato, mentre la Kinder tiene a riposo Smodis. Jaric, Sconochini e Ginobili (22 punti, 7 assist, 6 recuperi) fanno correre la Virtus, che allunga subito, con un 7 su 7 di squadra nei primi 8 possessi. Dopo 3'54" sul 15-5 tutto il quintetto è andato a segno. L'assenza dei play avversari rende molto efficace la zona pressing dei bianconeri: nata con l'obiettivo di mangiare secondi all'azione toscana, produce anche molti recuperi (32 alla fine). L'escalation del punteggio è inequivocabile: 27-13 al 10', 49-20 all'intervallo lungo, 71-35 al 30', +44, 81-37 nell'ultimo quarto. Solo un rilassamento finale dei bolognesi fa sì che Siena superi quota 50 sulla sirena, con il finale di 90-51. In doppia cifra anche Griffith con 16 punti. Bellissimi i contropiedi di Ginobili e un canestro quasi dal fondo di Rigaudeau, di sinistro dopo cambio di mano. Per l'esordio in Eurolega (quest'anno gestita dall'Uleb, ma con una scissione che vede al via due competizioni, infatti parallelamente viene disputata la Suproleague con Maccabi, Panathinaikos, C.S.K.A., Efes e l'italiana Scavolini, per citare le principali) c'è da volare ad Atene per incontrare quell'Aek, avversario delle finali di Eurolega 1998 e di Saporta 2000. Bonora perde il borsone con i plantari, ma fuori dai dieci ci sta Frosini, dolorante a una caviglia. Nullo Sconochini (0 su 3), inguardabile Ginobili (0 su 6, 1 punto, zero falli subiti, "speriamo sia l'emozione", auspica Messina a fine gara), male Jaric (3 punti e 7 perse), autore di un "inizio da codice penale" (sempre parole del coach) il rientrante Smodis, poi ripresosi nel finale. Bologna crolla subito a meno 16, 18-2, e ci tornerà a 32', sul 71-55. In entrambe le occasioni è Rigaudeau (26 punti, 2 su 4 da due, 6 su 9 da tre e 4 su 4 ai liberi) a ricucire, nel secondo caso aiutato anche da un redivivo Smodis. Alla pausa lunga la Virtus è tornata vicina, 39-36, ma nell'ultimo periodo è di nuovo a meno 16. Un canestro di Griffith, un libero di Jaric, tre triple, di Rigaudeau, Smodis e Abbio portano il punteggio a 71-67. Due liberi fuori per i greci, poi Smodis fa canestro più aggiuntivo e siamo 71-70, con un parziale di 0-15. Due liberi ellenici di Stefanov, Griffith per Bologna, poi Rigaudeau sorpassa con una tripla che s'impenna ed entra, 73-75 a 2'07". Betts pareggia, Smodis fallisce da tre, fallo di Abbio, 1 su 2 per Chatzis, ma per invasione si va alla palla a due e l'Aek si porta sul 78-75. A 43" segna Griffith, sbaglia Betts e l'ultimo tiro è di Rigaudeau, ma viene respinto dal ferro, vince Atene 78-77. Buona la prova di Griffith, 20 punti. A Faenza sta ancora fuori Frosini, ma c'è la reazione di Ginobili (19 punti, 3 su 8 da due, 4 su 6 da tre, 1 su 2 ai liberi, 7 rimbalzi, 4 recuperi, 3 assist), la grande prova di D. Andersen che ha i suoi massimi numeri in Virtus, 16 punti (il precedente era 12), e 16 rimbalzi, e la buona prestazione di Jestratijevic, 13 punti con 5 su 5. Gli imolesi presentano Giannouzakos al posto del tagliato Gorenc, ma nulla possono: Esposito viene macinato nella staffetta a 4, Sconochini, Abbio, Jaric, Rigaudeau e produce solo un 6 su 21 dal campo. La Kinder parte 2-8, Esposito ricuce, però Jestratijevic fa 8 punti in poco tempo e i bianconeri vanno sul 15-29 per chiudere i primi 10' 18 a 29, ma nel secondo quarto hanno la mira storta, segnano solo 9 punti, e la Lineltex si avvicina fino al 30-32 (parziale di 15-3); all'intervallo lungo si va sul 33-38. Il punteggio del terzo periodo, 12-30, chiude i conti, all'ultima pausa si va infatti sul 45-68. Con Ginobili, sul 52-78 si ha il massimo vantaggio, poi la gara si chiude 66-85. In doppia cifra anche Griffith con 14 punti e Rigaudeau con 10. In coppa arriva il Cibona, privo di Giricek infortunato, e di Bagaric in contenzioso con la società. Per Bologna sempre out Frosini. É una classica con già 10 precedenti in Eurolega. Il quintetto Kinder è Jaric, Abbio, Ginobili, Andersen e Griffith. Lee fa 20 punti, con 9 su 12, il gioiello Sesar addirittura 34, però non c'è storia. Sesar pareggia il canestro di Andersen, 2-2, ma Ginobili già al 5'40" schiaccia il 18-7, dopo che Andersen e Griffith hanno prodotto 11 dei primi 14 punti. Sulla tripla di Rigaudeau la Kinder chiude il primo quarto sul 30-21. La squadra gira a dovere tutti colpiscono, ma è un altro tiro pesante del francese a dare il +23, 65-42, poco prima del riposo (65-44). Sempre da lontano, le Roi firma anche il +27 a quota 100, al 33'31 (il terzo quarto si era chiuso 88-67). Poi la zona croata e un rilassamento della Kinder danno il punteggio finale di 106-88 con 5 bianconeri in doppia cifra, Ginobili 22, Griffith 19, Rigaudeau 14, Jestratijevic 13, Smodis 12. Jaric ha preso una ginocchiata, ma gioca nell'anticipo del sabato a Udine, la Kinder non difende: parte sotto 17-6 e il primo quarto termina 31-18, con 22 punti della coppia Smith (19 finali) e Alibegovic (22 alla fine con 8 su 9). Andersen prova una reazione, 35-27, ma il divario della prima pausa non diminuisce al 20', 55-42 (ed era stato 55-38 un minuto prima). Finalmente nel terzo periodo arriva una reazione, i bolognesi si portano a meno 3, prima con Griffith, 60-57, poi 68-65 al 27', tuttavia Udine regge, chiude il quarto 72-67. Bonora ci prova da tre, 74-70, ma Mian trova punti importanti, Lorenzo Busca è impeccabile in regia e le Vu nere escono sconfitte 81-74. Si salvano Griffith, 21 punti, Rigaudeau, 16, mentre Smodis e Andersen con 11 sono gli altri in doppia cifra. Griffith lamenta una contusione al polso destro ma recupera.

Nella trasferta spagnola contro il Tau Vitoria Griffith segna solo 5 punti (primo canestro a 3'27" dal termine), Rigaudeau 4 con un solo canestro, Sconochini resta 40 minuti in panchina perché non ancora in condizione, ma brillano Ginobili e Andersen, Jaric è decisivo nel finale e Abbio è il solito mastino in difesa e segna anche la tripla della sicurezza (56-65) a 1'10" dalla fine. La gara comincia con Alexander che segna 6 dei primi 8 punti baschi e Andersen 6 dei primi 7 bolognesi. La Kinder perde molti palloni (12 all'intervallo), ma regge perché comincia tirando bene, a bersaglio 8 dei primi 10 tiri. Il primo quarto si chiude 18-18 e nel secondo, con una bella serie di Ginobili da tre, Bologna si porta avanti, 23-24. Griffith, tornato in campo da poco (dopo un inizio abulico Messina gli aveva preferito Jestratijevic) commette il terzo fallo e torna in panchina. Con una tripla di Timinskas (unica tripla a segno degli spagnoli nei primi 20') i padroni di casa vanno alla pausa lunga sopra 33-30. Il Tau va al massimo vantaggio 37-32, ma con i liberi, soprattutto di Ginobili, le Vu nere tornano avanti, 38-39 a 4'21" dalla fine del terzo quarto e poco dopo sono a +3, come anche alla fine del periodo, 43-46, ma i 4 falli di Abbio e Griffith sono una tegola. Una tripla di Ginobili, in apertura degli ultimi 10' porta il punteggio sul 43-49. L'ex Stombergas, dopo uno 0 su 6 infila due triple per il pareggio, 53-53. La Virtus risponde con uno 0-7, aperto da 5 punti di Jaric e chiuso dal primo canestro di Griffith, 53-60. Un libero e una tripla di Abbio mettono fine alla contesa, 56-65, poi si arriva al finale di 59-65. La Kinder che aveva subito 55 punti in un tempo da Udine, ne prende solo 59 in 40' a Vitoria. C'è da affrontare Pesaro imbattuta, davanti a Danilovic (prevista per il 29 novembre la gara d'addio), venuto ad osservare la Scavolini prossima avversaria del Partizan, e a vedere i vecchi compagni. Bologna parte forte con tre triple sui primi 4 attacchi però non prende il largo perché spreca troppo dalla lunetta, soprattutto con Griffith (2/7), ma trova comunque un mini-allungo sul 25-17 grazie ad uno sprazzo isolato di Jaric. Non c' è continuità nel centrocampo bolognese, Ginobili sparisce presto e Abbio è troppo preso a fare lo stopper su Booker. Così Pesaro resta sempre a contatto mandando anche un primo avvertimento col sorpasso di Johnson che si beve Griffith con 14 punti quasi filati per il 36-37. Torna sopra la Kinder con uno scossone di Rigaudeau che vale il +5 alla pausa. In avvio di ripresa la velocità di Johnson riprende a torturare Griffith. Anche Booker si scalda e Pesaro sorpassa complice la sequela di rigori falliti dall' ex Maccabi che si ostina a forzare da sotto. Ormai sospesi sull' orlo del baratro (56-63 al 31' 20"), si celebra la catarsi del trio Andersen-Griffith-Jaric, tra i peggiori fino a quel momento, e la partita prende la svolta decisiva. Il canguro (13 punti e 12 rimbalzi) realizza 5 canestri pressoché di fila, infila otto punti pesantissimi, tra i quali quelli del sorpasso, dal 68-69 sospensione da 5 metri e giro e tiro per il 72-69, il gigante nero riprende un dialogo corretto col canestro dopo un lungo litigio (0/7 nel terzo periodo) oltre a catturare rimbalzi e anche Jaric, confuso e vuoto in regia, diventa di ghiaccio purificando la sua prova dalla lunetta (9 su 10, di cui 8 messi a segno in questa fase) laddove la Virtus aveva molto peccato fino alla pausa. Con un parziale di 30-15 la Kinder chiude vittoriosa 86-78. Frosini sembra in grado di tornare per la gara a Charleroi, ma all'ultimo momento viene tenuto ancora a riposo. Bonora è in quintetto con Ginobili, Rigaudeau, David Andersen e Griffith. Bonora, così efficace quando partiva dalla panchina, non sfrutta l'occasione dell'utilizzo nei primi cinque, Griffith commette qualche errore di troppo contro una squadra di piccoli (ma segna comunque 14 punti come Rigaudeau, i migliori dopo i 21 di Ginobili); inizialmente la Virtus comanda grazie alle buone iniziative di Andersen. Sconochini chiude i buchi in difesa e Smodis segna per il +10, 16-26, poi Ginobili, il più ispirato e imprendibile in contropiede, porta i suoi a +16, 24-40 al 19', prima che i primi 20' si chiudano sul 29-40. A inizio terzo quarto Rashard si divora due canestri e i belgi arrivano a meno 9, 35-44. Ginobili realizza la tripla del +14 e Griffith arrotonda a +18, 42-60. Il gran finale di Rigaudeau chiude la gara, 58-80. Frosini non rientra neppure contro l'Adr Roma, mentre Bonora c'è ma non entra, reduce da una contrattura all'adduttore della coscia sinistra; gioca invece Jestratijevic che dopo un allenamento era stato condotto all'ospedale per una botta all'occhio. In questa sfida per il secondo posto a inizio ultimo quarto Bologna sprofonda a meno 9, 60-69, dopo essere stata in parità al 10', sotto 39-41 al 20' e 58-62 al 30'. Messina si affida alla 1-3-1, con Rigaudeau in punta, Griffith in mezzo e Andersen sul fondo. Al 37' sorpassa Abbio e Ginobili schiaccia il 78-74 a 1'57". Griffith e Andersen sbagliano e così i capitolini, con un parziale di 0-5, ritornano al comando, 78-79 a 31". D. Andersen segna solo il secondo di due liberi, Monti si fa stoppare da Andersen e si va al supplementare. Righetti risponde a Ginobili, 81-81, Allen con una tripla replica ai liberi di Griffith e fa 83-84. Un libero di Rashard, una tripla di Rigaudeau (pessimo per tre quarti) e un altro tiro dalla lunetta di Griffith, ribaltano il punteggio, 88-84 a 44"40. Espil segna da tre con fallo di Rigaudeau (forse distratto dall'imminente nascita del figlio Nathar). Il giocatore dell'Adr sbaglia il libero e poi sbaglia anche il tiro susseguente al rimbalzo non catturato dalla Kinder. Jaric segna un libero su due e, sull'errore di Marcaccini, la gara si chiude 89-87, miglior realizzatore Ginobili con 20 punti. La partita lascia parecchi strascichi fisici: contusione all'avampiede sinistro per Abbio, ematoma e stiramento muscolare alla gamba destra per Griffith, contrattura al rachide dorsale per Ginobili, distorsione alla caviglia destra per Jaric e dolori al ginocchio destro per Smodis. Contro San Pietroburgo senza Abbio, c'è Sconochini in quintetto. Assente anche Smodis, gli altri hanno recuperato e rientra pure Frosini. Punteggio in escalation: 9-2 dopo 150", 17-6 al 5' e, dopo un recupero degli ospiti fino al 23-18 subito prima del 25-18 del 10', 49-31. Qui compare una Kinder distratta che subisce la rimonta avversaria: 53-38 alla pausa lunga, 63-53 al 26', 65-57, 68-63 al 29', 68-65 al 30', 68-67 a inizio ultimo quarto, fino al pareggio del 34', 72-72, quando Griffith è in panchina con 4 falli. La tripla di Rigaudeau che riporta Bologna a +5, 77-72, non pone fine alla sofferenza bianconera. La Kinder perde anche un pallone per infrazione di 24" e si vede riavvicinare, 79-76; Bazarevich fallisce la tripla del pareggio, ma Hamilton a 1' segna i liberi del meno 1, 79-78. Ci vogliono 3 liberi su 4 di Bonora per fare respirare la Virtus e la gara termina 84-78. Rigaudeau e D. Andersen 14 punti, Girffith 12, Bonora e Ginobili 11. Messina infuriato coi suoi per la leggerezza con cui hanno affrontato la seconda parte di gara, ma la sconfitta dell'Aek proietta le V nere alla pari in classifica con i greci.

David Andersen si ferma per due settimane per una sospetta infrazione al tendine rotuleo, ma per l'anticipo del sabato di Avellino rientrano Smodis e Abbio che però non entrerà in campo. È una Kinder più concentrata, ma le assenze e le condizioni non ottimali di Smodis, Frosini e Ginobili (infortunatosi al 2' alla coscia destra con relativo ematoma in seguito ad un fallo di Ramos), rendono la gara difficile. Il primo quarto termina 22-22, il secondo 40-47 e i bolognesi si portano sul 42-52, ma gli irpini con la zona si riavvicinano a meno 1, 58-59. Qui diventa importante il rientrante Smodis con una tripla e un canestro + tiro libero (tutti i suoi 6 punti in questo frangente), così Bologna chiude il terzo quarto 61-66. Rigaudeau, in ombra per 30 minuti, segna la tripla del +8, il canestro del +10 e, al 35', la tripla del 63-79. La gara termina poi 82-94. Cinque in doppia cifra: Griffith, 23 punti, devastante in attacco, ma debole in difesa; Jaric, 17 punti, importante nella fuga dell'ultimo quarto, anche se più avventato dell'ordinato Bonora; il menomato Ginobili e il decisivo Rigaudeau con 13 punti; Frosini 11 punti alla seconda gara dopo il rientro. In occasione della sosta la Virtus va a Reggio Calabria per un'amichevole pro alluvionati e si gioca anche la gara d'addio di Danilovic. In Calabria mancano Sconochini, influenzato, Smodis, in nazionale e l'ancora acciaccato Abbio. La Kinder guida per tutta la gara e vince 72-85, con 24 punti di Jaric e 17 di Ginobili. Prima della gara contro Montecatini, nell'ultimo allenamento, si infortuna Jestratijevic, lesione capsulare alla spalla, con stop di tre settimane, e arriva anche la voce della positività (sostanza anabolizzante) al controllo antidoping di un giocatore della Kinder dopo la gara contro Siena della prima giornata (si fa il nome di Sconochini). Hugo è comunque assente per problemi alla schiena; Ginobili è in una serata no, il suo primo e unico cesto è al 34' dopo 9 errori, chiude con 1 su 10 e 2 punti, ma Smodis è alla sua migliore gara, 16 punti, 5 su 7 da due e 2 su 3 da lontano, e Bonora (7 punti) fa girare bene i compagni. Il 3 su 3 di Frosini (15 punti finali) produce il primo allungo, 11-4. Nel 23-14 del primo quarto 18 punti sono di Frosini e Griffith. Nel secondo periodo i toscani tornano vicini, 28-25, ma poi Bologna riparte e a metà gara è 38-26.Nel terzo quarto la forbice si allarga, il terzo periodo termina 67-41 e la gara 85-64 con Griffith (18 punti con 9 su 13) e Smodis sugli scudi. In doppia cifra anche Jaric con 14 punti. In doppia cifra anche Jaric con 14 punti. Infrazione alla costola per Abbio, un altro assente per la trasferta di Trieste, oltre a Sconochini e Jestratijevic. Ginobili e Rigaudeau, 4 punti in due contro Montecatini, si riscattano: per l'argentino 23 punti, 6 su 9 da due, 3 su 4 da tre e 2 su 3 in lunetta, per il francese 17 punti con 5 su 6 da due, 1 su 3 dalla lunga distanza e 4 su 4 ai liberi; Griffith si conferma, 17 punti con 7 su 9 da due e 3 su 4 ai tiri liberi. Dopo il primo quarto chiuso 22-25, in apertura di secondo periodo uno 0-10, chiuso da un canestro di D. Andersen, ha portato Bologna sul +13, 22-35. Trieste ha provato a reagire, 31-39 al 20'. Contro la zona Rigaudeau infila la tripla del 40-50, ma i locali chiudono il terzo quarto sul 48-57 e, in apertura di ultimo periodo, arrivano al 50-57. Smodis (9 punti) ha trovato due canestri in entrata e contropiede, 50-61. Griffith ha schiacciato il 52-63 imbeccato da Jaric, che poi a 5' ha messo la tripla della staffa. La gara si è chiusa 68-82, con Brkic e Akrivos in campo contro il pressing triestino. Contro l'Aek mancano ancora Sconochini, Abbio e Jestratijevic, ma Jaric (16), Ginobili (15), Frosini (14) e Griffith (12) bastano per vincere 81-66. Negli ellenici manca Gurovic, a Belgrado a pensare all'interessamento proprio della Kinder. Betts costringe Griffith a due falli in 6', ma Bologna regge con il 5 su 5 di Frosini nei primi 10', un punto al minuto per il 19-21. Nel secondo periodo Rashard è più sveglio e Smodis ha la mano dolce, sono loro i principali artefici del 13-0 che porta il punteggio sul 32-23, con l'ultima firma di Jaric. Ginobili sbaglia i due liberi del +10 e con la zona l'Aek produce un parziale di 0-8, andando al riposo a contatto, 39-38. Chatsiz e Marsepp hanno però tre falli e il secondo commetterà il quarto nel terzo quarto, che comincia con Jaric in evidenza. Rigaudeau non è in serata, ma segna la tripla del +9, 54-45, al 27': 45" dopo Andersen realizza il +11 e, poco dopo il +12, 62-50. In avvio degli ultimi 10' Rigaudeau con un canestro da tre porta la Kinder a +17 e Jaric dà le spallate definitive. Tanto che nel finale, come a Trieste, possono entrare Brkic e Akrivos. È la prima vittoria di Messina contro Ivkovic, ma costa una contrattura alla coscia sinistra per Jaric, che recupera per la gara contro Varese, ma sono ancora fuori Abbio e Sconochini e, ovviamente, Jestratijevic. Centesima partita nel campionato italiano per Rigaudeau. Pozzecco non parte in quintetto per motivi disciplinari, ma i suoi compagni volano sul 7-15, con una Kinder imprecisa e che non riesce a servire Griffith, che poi non sarà neppure in grande giornata. Entra Pozzecco, ma soprattutto entra Bonora nella Virtus: sarà il grande protagonista con 11 punti, 7 falli subiti, 5 rimbalzi, 4 assist e 7 recuperi. I Roosters chiudono i primi 10 minuti avanti 10-17, l'ultimo loro vantaggio è sul 26-27, poi Bologna con un parziale di 12-0, due liberi e schiacciata di Andersen, canestro con addizionale di Rigaudeau, tripla di Smodis e canestro di Ginobili, rovescia la sfida. Al 20' i bolognesi sono avanti 45-33, al 30' 65-46 e al termine 89-74. Cinque in doppia cifra, Ginobili con 18 punti, Rigaudeau ed Andersen 15, Jaric 12, Bonora 11. Subito dietro Griffith 9 e Smodis 8. Alla vigilia della gara di Zagabria, dove tutti gli assenti della partita precedente mancano ancora, si apprende della positività di Sconochini anche alle controanalisi. L'ultimo vantaggio Cibona è sul 6-5 al 2'10", poi Bologna supera, chiude il primo quarto 15-16, il secondo 32-44, il terzo 44-60, dopo avere avuto il massimo vantaggio di 18 punti sul 42-60. Qui i croati  si portano sul 53-60, ma Ginobili e Griffith fanno ripartire le Vu nere. Ancora molto distribuiti i punteggi: Ginobili 12, Frosini, che aveva segnato un solo punto contro Varese, ne segna 11 come Griffith, Smodis nel giorno del suo ventunesimo compleanno ne mette a referto 10 come pure Jaric; Rigaudeau 9, Bonora 7 ed Andersen 4.

A Reggio Calabria ritorno di Ginobili in un a gara ufficiale dopo l'amichevole di novembre. Trecento gare in serie A per Bonora, 750 di regular season per la Virtus (520 vinte delle precedenti 749). C'è il rientro di Abbio. La Viola conduce 10-8 al 5', ma in due minuti, anche con due triple di Rigaudeau e una schiacciata di Ginobili, Bologna esplode un parziale di 0-10 e passa a condurre 10-18. Alla prima pausa il punteggio è 17-24, al 12' 19-29, al 14' 23-34; sembra tutto facile per i bianconeri, ma i calabresi con un 10-2 rientrano, 33-36 e all'intervallo lungo sono ancora più vicini, 39-40. La squadra di casa impiega 3'52" del terzo quarto per segnare il primo cesto, così i bolognesi allungano e al 25' sono sul 41-51. A fine periodo la gara è già indirizzata, 51-66 e termina 65-87. Ottima la regia di Bonora, autore anche di 13 punti con 2 su 3 da due e 3 su 4 da tre. Rigaudeau ne segna 21, 5 su 8 da due, 3 su 5 da tre e 2 su 2 ai liberi, Ginobili 19 anche se non con ottime percentuali, Andersen 14 (3 su 3 da due e 8 su 9 in lunetta), Griffith 11, con 12 rimbalzi. Prima della trasferta spagnola di coppa Bonora si ferisce al labbro, ferita saturata con 5 punti. Contro il Tau la Kinder soffre molto, sotto 14-17 al 10', 20-32 al 15'35", 36-39 al 20' (recupero propiziato da Abbio) e 55-57 alla fine del terzo quarto; il primo vantaggio bolognese è al 31'44", due liberi di Jaric per il 59-57, poi dilatato a +5 dall'unica gemma di Rigaudeau, limitato anche dai falli; le sofferenze non sono però finite, spagnoli avanti 68-69 e Foirest, dimenticato da Ginobili si proietta a canestro, ma Emanuel, con le lunghe leve, inchioda al tabellone il possibile +3 esterno. Andersen in giro e tiro riporta sopra Bologna, 70-69. Ancora sorpasso iberico con la quarta tripla di Stombergas, 72-73, ma l'ex bianconero commette poi il quinto fallo su Smodis, che converte i liberi e riporta avanti i suoi. Griffith segna il +3, 76-73, poi le Vu nere sono chiamate alla difesa, senza Ginobili e Jaric già fuori per falli. Bennet tira sul ferro, Griffith non trattiene il rimbalzo, ma il Tau sbaglia ancora e Abbio può correre felice con il pallone della vittoria. Distorsione alla caviglia per Bonora al 13'57" sul 20-28. Non presente a Casalecchio Sconochini, ma striscione a lui dedicato dai tifosi. Jaric ha accusato una ginocchiata al quadricipite della gamba destra, ma recupera per il derby. Grande gara di Abbio, che ha guidato la squadra e segnato 21 punti con 6 su 9 da due, 2 su 5 da tre e 3 su 4 ai liberi. Griffith ne ha segnati 16, con 5 su 7 da due e 6 su 9 in lunetta, più 8 rimbalzi. In doppia cifra anche Andersen con 11. Nel derby del 23 dicembre Virtus senza Sconochini e Jestratijevic, ma c'è Bonora. La Paf regge un quarto, 22-20, poi la Kinder scappa, 57-36 al 20', con i bianconeri che tirano col 79% (23 su 29) guidano 15-4 (38-15 alla fine) la sfida dei rimbalzi e 74-27 nella valutazione (sarà 124-45 al termine). Nel secondo quarto decisivo un parziale di 11-0, che ha portato le Vu nere sul 46-28. Il terzo periodo (nel quale la Virtus può permettersi anche di stare 4' senza segnare) termina 75-51 e la gara 99-62 con il massimo vantaggio firmato da una tripla di Brkic allo scadere. Un +37 record per il distacco nei derby di campionato, secondo solo al +41 con cui la Virtus vinse il derby in casa di Coppa Italia nel 1993. Grandi protagonisti Rigaudeau (19 punti con 5 su 8 da due, 1 su 3 da tre e 6 su 7 in lunetta) e Jaric (15 punti con 5 su 7 da due, 1 su 2 da tre, 2 su 3 ai liberi e ben 7 palloni recuperati dei 24 della Kinder). In doppia cifra anche Abbio con 14, Ginobili con 13, Andersen con 11, poi 9 di Griffith, 7 di Frosini, 6 di Smodis, 3 di Brkic e 2 di Bonora. Fortitudo raggiunta e superata in classifica proprio grazie alla vittoria nel confronto diretto. Messina gongola mentre Recalcati dichiara di essersi vergognato dei suoi. Arriva alla vigilia della gara in trasferta contro Cantù la diagnosi per Bonora (solo 3 minuti in campo nel derby): distorsione tibio tarsica con interessamento al legamento peroneo astragalico, tre settimane di stop. Marco Macchiavelli assume, oltre a quella di direttore sportivo, anche la carica do amministratore delegato. Cantù presenta quel Matt Santangelo che tanto era piaciuto nei provini alla Virtus, ma l'americano tira con 0 su 6, mentre la Kinder, senza Bonora e ovviamente Jestratijevic e Sconochini, ha, oltre ai protagonisti del derby, Jaric (22 punti, 6 su 12 da due, 3 su 4 da tre, 1 su 2 in lunetta e 6 rimbalzi) e Rigaudeau (20, con 5 su 7 da due, 3 su 3 da tre e 1 su 1 ai liberi), anche un ottimo Ginobili (25, 3 su 4 da due, 3 su 5 da tre e 10 su 13 ai personali più 6 rimbalzi). I padroni di casa oppongono anche meno resistenza della Paf: dopo l'iniziale 3-0 (unico vantaggio casalingo), Bologna piazza il primo di una serie di parziali, questo di 0-8; 14-28 al 10', 14-33 a inizio secondo quarto (dopo un break di 2-17), 24-41 al 15', 31-51 al 20' (dopo un altro 0-8, con 7 su 8 da tre, 12 recuperi e 57-26 di valutazione), nonostante il terzo fallo di Griffith al 13', 35-62 al 24', 51-75 a fine terzo quarto (nel corso del quale Bologna aveva fino ad allora un 10 su 12 da tre) e 67-97 alla fine, con tutti i 10 giocatori a segno, anche Akrivos e Brkic. Nonostante i tre assenti anche in questa partita, le Vu nere hanno dominato la gara post natalizia come quella dell'antivigilia. Agli assenti, nell'ultima gara del 2000 contro Rimini, si aggiunge Frosini per un attacco influenzale. La Virtus parte 13-2, Jaric da tre firma il 23-9, ma i romagnoli resistono, 25-19, poi 29-21 al 20'. All'intervallo lungo Bologna conduce 59-46, con i riminesi che reggono grazie all'8 su 14 nelle triple. Griffith ha già catturato 8 rimbalzi (fin qui 20-16 in favore dei bolognesi). Gli ospiti provano a reggere, 68-56, ma un tap-in volante di Jaric porta i bianconeri sul 75-58. Andersen firma il +18 e prima della fine del terzo quarto (83-68) già 6 uomini di Messina sono in doppia cifra. Una tripla di Sekunda riavvicina un po' la Vip, 83-71, ma due prodezze di Jaric (standing ovation alla fine per lui) e Smodis lanciano la squadra di casa sul 92-73 e poco dopo un contropiede lungo tutto il campo di Griffith firma il 98-75. La gara termina 106-87. Migliore in campo Griffith, 24 punti con 11 su 13 e 10 rimbalzi, 22 li segna Jaric, con 7 rimbalzi, in 39 minuti in campo. In doppia cifra anche Ginobili a 16, Rigaudeau a 12, Abbio a 11 e Andersen a 10. A secco solo Brkic, a segno anche Akrivos e Ghedini. La Kinder vola a più 4 in classifica, perché la Fortitudo, uscita scossa dal derby, ha perso anche in casa contro Roma e a Udine (3 sconfitte consecutive la Fortitudo non le accusava dal 1992). Contro la Vip Smodis ha accusato una distorsione alla caviglia e non c'è a Roseto, come pure Jestratijevic, Bonora e, naturalmente, Sconochini, ma rientra Frosini. In quintetto ci sono Rigaudeau, Jaric, Ginobili, Frosini e Griffith. La Kinder parte 4-10, ma i Rosetani, trascinati da Boni (suoi i primi 9 punti casalinghi), rientrano. Il primo quarto termina 19-21, e dopo la metà del secondo Bologna con 8 punti di Andersen prova a scappare, 29-37, firmato da Rigaudeau (già a quota 12), ma alla fine del secondo quarto le squadre sono ancora vicine, 39-41. Andando più dai lunghi Griffith e Andersen, e con il talento di Ginobili diventa decisivo il parziale del terzo periodo, 15-24, con la Virtus che al 30' è quindi avanti 54-65. I bolognesi non hanno difficoltà a controllare la gara e chiudere 67-83, con il migliore in campo Rigaudeau, autore di 19 punti, con 6 su 9 da due e 2 su 3 da tre, ma anche difesa e costruzione di gioco. In doppia cifra vanno pure Ginobili (15), Frosini (14), D. Andersen (12) e Griffith (10). Contro Treviso, che ha vinto le ultime 5 gare contro la Virtus, la Kinder cerca di continuare la striscia vincente, ultima sconfitta il 28 ottobre. Sfida curiosa tra preparatori: a Bologna opera Cuzzolin, dopo 5 stagioni nella Marca, a Treviso c'è Colombini, alle V nere fino al 1997. Bologna, che ha Smodis al rientro, paga due partenze orribili nei primi due quarti, 10' totali senza segnare, così i veneti chiudono i primi 10' sul 20-24 (vantaggio ridotto da un 11-2 e 4 triple, 2 di Rigaudeau, della squadra di casa, prima della reazione ospite che si riporta sopra 18-24) e con un parziale di 0-15 si portano sul 20-39 al 16', con in panchina con tre falli un Griffith spento (0 su 2 , un rimbalzo e 3 perse fin qui, solo 5 punti alla fine) e un confuso Jaric (5 punti globali). Qui comincia la reazione bianconera con due canestri di Andersen che bloccano 5'57" di digiuno, poi è 32-44 al 20' (7 su 24 al tiro fin qui per la Kinder, pari al 29% e 14 palle perse, 4 di Rigaudeau) e, dopo un minuto del terzo quarto, con un Griffith più tonico e un Rigaudeau preciso dalla lunga distanza, si arriva a 37-44. Con il quarto fallo del pivot americano di Bologna, gli ospiti vanno di più sotto canestro e allungano nuovamente, 42-58 al 27'. I bolognesi replicano con le triple di Ginobili e Smodis, chiudono il periodo sul 52-58, con un parziale di 10-0; nell'ultima frazione con un tiro da tre di Ginobili arrivano al 57-60 al 32' e Smodis segna il 59-60. Abbio prende fallo e tecnico, ma i trevigiani non ne approfittano e lo sloveno dalla lunetta impatta, 63-63. Con un 2 su 2 ai liberi Griffith dà il +1, Ginobili sorpassa nuovamente con rubata e schiacciata, 69-68, poi segna il +3 a 90". Garbajosa accorcia, ma l'argentino segna il primo di due liberi e sull'errore nel secondo prende il rimbalzo e si avvita per il 74-70, poi in acrobazia firma il 76-70, 9 punti filati dell'argentino. Sembra finita ma con con un parziale di 7-0, la Benetton sorpassa, 77-76, quando mancano 6"76. Abbio in slalom segna e subisce fallo proprio sulla sirena (unico canestro su azione di Picchio). Finisce 79-77. Ginobili, 26 punti, anima della rimonta, nella quale ha dato una grande mano Smodis, 13 punti (e 6 rimbalzi); ne segna altrettanti Rigaudeau, mentre Abbio ne mette a referto 10, frutto di 8 liberi (su 11) e del canestro vincente.

Ci si rituffa in coppa, con l'obiettivo del primo posto nel girone e anche quello del primo posto globale, che garantirebbe la bella in casa fino alla finale. Contro lo Charleroi rientra nei 10 Jestratijevic, ma non entrerà in campo. I protagonisti sono quelli della gara di campionato: Smodis, 23 punti con 4 su 5 da due, 4 su 4 da tre e 3 su 3 ai liberi, Ginobili, 20 punti, con 5 su 7 da due, 4 triple sbagliate e 10 su 11 in lunetta, Abbio, 14 punti a festeggiare il rientro in quintetto dopo lo slalom vincente dell'ultima partita, e, in più, il redivivo Griffith, 23 punti, con 9 su 12 e 5 su 9 in lunetta. Primi due quarti senza accelerazioni, anzi i belgi, guidati dal parmigiano Bozzi in panchina, tengono nel primo periodo anche 5 punti di vantaggio. Sorpassa Griffith in schiacciata, 13-12. Ginobili e un 5-0 negli ultimi 14" del quarto fissano il 24-17 del 10'. Bologna riparte con i canestri di Andersen e Smodis e va sul 30-19 al 12'. Alla pausa lunga il vantaggio è però solo di 52-47, grazie al 9 su 17 da tre degli ospiti con 6 uomini diversi (sarà 14 su 27 alla fine). Nel terzo periodo un parziale di 29-9, per l'81-56, chiude i conti. Bologna arriva al +32, 92-60, poi si rilassa, tocca comunque quota 100 con Smodis e termina 106-87, curiosamente la quota 106 è la stessa nelle tre occasioni che la Kinder ha superato quota 100, tra campionato ed Eurolega. Uno spento Jaric, solo 8' in campo, sufficienti però a fargli prendere un tecnico, fanno giostrare Smodis anche da numero tre. A Milano una Virtus brutta per oltre metà gara, produce poi tra terzo e quarto periodo un parziale di 10-35, passando dal 61-45 (tripla di Iuzzolino), al 71-81 (piroetta di Ginobili). Artefici uno scatenato Ginobili (che era rimasto fuori dal quintetto iniziale  avendo dimenticato le scarpe in albergo) (19 punti), Rigaudeau (16) con i canestri dell'aggancio e del sorpasso, Griffith, 18 punti, altrettanto efficace nella rimonta (15 dei 18 punti che riportano avanti Bologna, 63-64 al 29'30", sono suoi e del francese) Abbio, 12 punti, 6 assist e difesa su Iuzzolino dopo il quarto fallo di Rigaudeau. Bene anche Smodis, 14 punti. Una nuova grande rimonta bianconera, da meno 16 dopo il meno 19 recuperato nella precedente gara di campionato, grazie al mortifero contropiede su rimbalzi difensivi e palle rubate. Sotto 29-22 al 10' e 52-41 al 20' (56% al tiro per l'Adecco e 20-12 a rimbalzo), i bolognesi hanno impattato al 30', 64-64 e vinto 82-89. La Kinder ha cambiato la faccia alla partita con uno 0-14; Ginobili ha poi segnato tre triple consecutive, ha messo a segno 12 punti in poco più di 5' e ha fiaccato la resistenza di Milano. La Kinder va in Russia senza Bonora, Frosini e Sconochini, ottiene la ventunesima vittoria consecutiva tra Eurolega e campionato, uguagliando il record della Kinder 1997/98 (i protagonisti del successo sono proprio Abbio e Rigaudeau, i superstiti di quell'annata), e raggiunge l'obiettivo d'essere la migliore squadra nell'ambito complessivo dei due gironi, potendo così contare su tutte le belle in casa fino alla finale. Non sono però state tutte rose per la squadra di Messina partita con 3 lunghi e Ginobili e Jaric in panchina: sotto 9-4, 22-14, poi 27-18 al 10', 46-42 al 20', dopo essere stata sotto anche di 11, sul 31-20, quando è cominciato il recupero, grazie a Rigaudeau, 11 punti nel secondo quarto. La rimonta continua nel terzo periodo e vantaggio a fine terzo quarto, 65-68, il più 5, 65-70 all'inizio dell'ultimo periodo, ma proprio qui, un parziale di 11-0 riportava i bolognesi sotto di 6. La squadra però reagiva, Abbio con tre punti e tre rubate avviava la riscossa, Rigaudeau (22 punti con 4 su 5 da due, 1 su 2 da tre e 11 su 12 in lunetta), rientrato dopo la sosta in panchina successiva al suo quarto fallo, realizzava la tripla del sorpasso e 6 liberi su 6 negli ultimi 120 secondi; Griffith, redivivo, catturava due rimbalzi e infilava il libero della staffa e così la Virtus prevaleva 78-82. Contro Verona rientra Frosini, c'è Griffith, che aveva saltato l'allenamento del venerdì per una contrattura al ginocchio, ma non Bonora, mentre per Sconochini, dopo l'interrogatorio, c'è un supplemento d'indagine. Subito praterie per i contropiedi di Ginobili, Jaric e Rigaudeau e 22-7 Kinder. Il primo quarto termina 26-14, ma al 20' è già 57-30 (ma Rigaudeau al 15' aveva scritto +30 sul 50-20), con Bologna che tira il 65% contro il 34 dei veronesi e i rimbalzi sono 26-14 sempre per i felsinei. Il terzo quarto termina 82-44 e la gara 106-58, quarta volta nella stagione che i bolognesi terminano a quella quota. Migliore realizzatore Andersen con 19 punti (6 su 11), Jaric, Smodis (6 su 7) e Jestratijevic (6 su 9 e 8 rimbalzi) si fermano a 15, Abbio 13 e Rigaudeau 11 (4 su 5 in 12'). Solo 9 punti per Ginobili, ma migliore rimbalzista con 9 carambole. Con la vittoria numero 22 la Virtus batte il suo record del 1998. Stante il prolungarsi dell'assenza di Bonora arriva in prova Justin Love, che disputa qualche allenamento e lo scrimmage contro il Gira Calderini di B1, giocato durante la settimana, ma alla fine viene scelto Fabrizio Ambrassa, giocatore di grande esperienza in serie A. Nello scrimmage non ci sono i giocatori impegnati nell'all star game di Trieste: Abbio (13 punti) e Brkic (2) nella nazionale, Ginobili (6) e Griffith (5) nella formazione All Star. A Siena, dopo il 4-0 iniziale, la Virtus passa a condurre 6-11, ma poi la gara continua ad andare a strappi: Gray fa riavvicinare i toscani, 15-18, un parziale di 0-15 lancia Bologna, 15-33 (il primo quarto si era chiuso 15-27), a inizio terzo quarto Verona è a meno 5, 38-43 (all'intervallo lungo 36-43), Ginobili rilancia la Kinder, 54-62, poi arriva il quarto fallo di Griffith. Così a 6'43" la gara è in equilibrio, sulla spinta di Mays, 65-65. È ancora l'argentino della Kinder a promuovere l'allungo, 67-74, ma Scarone reagisce, 72-75, poi Rigaudeau e Smodis la chiudono, 77-83. Il migliore è Ginobili, 23 punti, 4 su 5 da due e da tre, 3 su 4 ai liberi. In doppia cifra anche Frosini con 16 (e 10 rimbalzi), Jaric 13 e Rigaudeau 12. Degli ultimi 18 punti, 14 li segnano Ginobili, Smodis e Frosini. Messina, colpito da una monetina, passa tre quarti della gara seduto in panchina e alla fine viene accompagnato al pronto soccorso per un controllo. Andata degli ottavi di Coppa, contro l'Estudiantes, già affrontato negli ottavi nel 1998. Cavalcata trionfale: dopo un primo quarto di relativo equilibrio, 26-22, già all'intervallo il punteggio è 65-34, parziale di 39-12. Jaric (in tribuna lo scout dei Miami Heat per lui) ha già 17 punti con 6 su 7 al tiro (2 triple), 4 rimbalzi, 3 recuperi, 3 assist e 26 di valutazione (chiuderà con 21 punti, 5 su 6 da due, 2 su 4 da tre, 5 su 5 ai liberi, 5 rimbalzi e 9 assist e 40 di valutazione), Ginobili ne ha 16 con 7 su 10, 3 recuperi e 2 assist e chiuderà così, giocando solo 19', guarderà poi dalla panchina con il ghiaccio sulla coscia destra, anche Rigaudeau è in doppia cifra (terminerà con 14 punti, 3 su 3 da due, 2 su 3 da tre e 2 su 2 in lunetta, 4 recuperi ed 1 assist), mentre Smodis è a 9 punti (saranno 14 al termine, con 6 su 6 da due, 2 su3 ai liberi e 3 tiri pesanti falliti). Gli spagnoli fin qui hanno invece solo il 24% al tiro, con 1 su 8 da tre. Il massimo vantaggio è nel terzo quarto, 83-47, poco prima della fine del periodo, concluso 85-51. Il finale di 113-70 è emblematico e ci voleva dopo le tensioni di Siena. Bene anche Griffith, 16 punti con 7 su 11 e 2 su 2 ai liberi, con anche 7 rimbalzi. Positivo l'esordio del neo arrivato Ambrassa, entrato al 9'15", sul secondo fallo di Abbio. Fabrizio ha segnato il primo canestro, una tripla, al 32', e ha concluso con 8 punti. Segnano anche 9 punti Frosini, 8 Jestratijevic, 7 Andersen; resta invece in modo inconsueto a secco Abbio, già 4 falli al 25' e solo 12 minuti in campo. Oltre a Ginobili, qualche danno anche per Smodis, una botta allo zigomo. Lo sloveno rimane a riposo contro Imola, in quintetto Frosini. La gara procede senza grandi sussulti bianconeri, 27-21 al 10' (la partenza bianconera 14-6 sull'onda Ginobili, rintuzzata già sul 16-15) e 51-44 al 20', poi nel terzo quarto, dopo i primi due punti imolesi, i bolognesi accelerano e arriva un parziale di 13-0, con 7 punti di Jaric, fino al 79-56 del 30' (77-54 un minuto prima). La Lineltex ha però la forza di riavvicinarsi, grazie ad un parziale di 0-10, con uno 0 su 8 Kinder; arriva poi 84-74 al 36', ma Bologna riparte senza problemi, con rubata, canestro e fallo di Rigaudeau, poi la tripla di Abbio a un minuto dalla fine, 90-75, è il suggello. La gara si conclude 94-77. Jaric il migliore con 23 punti (8 su 11 da due, 1 su 1 da tre e 4 su 6 in lunetta), a 14 si fermano Abbio, Griffith (anche 14 rimbalzi) e Rigaudeau, 11 per Ginobili. Più 8 in classifica sulla Paf battuta a Roseto. Smodis parte per Madrid, per il ritorno degli ottavi. Intanto Danilovic sottolinea l'incompetenza di Madrigali, che aveva affermato essere stata una fortuna l'addio di Danilovic. Sconochini viene deferito e sarà ascoltato un'ultima volta prima della sentenza definitiva.

A Madrid c'è anche Madrigali e due tifosi giunti da Bologna. Il primo quarto lascia pensare a una pratica semplice: quando entra Andersen al posto di Frosini, si apre un parziale di 2-14, poi Jaric mette la tripla del 14-28, poco prima della fine dei primi 10' (16-28). Dopo il +15 di Rigaudeau, 22-37, però, la Virtus si spegne e subisce un parziale di 18-5 che riporta gli spagnoli a meno 2. Alla pausa lunga ci sono 3 punti di vantaggio per la Kinder,  44-47. Nel terzo periodo i padroni di casa sbagliano due volte la tripla del pareggio e allora Bologna scappa con un parziale di 0-10, 58-70 al 30'. Nell'ultimo quarto i bolognesi vanno sul 63-75 (punti di Smodis a cavallo tra 3° e 4° quarto), poi però smettono di segnare, ma i locali non ne approfittano e così Jestratijevic ha l'opportunità di frenare la rimonta spagnola e, quando Rigaudeau mette la tripla del 73-81, sembra fatta, ma gli spagnoli buttano due palloni sul meno 4 nell'ultimo minuto. Quando però Andersen recupera un rimbalzo e un pallone prezioso si può festeggiare il passaggio ai quarti, finisce 80-85. Rigaudeau 17 punti e Jaric 16 i migliori, ma anche 11 di Andersen, 10 di Ginobili e 8 di Jestratijevic. Ginobili c'è contro la Snaidero, nonostante un colpo al ginocchio destro, ma giocherà solo 18 minuti segnando 2 punti, mentre Smodis scenderà sul terreno solo 2' per un problema al polpaccio sinistro. Rigaudeau, Jaric e Abbio alimentano il 19-5 iniziale, davanti a Cazzola seduto a fianco di Madrigali. Di questi 19, 7 li segna Picchio (alla fine saranno 17), che così supera quota 4000 in seria A. Udine, però sta sempre nel match, 25-18 al 10'. I bolognesi si riportano sul +11, 38-27, ma al 20' i friulani hanno quasi impattato, 39-37. Grazie alla difesa, ad Abbio  e al redivivo Frosini, i bianconeri piazzano un 12-0 (51-37), artefice Frosini, che orienta il 21-8 del terzo periodo, terminato 60-42. La Snaidero torna a meno 8 a 5 minuti dalla fine, ma la Kinder, trascinata da Jaric (19 punti), riprende la corsa e il suggello è la rubata e schiacciata di Jaric al 37', 75-62. La gara termina 82-66 e Messina la giudica la migliore gara sotto il profilo della tenuta mentale. In doppia cifra anche Griffith (14 punti e 12 rimbalzi), Frosini e Rigaudeau, entrambi a 10. Ventisettesima vittoria consecutiva, diciassettesima in campionato, battuto il record della Simac 1986. Lesione al menisco per Rigaudeau, che viene operato al ginocchio destro in artroscopia. La sera dello stesso giorno la Kinder, prima soffre a Pesaro, 22-15, poi 27-21, al 10', fino a piombare più volte a meno 10, l'ultima sul 47-37. Poi un parziale di 0-13 a cavallo dei quarti centrali (il secondo si chiude 46-44), si allunga fino ad un 8-35 in meno di 10', per il 54-72. Qui la Scavolini reagisce e, con un 16-3 torna a meno 5, 70-75 (il terzo periodo si era chiuso 66-73), con anche Ginobili e Griffith a 4 falli. Abbio (21 punti con 7 su 11) chiude la gara, 81-88. Bene anche Ginobili, 20 punti, Jaric 18, Griffith (che inizialmente aveva sofferto Maggioli, ben presto però il pesarese è stato limitato dai falli) e Andersen a 12. In 5 producono 83 degli 88 punti bianconeri, contro una delle tre seconde. A Roma, contro l'unica seconda in classifica rimasta (anche la Fortitudo era caduta nella giornata precedente). Dopo un primo quarto in equilibrio, 19-19, la scossa la dà Abbio (19 punti) in apertura di secondo periodo, fino al +10, 33-43, che precede di poco il 35-43 dell'intervallo lungo. L'Adr rientrava più volte a meno 5: in una prima occasione sul 40-45, ma Bologna tornava a + 10 al 30', 46-56: in un secondo momento, 51-56 ed era Jaric (12 punti) con due triple a smorzare l'entusiasmo romano. La gara termina 65-71 con anche Ginobili in doppia cifra (15). Per il rientrante Bonora, 6 minuti e 3 punti. Contro Avellino la Kinder è un rullo e i campani reggono inizialmente (17-17 all'8) solo grazie a Nolan che segna 15 dei primi 20 punti degli ospiti. Poi i petroniani con un 17-5 vanno sul 34-22 (primo periodo chiuso 24-18) .Al 17' Bologna è già sul 44-27, al 20' sul 51-32 e al 27' conduce 75-44 (con 2 triple su 2 di Ambrassa) e 88-54 al 31', poco dopo che il terzo quarto si era chiuso 83-52. Poi la Virtus molla, finisce 99-83 con il 65% da due e il 54% da tre, 18 di Jaric (anche 6 palloni recuperati e 5 assist), 16 di Ginobili (100% da due, 7 su 7, e 6 recuperi), 15 di Abbio (3 su 5 da tre), 13 di Smodis e 10 di Griffith. In Eurolega arriva Lubiana. Virtus avanti subito con la difesa 6-0 e 12-6. Gli sloveni con un parziale di 2-10 sorpassano 14-16, ma le V nere rispondono con un 8-0 e chiudono il primo quarto avanti 22-16; nel secondo quarto 9 punti in un amen di Becirovic (che non era partito nel quintetto di inizio gara) e di nuovo bolognesi sotto 31-33, ma, con il rientro di Griffith, ancora un parziale di fine tempo, 6-0 questa volta, li porta alla pausa di metà gara sul 37-33 (primo canestro di Ginobili al 18'25"). Jaric comincia con un 5-0, ma Becirovic risponde con un 3+1, poi Lubiana passa ancora avanti, 48-50, ma ancora Jaric, con veroniche ed entrate cambiando mano di volta in volta, lancia la Virtus che produce un 8-2 e il terzo quarto termina 56-52. Nell'ultimo periodo Bologna piazza subito un 7-0 e con il canestro di Smodis si va sul 63-52 a 7' dal 40'. Sembra fatta, ma i felsinei cominciano a sbagliare e gli ospiti rientrano e passano avanti, grazie soprattutto a Becirovic (26 punti, 4 su 14 da due, ma 3 su 5 da tre e 9 su 9 ai liberi) con un parziale di 0-13,  diventato poi 1-15, 64-67, al 38'. La Kinder recupera ma deve ringraziare Kovacic (15 punti) che sbaglia un libero e Becirovic che si mangia 3 match ball; così si va al supplementare, 68-68. Con i canestri più aggiuntivo di Jaric (il migliore, 23 punti, 8 su 12 da due, 2 su 5 da tre e 1 su 1 in lunetta) e Ginobili i bolognesi prendono 6 punti di vantaggio ma ancora l'Olimpia rimonta, ancora con Becirovic pareggia e sorpassa, tripla del 77-79 a 36". Ci vuole una tripla di Ginobili (la sua unica in una serata da 5 su 14 al tiro, 4 su 12 da due, 1 su 2 da tre e 5 su 5 ai liberi) per dare il successo alla squadra di casa, 80-79. Welsh (13 punti) e Udrih (15) sbagliano l'ultimo tiro e trionfa la Kinder. Sconochini squalificato solo per 5 mesi e 10 giorni perché è stato riconosciuto che la positività al test era dovuta all'assunzione di una sostanza dopante contenuta in un collirio utilizzato da Hugo in Argentina. Frosini si frattura la falange del dito medio della mano sinistra, è presente nei 10 di Montecatini ma non entra in campo. Al 7' con Ginobili Kinder avanti 10-19, poi con lo stesso Manu e D. Andersen vola sul 12-29, subito prima che una tripla di Vanuzzo fissi il punteggio del 10' sul 15-29. Al 17' divario ancora aumentato, 21-41, ma i toscani reagiscono con un 8-0. Jaric, Abbio ed Andersen traghettano le V nere sul 35-49 di metà partita. Al 29' i padroni di casa, dopo che Griffith era uscito per un infortunio alla caviglia sinistra, arrivano a meno 6, sul 59-65, ma i bolognesi replicano con un parziale di 0-5 (tripla al 30' di Bonora) e chiudono il terzo quarto sul 59-70. A inizio ultimo periodo Jones accorcia, 62-70, poi però la Virtus controlla la gara e vince 80-93. Il migliore è Ginobili con 27 punti (11 su 18), poi Andersen a 21 (9 su 18 e 8 rimbalzi) e Abbio a 13. A Lubiana Griffith (che ha recuperato dall'infortunio alla caviglia) vede la morte in faccia: un camion sbaglia una manovra e un tubo del ponteggio che trasportava sfonda il finestrino del pullman e arriva a pochi centimetri da Rashard, che però reagisce in campo con una grande prova: 26 punti in 34'36", con 10 su 13 al tiro, 6 su 10 ai liberi, 10 rimbalzi, 1 assist, 2 perse e 4 recuperate. Gli sloveni partono forte, 12-6, ma i bolognesi rispondono con un parziale di 4-16 e vanno a condurre 16-22 con la tripla di Ginobili, prima che lo stesso Emanuel, con un paio di sciocchezze che fanno arrabbiare Messina, non permetta ai padroni di casa di andare al riposo sotto di 2 punti, 20-22. Nel secondo quarto Lubiana torna avanti 29-24, Jaric commette il terzo fallo in attacco e allora dà una mano Bonora; al 20' si è sul 44-43. Nel terzo periodo con un monumentale Griffith la Virtus raggiunge il +4, 48-52, ma subisce un 12-0 che fa scappare i locali, 60-52; Bologna regge con Jaric, Ginobili e Smodis e al 30' è a contatto, 64-62. Negli ultimi 10' la Kinder raggiunge gli avversari, con Andersen che segna e cattura rimbalzi e sul 69-69 Griffith segna 6 punti consecutivi, fino al 73-75. Dopo la tripla di Becirovic a 1'28". 76-75, entra in scena Ginobili, non una grande serata per lui (14 punti, 1 su 4 da due, 2 su 8 da tre in 36'38", 3 perse e una sola recuperata, ma 6 su 8 ai liberi e 5 rimbalzi), in cui però diventa, come in gara uno, il match winner: segna il tiro pesante del 76-78 e poi i liberi della sicurezza, 76-80; dopo il riavvicinamento 79-80, l'argentino segna solo il primo libero, fallendo il secondo per far scadere il tempo, finisce 79-81 e la Kinder vola in semifinale, con la vittoria consecutiva numero 33. Oltre ai due grandi protagonisti, abbiamo 11 punti di Jaric, 10 di Abbio, 8 di Andersen e Smodis e 4 di Bonora, che ha resistito, nonostante una distorsione alla caviglia destra. Con Frosini ancora non entrato, ci sono 2'12" anche per Jestratijevic, mentre Ambrassa gioca 53".

Non gravi gli infortuni alle caviglie di Bonora (anche Griffith ha pienamente recuperato), mentre accusa una distorsione, sempre ad una caviglia, la destra, in allenamento al rientro a Bologna Smodis (si era fermato un giorno in più a Lubiana); lo sloveno salta la sfida contro Trieste (non ci sono naturalmente neppure Rigaudeau e Sconochini, mentre Frosini non entra e Bonora gioca solo 7'), che presenta quel Gurovic che nel 1998 era stato vicino alla Virtus, prima di accasarsi a Barcellona. Iniziano bene i bianconeri, Jestratijevic (partito in quintetto, alla fine per lui 10 punti e 7 rimbalzi) esibisce due schiaccioni e il primo quarto finisce 22-16, ma a inizio secondo quarto, con un parziale di 2-14 la squadra di Messina crolla a meno 6, 24-30; al 20' la Telit è avanti 35-36 e aumenta il divario alla fine del terzo quarto, 49-56. Nell'ultimo periodo Trieste scappa anche a +14, 60-74, poi la Kinder dimezza il distacco, ma Gurovic a 4' segna la tripla del 58-68 e, quando la panchina ospite chiama timeout a 56" sul +9 esterno, si sa già che la striscia vincente di 33 gare della Virtus sta per finire. Meno del 10% da tre (2 su 21) e 17 perse per Bologna, che ha il suo top scorer in Andersen, 15 punti. Messina non fa drammi ma rimprovera chi ha definito alla vigilia la gara un allenamento (Ginobili) e quella stampa che ha paragonato il record della Kinder a quello dei Lakers di Chamberlain e West nel 1971/72. Le V nere avevano perso il 28 ottobre a Udine contro i friulani e ora perdono in casa di fronte ai giuliani. Dopo avere perso contro una del gruppo delle penultime, la Kinder va a Varese, ultima in graduatoria. Bonora segna il 12-22, poi però subisce un 7-2 in finale di primo quarto, 19-24. Nel secondo periodo Griffith due volte segna prendendo fallo e si va sul 27-38. I lombardi recuperano qualcosa, 38-44, ma Griffith, maestoso con 28 punti e 12 su 15 al tiro e 4 su 5 ai liberi, con due canestri rilancia Bologna, che chiude i primi 20' sul 44-52. Carlisle (38 punti) conduce i suoi al pareggio, 58-58, e al sorpasso, anche se a fine terzo periodo la Virtus è nuovamente avanti, 70-71. A inizio ultima frazione Griffith commette la quarta penalità e i Roosters scappano, 89-77 a 4'. Sembra finita ma le Vu nere reagiscono con Abbio (alla gara numero 400 in serie A), che segna 7 punti filati fino al 90-87, poi Griffith pareggia, 91-91 (parziale di 2-14). A 4" dalla fine è nuovamente Abbio (20 punti con 3 su 4 da due, 2 su 4 da tre e 8 su 10 in lunetta), a pareggiare. I bolognesi scappano a inizio supplementare, 94-100, ma Carlisle pareggia in meno di 1'. Abbio commette due errori nel finale, prima butta un pallone nel traffico, poi si fa fischiare tecnico impedendo a Pozzecco la rimessa, così la squadra di casa va avanti 108-105 e gli ospiti riescono solo a segnare un canestro da due con Griffith, finisce 108-107 e seconda sconfitta consecutiva per i bianconeri. Ginobili (19), Frosini (13) e Jaric (11), gli altri bolognesi in doppia cifra. Contusione al bacino per Andersen che si ferma per 48 ore ed è assente contro la Viola, ma rientrano Rigaudeau (segnerà 3 punti) e Smodis (8). La Kinder parte 14-2, con 12 punti di Ginobili senza errori; alla fine l'argentino ne segnerà 33, con 10 su 12 da due, 4 su 9 da tre e 1 libero su 1. La Kinder va sul 24-7 con Jaric che fa canestri e passaggi perfetti, con il rientrante Rigaudeau che chiude un contropiede con fallo aggiuntivo. I primi 10' si chiudono sul 28-15 e nel secondo quarto Reggio si avvicina ulteriormente con uno 0-6, 32-23, ma poi subisce un 15-6 e al 20' è sotto 49-31. Apprezzabile la tripla e il canestro volante su lungo rimbalzo offensivo di Ginobili, 21 punti già all'intervallo. Nel terzo periodo Abbio segna il suo primo canestro e Griffith (17 punti e 14 rimbalzi) firma il +27, 60-33 al 23'20". La Viola non demorde, al 30' è sotto di 16, 71-55, e risale fino al meno 13, 75-62, al 33'. Ginobili, Jaric, Abbio e Smodis, tutti da tre punti, fanno ripartire la grandinata casalinga, fino al 91-69, poi la gara si chiude 94-73. Intanto Sconochini deve essere risentito, avendo lui fatto ricorso contro la squalifica, ma anche la procura, che aveva chiesto 8 mesi di squalifica, si è appellata. Nel derby Jaric comincia bene con una tripla, poi si innervosisce e diventerà protagonista in negativo. Anche Ginobili inizia bene con 5 punti in un amen, così le Vu nere tengono tre volte un +4, ma sprecano tre contropiedi a campo aperto e hanno 9 perse, delle 19 totali in questi 10', così a fine primo quarto Fortitudo avanti 22-20. A metà gara perfetta parità, 40-40, poi al 24'16" (51-48) il fattaccio: Jaric protesta per un fallo, vola in campo un bicchiere di coca cola, Marko sputa sul rotore pubblicitario e la gara viene sospesa per una decina di minuti. Alla ripresa è più viva la Paf, che piazza un 11-2 (16-2 dall'ultimo sorpasso Kinder di Ginobili sul 46-48) e va sul 62-50 (59-50 a fine terzo periodo, il peggiore per la Kinder, solo 10 punti, 4 su 15 al tiro e 2 su 8 dalla lunetta). La Paf regge fino alla fine e vince 71-66, dopo che al 38'41", sul 68-59, sono stati espulsi Bowie e Jaric. Abbio 17, Griffith e Ginobili 15, i migliori realizzatori bianconeri. Per Smodis 9 rimbalzi. Molte squalifiche (Bowie, Jaric il campo della Fortitudo), ma alla fine tutto tramutato in multe. Per Ginobili occhio destro nero, come ricordo di quello che sarà l'unico derby perso (su 8 disputati) della stagione. Viene accolto il ricorso della procura della Repubblica (già insolito il fatto che la procura abbia fatto ricorso) e Sconochini viene squalificato per 8 mesi, per lui stagione finita. Contro Cantù (striscione di affetto dei tifosi per Sconochini), tenuto a riposo Griffith dolorante al polpaccio, la Kinder parte in velocità: 11-0 di Abbio e Andersen (con Cantù che nei primi 8 possessi perde 5 palloni e fa 3 tiracci), 19-4 dopo 5', con 8 punti di Jestratijevic, mentre Andersen ne segna 12 nel primo quarto, chiuso 30-12. All'intervallo il punteggio è 50-25 e il divario è immutato anche al 30', 70-45. Finisce 87-66 e la Kinder ha 10 punti di vantaggio sulle seconde a 5 gare dal termine della stagione regolare.

È già tempo di derby di Eurolega con Danilovic in parterre. La Kinder parte fortissimo, 21-8 al 6'30" (5 su 6 da lontano), poi un parziale di 0-6 sembra rimettere in carreggiata la Paf, 21-14, ma è solo un'impressione: il primo quarto termina 27-17 e nel secondo domina la Virtus, con due numeri favolosi di Ginobili supera il +20, 47-26 e al 20' 52-31, con 8 su 11 da tre, 4 perse e 9 recuperate. Myers è a zero con 0 su 4 con 2 perse e meno 4 di valutazione Non preoccupa neanche l'arrivo del quarto fallo per Rigaudeau (3 su 4 da tre) al 23' e Griffith (13 punti, con 5 su 8, e 7 rimbalzi) 16" dopo, un antisportivo per avere aperto troppo il gomito a rimbalzo. Infatti Myers al 23'47" segna dalla lunetta i primi suoi due punti, ma saranno gli unici e così i bianconeri volano al +26 al 30', per chiudere poi 103-76, con la Fossa dei Leoni che lascia il palazzo al 35' per protesta contro la debacle della Fortitudo. Ginobili termina a 22 punti, con 4 su 5 da due, 3 su 5 da tre e 5 su 6 ai tiri liberi. Dopo 24 ore gara due, stavolta tra il pubblico Sconochini e Morandotti. Il primo canestro è una tripla di Bowie, ma poi nel primo quarto è un monologo delle V nere, 26-12 al 10', con due triple di Jaric (11 punti in 10') e Bonora. Sembra la fotocopia di gara 1, ma invece sul 27-12 di inizio secondo periodo la Fortitudo reagisce, piazza uno 0-10 che diventa 7-25 e va avanti 34-37. All'intervallo perfetta parità, 43-43, ma Jaric, Ginobili e Griffith sono a 3 falli. Griffith segna i primi 7 punti della ripresa, 12 dei 14 coi quali la Kinder riparte (57-52) li segna insieme a Frosini. Con le palle rubate gli uomini di Messina volano in velocità e vanno sul 67-54. Sembra chiusa, ma Myers prova a riaprirla più volte, 74-68, 81-74, Ginobili risponde con la schiacciata dell'83-74, ancora Carlton per l'83-76 a 1'46", ma ormai è tardi per la F, vince la Virtus 92-84. Prova corale dei bianconeri, con i 5 rimbalzi d'attacco di Frosini, i 20' di Bonora in una serata normale di Rigaudeau, ma i grandi protagonisti sono sempre Ginobili, 22 punti, con 6 su 8 da due, 1 su 3 da tre e 7 su 10 ai liberi, 3 assist, 6 recuperi e una monumentale fine gara (16 punti negli ultimi 14'), e Griffith, 17 punti con 5 su 9 e 7 su 10 in lunetta, con anche 17 rimbalzi. A riposo il capitano Abbio contro la Vip, che viene da 7 gare perse consecutive. Dopo il primo canestro della Vip, parziale di 0-7 aperto da una tripla di Ginobili e chiuso da un sottomano dell'argentino. Rimini risponde con un 9-0, 11-7 e la Kinder appare molle, è sotto 27-21 al 10' e ad inizio secondo quarto subisce un parziale di 7-0 chiuso dalla tripla di Sekunda, 34-21. Con le prime bombe di Ambrassa (Fabrizio, nei 10 al posto del capitano, si fa trovare pronto) e Ginobili (20 punti all'intervallo) la Virtus piazza uno 0-8 e rientra; al 20' ha solo 4 punti di ritardo, 48-44. Nel terzo periodo i bianconeri infilano una serie di tiri da lontano (alla fine 16 su 24 da tre, 67%), dopo 3 di Smodis che portano Bologna da meno 1 a più 6, 55-61 al 24', è la tripla di Jaric a firmare il 62-70. I romagnoli non ci stanno, al 30' sono sotto 69-74 e ad inizio degli ultimi 10' la distanza tra le squadre è ridotta a 2 punti, 72-74. La Kinder riparte (parziale di 4-23 in 7') poi ancora Ambrassa pensa a crivellare il canestro avversario. Finisce 85-101. Oltre a Fabrizio (18 punti con 6 su 9 da tre), bene Smodis (17 punti, 3 su 3 da lontano, 2 su 4 da due e 4 su 5 ai personali) e Rigaudeau (11 punti e percorso netto, 3 su 3 da due, 1 su 1 da tre e 2 su 2 ai liberi), ma nei momenti di difficoltà sempre importanti Ginobili (30 punti, 5 su 6 da due e 5 su 7 sia da tre che ai liberi) e Griffith (10 punti, 4 su 4 al tiro, 2 su 4 in lunetta e 10 rimbalzi). Gara tre al Paladozza, dove la Virtus non vince un derby dal 1994/95 e non ne vince uno in trasferta dalla stagione ancora precedente (le successive vittorie in trasferta furono al Palamalaguti). La Paf viene da 4 sconfitte in una settimana, due in campionato oltre alle due stracittadine perse, ma, sconfitta in casa 3 volte in campionato, ha mantenuto invece l'imbattibilità casalinga in coppa. La gara è dominata dalla squadra di casa, 22-17 al 10', 36-23 dopo un 9-0 susseguente al passaggio in panchina di Griffith gravato di 3 falli, 40-32 al 20' e 63-45 a fine terzo quarto. Messina, disperato, inserisce Bonora e mette a sedere Jaric. Comincia un parziale incredibile di 1-25: 2 liberi di Frosini, 63-47, triple di Ginobili a 8'55" e a 7'07", 63-53, poi 4 liberi dell'argentino (10 punti filati), 63-57 a 5'53". Segna Frosini a 5'00", 63-59, a 4'39 Zukauskas con un libero ferma lo 0-14 bianconero, ma non l'inerzia Kinder: a 4'26 canestro pesante di Rigaudeau, 64-62; a 3'44" i due arbitri Amoros e Tsanidis non sono d'accordo sul fischio, così abbiamo il fallo di sfondamento di Rigaudeau e il quinto di Fucka. A 3'31 Frosini pareggia a quota 64. Griffith stoppa Bowie e va a realizzare il vantaggio, 64-66, Rigaudeau prende il quinto fallo di Myers e segna i due liberi, poi Bonora ruba palla e Griffith schiaccia, 64-70 a 1'48" e timeout Fortitudo. Tripla di Meneghin, ma Ginobili non trema, 67-72. Ancora da tre Basile a 32", 70-72. Sbaglia Frosini ma non Griffith, 70-74. Per Rashard 17 punti (6 su 8 da due e 5 su 7 in lunetta), stesso bottino per Emanuel (12 nel gran finale, di cui 10 filati), 14 di Rigaudeau, 9 di Frosini (3 su 4 da due e ai liberi) e 8 di Jaric, ma il lavoro di Bonora, non scritto nelle cifre è stato fondamentale. La Paf alla quinta sconfitta consecutiva, segna un solo libero in oltre 8 minuti (Zukauskas) e non realizza canestri da due, nel 7-29 di parziale dell'ultimo quarto infatti ci sono le due triple degli ultimi 100". Si torna al campionato contro Roseto. Gara per oltre tre quarti in equilibrio, dopo che la Kinder aveva provato a fuggire subito (16-9), 26-25 al 10', 45-43 a metà partita (dopo che Roseto era stata anche avanti 28-30 prima di subire un 9-0 in 40"), 72-68 a fine terzo periodo, 74-74 sul canestro pesante di Amoroso a 8'34", poi Ginobili e Jaric, rispettivamente 28 e 20 punti (5 su 5 da due, 5 su 10 da tre e 3 su 3 si liberi il primo, 9 su 9 da due il secondo) e per entrambi 6 assist e 5 recuperi, suonano la carica: l'argentino da tre e in schiacciata dopo palla rubata, 79-74, il playmaker da due poi in schiacciata dopo l'errore di Smodis da tre, 83-74, di nuovo Emanuel da lontano chiudendo un parziale di 12-0, 86-74; poi arriva anche un parziale di 10-0 con schiaccione di Ginobili al 37' per il 96-80 e gara decisa; finisce 103-87. Buono l'attacco alla zona che gli ospiti presentano per tutta la gara (la Paf l'aveva proposta solo a tratti) e bene il finale con anche belle giocate.

Il lato negativo della giornata è l'infortunio al ginocchio destro di Griffith al 23'50" dopo un contratto con Mario Boni. Operato l'indomani dal dottor Lelli per la rottura del menisco esterno (più problematico di quello interno) e distacco della capsula esterna. Probabile la sua assenza in gara 1 di finale Eurolega. Affidato alle mani di Silvano Piazza e alla rieducazione di Francesco Cuzzolin. Intanto anche gli spagnoli perdono Corchiani per un'ernia inguinale. Prima dell'Europa c'è però la trasferta di Treviso. C'è Jaric, che si era fermato per problemi al ginocchio, però deludono D. Andersen e Jestratijevic (il quale aveva saltato l'ultima partita per problemi alla schiena), che sotto dovrebbero dare una mano a sostituire Griffith, ma comunque la Kinder regge 35', poi il quarto fallo di Ginobili (21 punti, 4 su 5 da tre). Al 10' bolognesi sotto 22-19, poi con uno 0-9 i felsinei mettono anche la testa avanti, 32-34, all'intervallo lungo si va sul 45-41 e a fine terzo quarto 70-63. Vince la Benetton 89-81, con Messina che ha cercato anche di risparmiare i suoi e di evitare altri infortuni. Senza Griffith (assente per i postumi dell'operazione) la Kinder soffre a rimbalzo (33-50) e regge poco: dopo avere chiuso il primo quarto 14-18 riesce a passare anche a condurre, 20-18, ma poi crolla, subisce un parziale di 2-23 e va sotto 22-39. Bologna torna a meno 13, ma Ginobili perde due palloni e al 20' la gara è quasi compromessa, 30-46, con Bologna che ha tirato con il 39% da due è il 21% da tre, è stata deficitaria sotto i tabelloni (11 rimbalzi contro 30). A inizio ripresa non va meglio, Alexander firma il 41-53, Ginobili al 26' commette il quarto fallo e un minuto dopo segna il suo primo canestro dal campo, Rigaudeau è impalpabile, ma con il cuore si torna a meno 12 con 6 punti filati di Frosini, 47-59. A fine terzo periodo, però, il divario è di 16 punti, 49-65; i bianconeri tornano ancora a meno 9 poi si arrendono, 65-78. In gara due rientra Griffith (segnerà 9 punti con 4 su 8 e anche 8 rimbalzi). La Virtus parte 15-8 con due triple magnifiche di Ginobili (è il 4' e il Tau non segnerà più su azione per 8'), gioca un grande primo quarto, chiuso 32-16, tirando 7 su 12 da due punti e 4 su 4 da tre, prendendo 11 rimbalzi contro 7 e dominando nella valutazione, 40-9. Così i bolognesi possono sopportare il terzo fallo di Rigaudeau, già al 3' (rientrerà solo nella ripresa segnando 18 punti in 14'), e quello di Frosini all'11', un attimo prima del +20, 36-16. Gli spagnoli reggono soprattutto grazie ai liberi, sono già 20 a metà gara quando il punteggio è 52-35. Alexander ha gli stessi punti di gara 1 (13) e 8 rimbalzi, ma la storia è completamente diversa. L'allenatore spagnolo Ivanovic è passato a zona al 15' con la sua squadra sotto di 17. La seconda parte di gara inizia come la prima: due siluri di Rigaudeau portano le V nere sul 60-39, poi il divario si stabilizza, 68-48 al 27' e 70-50 al termine del terzo quarto. Messina si può permettere di tenere in panchina nell'ultimo giro Griffith e Rigaudeau (4 falli). Il francese, nonostante il ridotto minutaggio per problemi di falli, risulta il migliore: 23 punti con 2 su 4 da due, 6 su 7 da tre e 4 rimbalzi. La gara termina 94-73. Contro l'Adecco, priva di Rusconi e Taylor, Messina utilizza molto il pressing, come in gara due contro gli spagnoli. Si festeggia Abbio (4 triple su 6 tentativi), diventato papà con la nascita del primogenito Andrea. C'è gara fino al 10-6, poi la Kinder scappa: 28-14 al 10', stesso divario, 41-27, a metà partita. Nella ripresa la Virtus trova le triple, ma è Smodis ad affondare la schiacciata del 54-33, dopo un parziale di 11-2. Frena un po' la Kinder e Milano si avvicina leggermente, 61-45 al 30'. I felsinei macinano fino al massimo vantaggio, 85-59, con tutto l'organico a segno, poi finisce 85-65. Diciotto punti (11 nel primo quarto) per Ginobili, 3 su 3 da due e 2 su 4 da tre e una schiacciata rovesciata nel finale. In Coppa Italia (Final Eight a Forlì) nei quarti c'è Biella; Frosini è assente e così Andersen e Smodis, soprattutto il primo, soffrono Lacey (alla fine 36-40 i rimbalzi a favore della squadra di A2). Bologna parte 11-2, poi inizia lo show di Granger, capocannoniere dell'A2 e un incubo per Abbio. L'americano segna 15 punti nel primo quarto (34 alla fine), tra cui il sorpasso, 15-16, e d è protagonista del parziale di 4-17, 15-19. Il primo quarto termina 26-28, la Fila allunga 42-48, i bolognesi tengono e chiudono sotto di due la prima metà partita, 46-48. A inizio ripresa Rigaudeau imbuca due missili, 54-50, ma Biella reagisce con uno 0-10. Al 30' i ragazzi di Messina sono sotto 57-62 e Granger schiaccia al 33' il 62-72. I bolognesi replicano con un 11-0, 73-72. Granger fa il 77-79 a 30'', Ginobili e Soragna fanno 1 su 2 in lunetta e Griffith allo scadere, su assist di Abbio, schiaccia il pareggio, 80-80. L'ultimo vantaggio piemontese è sull'82-84, poi Jaric segna da tre, da due con aggiuntivo, mette due liberi, poi segna in entrata, 92-85, 10 a 1 tutto suo. Finisce 96-88. La Kinder ha retto grazie agli uomini d'esperienza, Abbio (8 punti), Griffith (20 punti con 8 su 9), molto bene nei primi due quarti, e Rigaudeau (18 punti). Alla fine dei regolamentari importante Ginobili (16 punti) (suo anche un numero, ma a gara chiusa), mentre nel supplementare è stato decisivo Jaric. Contro Roma in semifinale, dopo il primo canestro di Tonolli, con il recuperato Frosini e le triple di Ginobili e Jaric Bologna va sull'8-2. Con la bomba di Espil i laziali tengono, 12-8, poi Bologna, nonostante la 1-3-1 di Caja, vola via, 36-18 (il primo quarto si era chiuso 26-15). L'Adr risponde con un parziale di 1-11 e torna in gara, 37-29. All'intervallo petroniani avanti 44-34, poi nel terzo periodo, dopo un iniziale scambio di 7-0 a favore e sfavore, il break definitivo, 68-51 al 30', dopo essere stati anche 68-47. Roma ci prova fino al 70-58, ma Jaric domina il campo e finisce 83-72 con 12 punti di Griffith, 4 su 4, 7 rimbalzi e 19 di valutazione, Jaric a 17, con 6 su 6 da due, 1 su 3 da tre, 2 su 2 ai liberi, 6 rimbalzi, 1 stoppata, 1 recupero, 4 assist e 24 di valutazione. Per Smodis 4 su 7 nelle triple e per Frosini 26' e 5 rimbalzi. In finale contro Pesaro, che ha battuto in semifinale la Paf, nei primi due quarti, terminati 14-17 (dopo essere stati 6-14 su un break pesarese di 0-9) e 32-29, la Kinder soffre e sta aggrappata a Griffith (Jaric per esempio segna il primo canestro al 13'). Il finale del secondo quarto quando la Kinder era stata anche a +5, 30-25 fa capire quale potrebbe essere l'andamento del seguito della gara: infatti nel terzo periodo comincia la grandinata di triple, una di Jaric, quelle di Smodis, un 7-0 tutto di Ginobili, con parziale bianconero di 16-0 e la Scavolini affonda. Al 30' 56-40 e gara in discesa. Finisce 83-58 e settima Coppa Italia per la Virtus, la terza nelle ultime 5 edizioni. Torna a vincere una finale dopo la vittoria proprio in Coppa Italia 1999, poi solo sconfitte, in Eurolega, Saporta, Coppa Italia e due in Supercoppa. Rashard Griffith mvp delle finali. In gara tre a Vitoria. Nonostante una serata no di Griffith, 2 punti, 1 su 7 e 4 rimbalzi, la Kinder è trascinata da Ginobili, 27 punti (massimo in carriera in Eurolega), 6 su 7 da due, 4 su 8 da tre, 3 su 4 ai liberi, 4 rimbalzi, 3 recuperi e 1 assist in 31', e Smodis, 13 punti, 2 su 3 da due, 2 su 4 da tre, 3 su 3 in lunetta, 1 assist. Bene anche Rigaudeau, 15 punti, 2 su 4 da due, 1 su 2 da tre, 8 su 8 ai tiri liberi, 2 assist e 3 recuperi, Abbio, 11 punti, 2 su 2 da due, 2 su 4 da tre (però un solo libero su 4), e Jaric, recuperato dopo essere uscito dalla vittoria in Coppa Italia con una caviglia gonfia, nonostante il 2 su 8 al tiro, una grande difesa, 7 rimbalzi, 2 assist e 3 recuperi. Sotto 16-14 al 10', la Kinder, con Rigaudeau e Ginobili, mette la freccia (16-18 dell'argentino al 12'50") nel secondo quarto, chiuso 30-37 (un attimo prima era 28-37). Nel terzo periodo gli spagnoli con un 10-0 tornano vicini, 42-45 e quando arrivano a meno 2 ci pensa Rigaudeau con i liberi ad allontanarli a meno 7. Al 30' Bologna è avanti 47-56 e nell'ultimo quarto dilaga, con le triple di Ginobili e Abbio, chiudendo 60-80. In gara quattro si salvano solo parzialmente Rigaudeau, 14 punti, 2 su 3 da due, 1 su 3 da tre, 7 su 8 ai liberi e 5 assist, e Griffith, dominante nel primo tempo, alla fine 18 punti con 9 su 11 (0 su 2 in lunetta, però), ma la squadra non difende e soffre le penetrazioni avversarie. Jaric 0 punti e meno 4 di valutazione in 18'35". Con Rashard la Kinder regge fino all'8-8 (Griffith segna 10 dei primi 15 punti felsinei in meno di 8', 18-15), poi crolla: 24-17 al 10' e 33-17 dopo il 9-0 di inizio secondo quarto. Reagisce Bologna con un parziale di 2-11 concluso dalla tripla di Rigaudeau, 35-28, ma all'intervallo sono di nuovo 12 i punti di scarto, 43-31, con 6 rimbalzi offensivi concessi agli avversari che tirano anche col 57% da due. Il terzo quarto inizia con un 8-0 51-31 (Complessivamente gli inizi dei due quarti centrali producono un 17-0, ovvero il divario finale). Le Vu nere tornano in gioco con un 2-12, frutto delle triple di Abbio e Ginobili e arrivano anche a meno 9, 56-47, ma un 7-0 locale, con bomba finale di Stombergas ricaccia i bolognesi lontano, 63-47, poco prima dell'ultima pausa a cui si va sul 69-54. Senza storia gli ultimi 10' (come in tutte le gare della serie), finisce 96-79 ed è necessaria la bella a Bologna. Complicato viaggio di ritorno per uno sciopero aereo e un guasto al velivolo. Per l'ultima di regular season a Verona mancano Griffith, contusione al ginocchio operato, Jaric per una sofferenza meniscale (infiammazione) e Jestratijevic per un lieve granuloma all'occhio. La Kinder controlla la gara spegnendo le residue speranze di playoff degli scaligeri. Trascinata da Frosini, 17 punti con 8 su 10, e Andersen, 16 punti con 6 su 12, sotto la regia di Bonora, 8 punti, 6 rimbalzi, 10 assist e 5 recuperi in 28', la Virtus è avanti 18-21 al 10', 43-45 a metà incontro, poi a inizio terzo quarto l'accelerazione con un parziale di 2-10, 45-55. Al 30' Bologna avanti di 8, 55-63 e di nuovo un prepotente inizio di periodo, l'ultimo, con uno 0-8, fino al 55-71. Finisce 76-87. Preoccupazione per una contusione al polpaccio di David Andersen. La Virtus chiude la stagione regolare nettamente prima, con 29 vittorie in 34 gare.

Griffith, Jaric e Jestratijevic tornano disponibili dopo aver saltato la trasferta di Verona, Rigaudeau fermato dalla febbre nei giorni prima di gara 5 col Tau è al suo posto. La Kinder parte forte, 13-5, ma poi Rigaudeau (18 punti con 2 su 4 da due e da tre e 8 su 9 in lunetta) e Griffith (14 punti, con 4 su 4 e 6 su 7 nei tiri da un punto, con anche 10 rimbalzi) commettono il secondo fallo e vanno in panchina, così i baschi recuperano, approfittando anche del lieve infortunio che costringe Stombergas a uscire momentaneamente, sostituito da Foirest che segna 5 punti in 30". A fine primo quarto quindi squadre vicine, 19-18. I bolognesi provano a fuggire anche nel secondo periodo, 29-22 al 14', con tre liberi di Rigaudeau. Il quarto fallo di Foirest e Stombergas produce solo un 33-24, perché Bologna è imprecisa ai liberi in questa fase (30 su 39 alla fine, ma molto peggio gli spagnoli con 19 su 34). Sulla sirena di metà gara Bennett infila la bomba del 42-37. Sul 47-41 al 23' arriva il quarto fallo di Griffith, che segue di poco il terzo, ma con i liberi e una tripla Rigaudeau lancia di nuovo la Virtus nel terzo quarto, 52-42 al 24', Ginobili (16 punti con 6 su 9 da due, 1 su 4 da tre e 1 su 1 ai liberi, con anche 4 rimbalzi, 6 assist e 2 recuperi) incrementa il vantaggio, 57-44 al 27'30", ma il Tau non ci sta e con uno 0-8 (tutto di Bennett che si giova dell'uscita di Jaric) ricuce, 57-52. Ci pensa Smodis, che segna tutti i suoi 5 punti in questo frangente e sigla un 5-0 vitale (tripla sulla sirena dei 24 secondi canestro da due su rimbalzo offensivo allo scadere del quarto per l'1 su 2 in entrambe le voci), 62-52, col quale si va all'ultima pausa. Nel finale Jaric (16 punti con 4 su 8 da due, una tripla sbagliata e 8 su 12 in lunetta, con 7 falli subiti) è una lama nella difesa basca e la Kinder vince il titolo europeo 82-74. Griffith esce malconcio, ma non dal gioco, bensì dalla festa: un pestone involontario di un tifoso gli fa perdere equilibrio e così Rashard deve saltare allenamenti per un gonfiore al ginocchio operato, ma in partita contro Roseto (a cui manca Attruia per una flebite e Lockhart, assente per tutta la serie), c'è e all'inizio è solo lui a segnare, al termine 15 punti con 7 su 7, perché la Kinder sbaglia le prime 4 triple e così è sotto 12-17. Riduce il divario al 10', 17-19, ma gli abruzzesi sono ancora sopra 19-23. La zona 3-2 di Melillo proposta per quasi tutti i 40 minuti regge 15 minuti, poi sono due triple di Rigaudeau a rovesciare l'inerzia, da 25-28 a 31-28, poi Antoine ne mette una terza e si va sul 35-28, parziale di 10-0. Due canestri pesanti di Foiera tengono a galla la Cordivari, 45-41 al 20'. Un grande Smodis, 16 punti con 5 su 8 da due e 2 su 2 da tre, lancia Bologna, propiziando un 6-0 per il 51-41. Al 30' Vu nere avanti di 10, 65-55. Senza storia l'ultimo periodo, con un 6-0 in apertura tutto di Jaric, finisce 84-67. Da sottolineare i 9 rimbalzi di Abbio. La gara di ritorno, inizialmente prevista per le 18,15 viene prima spostata alle 20, poi alle 19,30, causa passaggio del Giro d'Italia. La Kinder pensa di andare in charter. All'Arcoveggio si vede Weisz, allenatore della nazionale francese, venuto per Rigaudeau. Andersen ha la febbre alla vigilia di gara due, ma è in campo a Chieti (solo 600 spettatori, biglietto unico 70 mila lire), fuori invece Ambrassa per un colpo alla coscia. All'inizio la Virtus soffre contro la 3-2 di Roseto, al 10' bolognesi avanti solo di 2, 21-23 e Griffith è in panchina dal 5' con 3 falli; su un tecnico a Messina la Cordivari va anche a +3, 33-30. È la zona 2-3 che permette a Bologna, recuperando palloni, di allungare con un parziale di 5-21 iniziato da una rubata e canestro. Picchio mette anche tre bombe (13 punti nel secondo quarto). Il punteggio è 41-54 a metà partita. Abbio continua lo show con 8 centri senza errori e sul 57-85 (poco prima del 59-85 del minuto 30) ha 4 su 4 da due e 4 su 5 da tre (chiuderà, rispettivamente, con 4 su 5 e 5 su 8, per un totale di 23 punti da aggiungere all'annullamento di Gilmore). Partecipano poi alla goleada anche Jaric (28 punti, fino a quel momento record personale in Italia, 7 su 8 da due, 4 su 6 nelle triple e 2 su 2 in lunetta) e Rigaudeau (10 punti con 2 su 3 da due e 2 su 4 da tre). Dieci punti anche per Ginobili. Finisce 75-109 e la Kinder ha potuto tenere fuori Griffith 34 minuti. Le V nere chiudono con 26 su 36 da due e 16 su 27 da tre. In gara 3 parte forte la Kinder, 5-0, 11-3 e 21-11 al 10', poi rallenta e Roseto riesce ad aggiudicarsi il secondo quarto, 13-14 per il 34-25 del 10'; le V nere hanno in questo periodo segnato 3 triple, 4 liberi, ma 0 su 5 da due. Bologna tira male, 7 su 17 da due e 3 su 13 da tre ma gli ospiti fanno peggio con 8 su 27, inoltre Boni ha già 4 falli e Gilmore è in serata no. Con 10 punti filati di Griffith (tutti i suoi della gara) i bolognesi vanno sul 53-34 al 26', poi Rashard esce ed entra Jestratijevic che fa più falli (5) che punti (2). Frosini invece realizza 17 punti ed è al suo massimo stagionale. Al 30' gara già chiusa, 62-40. Finisce 85-65, con Jaric migliore realizzatore dei suoi con 18 punti. Andersen tenuto in panchina nei primi 20' per punizione dopo un ritardo agli allenamenti. La Virtus ha qualche acciaccato, Griffith, Ginobili e Rigaudeau, ma ha centrato la decima semifinale consecutiva. Si ferma Jestratijevic e salta gara uno contro Treviso. La Kinder parte bene, 16-5 dopo 4'45", dopo un 10-0, con due triple di Ginobili all'inizio infallibile (21 punti finali con 2 su 4 da due, 3 su 6 da tre e 8 su 11 ai liberi, in soli 23 minuti in campo visti i problemi di falli), la difesa che sporca molti palloni e Griffith (12 punti e 12 rimbalzi) che sbaglia molto, ma insiste, segna e prende rimbalzi. Alcune fischiate avverse bloccano i bianconeri e così la Benetton al 10' è a meno 4, 19-15, poi nel secondo parziale pareggia, 23-23. I bolognesi ripartono con un 7-0, ma Brown ricuce e si va al riposo sul 38-36. Una tripla di Ginobili dà il 45-38, un libero il 46-38, ma l'argentino al 23' commette il terzo fallo e con un tecnico e un antisportivo i veneti piazzano uno 0-8 (7 di Nicola) che li proietta al comando, 53-54 (anche perché Griffith è falloso ai liberi (del 21 su 33 bianconero 8 errori sono suoi, solo 2 su 10). Al 30' Virtus avanti solo di 1, 57-56, ma l'inizio dell'ultimo quarto è tutto della Kinder, 69-56 con un doppio contropiede di Abbio (parziale 13-0) e Treviso che segna solo dopo 5'22". Quando esce Ginobili sul 65-56, con lui in campo il parziale è 54-33, contro l'11-23 durante le sue soste ai box. Finisce 79-65, ma non è stata facile. Rigaudeau esce dalla gara malconcio per una contusione alla spalla e un taglio all'occhio, ma è presente in gara 2. Bologna parte forte (0-5), ma i padroni di casa recuperano e passano a condurre 14-9; di nuovo avanti i felsinei 19-22, dopo un parziale di 3-11 prodotto in gran parte dagli 8 punti di Rigaudeau (12 totali), poi il primo quarto si chiude in parità, 24-24. Prova a fuggire la Benetton con Naumoski (31 punti), 38-30 al 14'30", ma Smodis (14 punti con 4 su 6 da tre) con tre triple ricuce lo strappo. Andersen (10 punti con 6 su 6 ai liberi, 2 rimbalzi e 2 recuperi) è bravo a guadagnarsi falli e realizzare punti dalla lunetta, tenendo così a contatto la Kinder: 48-45 al 20' anche se i bolognesi hanno tirato con 7 su 12 da tre e 12 su 12 ai liberi, dominando pure a rimbalzo, 16 contro 9, ma hanno solo 6 punti da Griffith e Ginobili. Partono meglio i veneti nel terzo periodo, affrontato dalla Virtus con un Ginobili in affanno in panchina, 52-45. Stavolta è Jaric (21 punti, 4 su 8 da due, 3 su 7 da tre e 4 su 4 ai liberi, con anche 7 rimbalzi e 4 assist) con 9 punti a recuperare e portare anche Bologna avanti, 58-60 al 24'30" (Marko segna 12 punti in 5' propiziando un parziale di 9-19). Gli risponde Naumoski con 11 punti filati, 3 triple su 4 e un entrata, 69-66, poi Brown con un 2+1 fa 72-66. Il terzo quarto si chiude poco dopo sul 74-68. In apertura di ultimo periodo Griffith pareggia a quota 75 e Jaric sorpassa, 75-77, con un parziale di 1-9. Tripla di Brown e un solo libero di Ginobili per la parità a quota 78; altro canestro pesante di Brown, due liberi di Abbio poi Naumoski, 83-80. A questo punto decisivo Smodis, che segna la sua quarta bomba, poi prende il rimbalzo in difesa e lancia Abbio, 83-85. Un trevigiano spinge Griffith (10 punti) addosso a Pittis e l'arbitro s'inventa il 5° fallo di Rashard; la guardia trevigiana segna un solo tiro libero e Andersen schiaccia, 84-87. Nicola accorcia, ma due liberi di Abbio (14 punti, col 100%, 3 su 3 da due, 1 su 1 da tre, 5 su 5 in lunetta, 1 rimbalzo, 3 recuperi e 5 assist) a 40" mettono alle corde Treviso e altri due di Jaric suggellano l'86-91 che manda Bologna sul 2-0.

Abbio a riposo negli ultimi allenamenti, Ginobili non al top, ma sono al via di gara due; l'argentino non è in quintetto, ma Bologna parte forte, subito 6-0, ma la Benetton rientra, pareggia a quota 10 al 5' e sorpassa, 14-17, anche perché Griffith è già in panchina con 2 falli e Abbio menomato fisicamente non tiene Brown. Il primo quarto termina 23-21 e nel secondo Messina trova un quintetto con Ginobili, Andersen e Smodis che lancia la Kinder, 42-30 al 16'. Con la zona e i rimbalzi offensivi (5 a metà gara) Treviso rientra fino al 45-42 subito prima del 20', quando la Virtus conduce 47-42. Con quest'ultimo canestro del secondo periodo e con l'11-2 di inizio terzo quarto i bianconeri vanno sul 58-44. Al 30' V nere avanti 74-59, ma i veneti hanno ancora la forza di riavvicinarsi, 80-72 al 35'. I bolognesi rispondono con un 12-0 e chiudono la pratica semifinale: 98-77 e Kinder in finale con un altro 3-0. Punteggi molto distribuiti: Jaric 19, Ginobili 16, Rigaudeau è Andersen 12, Griffith 11, Frosini 10, Smodis e Abbio 8, in 6 in doppia cifra e 2 poco sotto. In vista della finale si blocca Bonora, i tifosi protestano con Madrigali per il caro biglietti (ma la stessa cosa avviene anche in casa Fortitudo) e il nuovo patron battibecca anche con Cazzola. In gara uno di finale la Kinder deve fare a meno di Bonora. Ospiti avanti 6-12, poi un 7-0 dei padroni di casa e primo tempo concluso 19-20, poi a inizio secondo periodo antisportivo a Basile e tecnico ed espulsione di Recalcati: 6 liberi e 2 possessi che portano i bianconeri sul 32-24. Griffith in panchina con 3 falli, Fortitudo con 4 piccoli e così la Paf rimonta e chiude il tempo sotto di un solo punto, 41-40. Basse percentuali, 12 su 28 della Virtus, 11 su 30 della Paf, con solo Rashard sufficiente (alla fine 2 su 4, 4 su 6 ai liberi e 9 rimbalzi); Ginobili ha segnato un solo canestro in schiacciata, Myers 0 canestri e 7 liberi (alla fine 4 su 8 dal campo e 14 su 16 dalla lunetta, con 13 punti nell'ultimo quarto ma sbagliando da libero la tripla del sorpasso). Il terzo quarto parte con 6 punti di Gill a cui risponde Marko con 5, poi sale in cattedra Ginobili e la Kinder va sul 57-48 al 25'15", poi Rigaudeau con tripla e tap in porta i suoi sul 66-54 al 30'. Nell'ultimo periodo, dal 35' rimonta della Fortitudo, con il risveglio di Myers, 7 punti filati, poi 2 di Gill che fanno uno 0-8 per il 70-68. Poi arrivano il quinto fallo di Griffith e il pareggio con Fucka 72-72 a 2'48". Lo sfondo di Fucka, poi Ginobili con libero e tripla riporta a +4 le V nere 76-72. A 35" decisiva la tripla di Jaric, 79-74. Finisce 86-81. Ginobili 24 punti, 4 su 7 da due, 2 su 5 da tre e 10 su 17 ai liberi, con 4 rimbalzi, 4 perse, 5 recuperate e 2 assist, 27 di valutazione; Jaric 19 punti, 4 su 6 da due, 2 su 4 da tre, 5 su 6 in lunetta, 6 rimbalzi, 3 recuperi, 4 assist, 24 di valutazione e quella tripla decisiva a 35"; Rigaudeau 13 punti con 1 su 1 da due, 3 su 4 da tre e 2 su 2 ai liberi. In gara due la Virtus ha subito Rigaudeau e Jaric con tre falli (2 punti in due nel primo tempo). Il primo quarto si chiude 23-19, il secondo in parità, con importanti minuti di Bonora, buone cose di Abbio, che azzera Myers e segna 7 punti, e un diligente cercare Griffith, 38-38. Poi le Roi segna 7 punti a inizio terzo quarto, 11 punti dei 20 della Kinder in questo periodo, al 30' è 54-58. Rigaudeau con la tripla fa 56-66 (prima di commettere il quarto fallo), Smodis il 58-69. Gill propizia il 66-69, ma le Roi segna 4 liberi su 4, poi Myers riporta la F a meno 5 a 1'10", 68-73, ruba palla a Rigaudeau, ma poi subisce la stoppata di Ginobili che propizia il contropiede di Rigaudeau, 68-75. Finisce 71-77, con la Paf che paga il 3 su 22 da tre. Il massaggiatore della Virtus, Piazza, viene colpito da un oggetto, probabilmente una pila. Grande protagonista Rigaudeau, che segna 19 punti nella ripresa, gli ultimi 8 della sua squadra: 21 punti, 3 su 4 da due, 1 su 2 da tre, 12 su 13 ai liberi nei canestri ballerini del PalaDozza; 14 punti Smodis con 4 su 5 da tre; 13 punti e 12 rimbalzi per Griffith. In gara tre la Kinder comincia con un 2 su 5 ai liberi e 4 perse e l'orgoglio della Fortitudo sembra venire fuori, con un parziale di 3-11 la Paf va sul 18-23, prima che due liberi di Ginobili fissino il punteggio al 10', 20-23. Un parziale di 13-0, con Abbio a sparare e Griffith a spazzare, a inizio secondo quarto (quindi 15-0 totale), porta la Kinder sul 33-23. I 5 minuti di burrasca Fortitudo vengono fermati da 4 liberi di Fucka, che con Myers segna 26 dei 36 punti con cui la Paf chiude i primi 20'. 44-36. La Kinder ha 14 su 22 ai liberi e 13 perse, ma la Fortitudo tira col 32% e perde la lotta a rimbalzo 25-12. Una stoppata di Ginobili a Myers e una rubata propiziano i due contropiedi del +12, 48-36, rispettivamente dello stesso argentino e di Rigaudeau. Myers resiste, segna 9 degli 11 punti del quarto, Griffith è falloso ai liberi (alla fine 7 su 16, ma era stato anche 3 su 10, dopo l'1 su 7 di gara 2). Al 30' gara ancora aperta, 57-47, Smodis prova a chiuderla, 62-47. Myers non si arrende e arriva a tirare la tripla del possibile meno 3. Quando esce, con 33 punti all'attivo, tutti si alzano in piedi, ovazione di entrambe le tifoserie, ma lo scudetto va alla Virtus, 83-79, con Danilovic che esulta nel tunnel, da dove ha seguito l'incontro. Grande Slam, con Coppa Italia, Eurolega e scudetto per una squadra che ha vinto 68 delle 78 gare ufficiali, con una striscia di 33 consecutive e 7 derby vinti su 8. Si chiude con la tradizionale partita a calcetto: i giocatori in bianco, Jaric, Rigaudeau, Frosini, Smodis, Andersen, Brkic, Bonora, Ambrassa, rinforzati dal professor Grandi; dirigenti, allenatori, medici e preparatori in nero, Messina, Ponzellini, Brunamonti, Consolini, Borsari, Cuzzolin, Terrieri, Lelli e Troccoli, con rinforzo Pagliuca. Doppietta di Jaric, gol di Bonora, accorcia Ponzellini, poker di Ambrassa, poi tripletta di Pagliuca (2 su rigore) per il pareggio, 4-4. L'arbitro Madrigali fischia la fine, si va ai rigori: segna Cuzzolin, ma poi Terrieri e Pagliuca sbagliano volontariamente, perché è già pronto il trofeo per i vincitori: rotoli di carta igienica con un esplicito e poco elegante invito. 

IL PUNTO SULLA NUOVA VIRTUS KINDER

di Daniele Baiesi - telebasket.com - 10/07/2000

 

La Kinder, denominazione che la Virtus dovrebbe tenere anche per le prossime stagioni (mercoledì l'incontro tra Dorigo e Madrigali), possiede 5 esterni tutti di spicco (Ginobili, Jaric, Rigaudeau, Abbio ed ovviamente Danilovic), 6 se come sembra Sconochini, rientrando dall'Argentina, accetterà davvero la proposta del presidente Madrigali. Diamo per scontato (anche se è tutto da dimostrare) il sì del Condor: decisamente un reparto affollato, soprattutto affollato di gente che in campo vuole passare parecchi minuti. Il pacchetto lunghi non vive, invece, problemi di abbondanza, essendo, per così dire, creato su misura. Smodis il quattro titolare, con David Andersen a fare da cambio, mentre Frosini tornerà a fare il backup del centro partente, per le prossime due stagioni Rashard Griffith. Resta da definire solo la posizione di Jestratijevic, ma sul futuro del giocatore pesano anche altre variabili, concatenate ad un discorso più ampio di rinnovamento di contesti regolamentari.

Cerchiamo, invece, di prendere in esame le diverse ipotesi di utilizzo dei piccoli da parte dello staff tecnico. Il playmaker titolare dovrebbe essere ancora Rigaudeau, protagonista nelle prime due stagioni bianconere, ma un po' in ombra, anche per i noti problemi di quasi pubalgia dell'anno passato. Il cambio naturale del giocatore transalpino è Jaric, anche lo scorso anno impiegato in staffetta con Basile da Recalcati alla Fortitudo in cabina di regia. "Tutti sanno che io sono un playmaker" ha detto Marko riferendosi al draft di Minneapolis, e Messina ha suffragato la tesi lodando le capacità di comprensione ed interpretazione del gioco del talento serbo greco. Ovvio, Marko può anche giocare in posizione di due o di tre, ma il suo impiego dovrebbe essere prevalentemente nel ruolo di point guard. Jaric è il giocatore che lo scorso anno lamentava l'assenza di spazi adeguati alle sue capacità; quest'anno la concorrenza nel reparto è ancora più serrata che in Fortitudo, e probabilmente la ricerca degli equilibri sarà una delle esigenze imprescindibili per fare fruttare gli sforzi profusi a livello economico da parte dello staff tecnico.

Considerati i ruoli ricoperti la scorsa stagione, la Kinder potrebbe schierare, in guardia, Danilovic, con Abbio a fare da cambio naturale. Sasha, in calo per problemi fisici ed altro nelle ultime annate, potrebbe vedere ridotto il suo minutaggio, vista anche la varietà delle scelte a disposizione dello staff tecnico. Il contributo di Danilovic potrebbe così tornare di elevatissima qualità, dovendo affrontare meno problemi di tenuta su 20-25 minuti. L'ala piccola titolare dovrebbe essere Ginobili, che l'anno passato giocava da tre accanto a Brian Oliver (il finale di campionato lo vedeva partire in guardia con Yailo) anche se date le caratteristiche degli esterni Kinder, la distinzione tra i ruoli di due e tre non è poi così marcata. La Virtus ha infatti tutto il reparto esterni in grado di giocare ed essere pericoloso in uno contro uno, mettendo palla per terra, oppure con il tiro da fuori. Tiro da fuori che non è proprio la caratteristica principale di Hugo Sconochini, la cui conferma avrebbe una ragione in più nell'introduzione della norma dei 24 secondi. Hugo è giocatore dalle caratteristiche atletiche straripanti, in grado di battere il difensore sul primo passo, è in recupero costante di condizione dopo l'infortunio e l'intervento dello scorso anno, e la sua permanenza in bianconero aumenterebbe la capacità dei piccoli Virtus di aprire spazi all'interno dell'area.

La grande versatilità, la grande duttilità degli esterni bianconeri sembra essere una delle caratteristiche principali della Kinder 2000/2001. Ipotesi abbastanza affascinante (ed anche plausibile) è quella che vedrebbe la Virtus priva di tre esterni titolari fissi, vale a dire un quintetto che cambia di volta in volta. Problemi fisici a parte, la Kinder ha quasi tutti gli esterni in grado di difendere su avversari forti fisicamente, ma anche più piccoli e veloci, come gli stessi Jaric e Ginobili hanno dimostrato di potere fare; la duttilità di certi giocatori potrebbe essere la fonte stessa delle scelte. "Dovremo essere più pericolosi nell'uno contro uno", ha dichiarato, al momento della presentazione di Jaric e Griffith, Ettore Messina; le scelte sui nuovi vanno in questa direzione, senza dimenticarci che anche Smodis potrebbe essere impiegato, in un quintetto pesante, da ala piccola, viste le caratteristiche offensive del giocatore sloveno. Naturalmente, restano da valutare le condizioni fisiche di giocatori come Danilovic, su cui Messina, a proposito delle nuove regole, qualche mese fa dichiarava "se si impedisse di staccarsi dal lato debole in situazioni di uno contro uno, Sasha farebbe ancora trenta punti tutte le partite". Danilovic è sicuramente calato, ma come detto il suo contributo, spalmato su 25 minuti e non più 40, potrebbe avere decisamente un altro peso.

Non si parla di Danilovic come di un giocatore da riciclare nel ruolo di comprimario, il discorso è assolutamente diverso. Si potrebbe dire che il progetto tecnico iniziato la scorsa stagione, quando fu scelto un secondo esterno extracomunitario (Stombergas) da affiancargli, potrebbe proseguire. Le scelte di quest'anno sono di più (anche sotto canestro, dove Griffith fa il suo contro i diretti avversari anche nella metà campo offensiva), forse si proseguirà su basi più solide. Potrebbe sembrare un'eresia, ma non ci stupiremmo se, come già qualcuno ha ipotizzato, fosse proprio Danilovic il sesto uomo di lusso della Kinder. La Virtus è ovviamente una squadra votata alla velocità, al contropiede; controllo dell'area e rimbalzi, ha detto Messina, con Griffith protagonista in questo senso. Griffith sarebbe poi il portiere di questa squadra, e la sua presenza permetterebbe agli esterni di difendere con molta aggressività sul perimetro (ciò che a lungo, fino al rientro di Sconochini è mancato lo scorso anno). Jaric, Abbio, Sconochini e Ginobili sarebbero i designati, tutti giocatori in grado di mettere molta pressione sulla palla e allo stesso tempo di portare palla in situazioni di attacco alla difesa pressing. In più Smodis, le cui caratteristiche difensive rispecchiano quelle di un piccolo con il fisico e la struttura di un lungo. Cerca spesso la stoppata, come Ginobili ha ottima mobilità laterale ed è un grande saltatore. Con Griffith dietro a chiudere i buchi, i rischi sono minori. Va sottolineato come l'adozione della regola nuova dei 24 secondi non abbia mutuato anche le altre norme che regolano le situazioni difensive negli Stati Uniti, ovvero la possibilità di incrociare col perno in situazioni di uno contro uno (due perni danno ovviamente un vantaggio all'attaccante), e la regolamentazione degli aiuti sul lato forte dal lato debole della difesa. Le scelte della Virtus sono comunque chiare, in questo senso; tanti giocatori in grado di attirare un raddoppio, in ogni settore del campo. Per personalità, la nuova squadra è una polveriera, con tanti giocatori che vogliono il campo e che hanno grossa leadership. Ma la Virtus dovrebbe essere sempre il regno dello Zar Danilovic, cui potrebbero spettare anche i gradi di capitano. Anche il suo, come quello dello staff tecnico, non sarà un compito facile. Il materiale c'è. Buon lavoro a tutti.

MESSINA: "È LA VIRTUS PIÙ FORTE. E SE DIVENTIAMO UNA SQUADRA..."

"Mi ricorda il gruppo che vinse Eurolega e scudetto. Savic fu decsivo nello smussare personalità diverse"

di Alessandro Gallo - Il Resto del Carlino - 26/08/2000

 

La Virtus mostra i muscoli - quelli di Griffith, certamente, ma anche Sconochini non scherza - e schiera, in un caldo pomeriggio d'estate, le sue legioni (almeno 500 tifosi).

Picchia il sole sull'asfalto dell'Arcoveggio, ma il popolo bianconero, nonostante il clima vacanziero e l'assenza delle vecchie stelle - Abbio, Danilovic, Rigaudeau - si raduna davanti alla palestra. C'è molta curiosità. Qualcuno riesce non solo ad avvicinare Griffith, ma anche a tastare la solidità dei suoi bicipiti. Rashard abbozza, si mette in posa, e si lascia toccare mentre, poco distante, Sconochini gonfia il petto e mostra addominali a prova di bomba.

Forse è la Virtus più forte degli ultimi anni. O questo, almeno, è il pensiero di uno che di Virtus se ne intende parecchio, Ettore Messina.

"Individualmente - spiega il coach - è il gruppo più forte. Se riesce anche a diventare una squadra... Mi ricorsa per certi versi il raduno del 1997, tanti buoni giocatori, tutti molto competitivi. C'era anche Papanikolau: se riusciamo a trovare l'amalgama..."

Il raduno del 1997 coincise poi con l'accoppiata Eurolega-scudetto. Ettore fu l'architetto di quell'incredibile doppietta, ma il muratore, quello che mise i mattoni uno sull'altro, smussando angoli e incomprensioni, fu un certo Zoran Savic. Chi può essere il nuovo Savic? "Difficile dirlo - risponde Ettore - anche perché sono i giocatori a scegliere. Sicuramente abbiamo giocatori esperti come Danilovic e Rigaudeau che possono benissimo assolvere il compito. Ma ognuno lo fa a suo modo, perché i caratteri sono diversi. Quello che fece Savic fu molto importante. Ma in questo gruppo ci sono anche Abbio e Sconochini che hanno esperienza e personalità".

Da decidere anche il ruolo di capitano. Messina ripete il concetto. "È un discorso che affronteremo nei primi giorni di ottobre, quando ci saremo tutti. Sarà la squadra a decidere: e poi dipenderà anche dal parere dei singoli. Non è facile accollarsi un ruolo del genere. Anche perché il capitano deve dare l'esempio".

È rilassato Ettore, ma soprattutto è sorridente. Buon segno: la squadra gli piace e questa mattina comincerà a vedere la condizione dei singoli. Dopo che Francesco Cuzzolini, il nuovo torturatore - ma in mattinata potremo anche incrociare lo sguardo del leggendario prof, Enzo Grandi -, avrà misurato e pesato (proprio ieri stava tarando la bilancia) tutti i giocatori.

"Sono qui per vincere - il proclama di Griffith -. Questa è una squadra con grande talento e giocatori forti. So che in città c'è un altro club molto forte, ma sono arrivato per vincere. Messina fa lavorare duramente in allenamento? Io ho la fama di uno che si risparmia in palestra? Nessun problema. Sono pronto a lavorare duro".

Tra un paio di giorni si aggregherà anche David Andersen, che in questo momento si trova con l'under 22 australiana.

I giovani e ambiziosi Ginobili e Jaric danno nuova linfa alla Virtus

L'ESORDIO ITALIANO DI SMODIS E IL CANESTRO FANTASMA

di Ezio Liporesi per Virtuspedia

 

La Supercoppa italiana del 2000 si snoda eccezionalmente su un vero e proprio torneo, per coprire il lungo periodo che precede l'avvio del campionato, ritardato dalle olimpiadi australiane. La manifestazione prevede un girone a tre con quattro gare poi eliminazione diretta in gare di andata e ritorno per ottavi e quarti e la final four a Siena. Per le finaliste fa un totale di 10 gare. La Kinder affronta la manifestazione senza i suoi olimpici, Abbio, Rigaudeau, Danilovic ed il neo acquisto Jestratijevic. Inoltre deve sopperire ad altre defezioni dei nuovi: Jaric salta le prime due gare, Bonora e Griffith la terza, Smodis fa il suo esordio solo nella settima. Anche il "vecchio" Sconochini salta la sesta. Ciononostante le V nere vincono 8 partite, giungono fino alla finalissima e cedono solo nell'ultimo atto, di fronte a Roma, a dimostrazione di una solidità di squadra, che avrà poi conferma nel superlativo prosieguo della stagione, conclusa con il trionfale grande slam. È proprio sulla prima gara italiana di Smodis che vogliamo soffermarci. Infatti nell'andata dei quarti di finale a Verona, tra Muller e Kinder, si verifica un fatto curioso. Il primo acuto è di Ginobili: con due triple e un contropiede segna 8 punti in 4', per il 3-10. Entra Smodis, che si prende subito due tiri dal perimetro, poi scompare per ricomparire nel finale. Con 9 punti di Griffith la Kinder va sul 20-29 al 10'. Faina mette Zamberlan per alzare il quintetto, ma il suo giocatore commette 4 falli in 5' su uno scatenato Sconochini; anche Ginobili arriva al terzo fallo, ma fortunatamente c'è Bonora che serve bene Griffith. Al 20' il punteggio è 42-45, ma nel terzo quarto i veneti sorpassano, 53-49. Camata, per tutta la gara in sofferenza su Griffith, commette il quinto fallo e Bologna, con un parziale di 3-15, torna al comando. Non demorde la Muller, pareggia a quota 65 al 32' e poi ancora 77-77 a 90" dalla sirena, dopo avere completato un parziale di 6-0. Risponde la Virtus con uno 0-4, chiuso da Smodis, che sancisce il successo bolognese, 77-81. Tanti in doppia cifra, Griffith 17, Ginobili 16, Frosini 13, Smodis 12, Bonora 11 e Jaric 10. Gli altri 2 punti sono di Sconochini. Perlomeno questi sono i punteggi che riportano tutti i quotidiani e ancora oggi si possono ritrovare nell'archivio della Gazzetta dello Sport e il risultato di 77-81 è anche quello che segnala Wikipedia nella pagina dedicata alla Supercoppa di quell'anno. In realtà, dopo 48 ore dalla fine della partita, all'immediata vigilia della gara di ritorno, si apprese che l'ultimo canestro di Smodis non era stato convalidato, quindi il punteggio ufficiale del suo tabellino era di 10 punti, ma soprattutto la Virtus conservava solo due lunghezze di vantaggio, 77-79, cosa non trascurabile in ottica del doppio confronto. Il netto punteggio della gara di Bologna, 87-56, fece dimenticare l'episodio, mandando i bianconeri alla final four. In ottica puramente statistica quei due punti "sottratti" allo sloveno della Kinder, fanno sì che nella classifica dei realizzatori della Virtus si fermi al 43° posto, un solo punto sotto a Cosic.

LA VIRTUS GELA LA FORTITUDO: -37!

Il Resto del Carlino - 24/12/2000

 

La Kinder si riprende la leadership di Basket City e lo fa con le maniere forti ricordando nel punteggio e nel dipanarsi del derby n. 84, una sfida molto meno importante di Coppa Italia in cui tra la Virtus e la Fortitudo, alla sirena, furono 41 i punti di differenza. Non sarà un Natale sereno per la Paf, strigliata nello spogliatoio e punita, oggi, con un allenamento non previsto da Charlie Recalcati che non ha digerito il modo in cui la sua squadra ha alzato le mani in segno di resa. "Per la prima volta - ha detto -, mi sono vergognato di allenare questa squadra". Impossibile dargli torto: la Kinder ha giocato i primi due tempi in maniera straordinaria, scavando lì il burrone (79 per cento al tiro, 15-4 i rimbalzi, 74-27 la valutazione). la Fortitudo, distratta in difesa, è rimasta attaccata fino a quando sono entrate le bombe, ma è parsa subito una navicella perduta nell'oceano di paure improvvisamente ricomparse dal passato.

Jaric è stato l'implacabile ex della stracittadina, una prova alla Danilovic verrebbe da dire, se non ci fossero ancora tante vittorie a fare la differenza tra i due serbi. Il super Marko, che era al suo esordio sull'altra sponda, non ha sbagliato nulla in attacco, mentre in difesa ha sempre attraversato i sentieri di Myers, costringendo Carlton a ricevere palloni sporchi e difficili. Non sappiamo ancora, invece chi sarà più decisivo tra Griffith e Stojko Vrankovic. Il primo è partito subito con due falli su Galanda e poi si è guadagnato onestamente lo stipendio incrociando per pochissimi minuti il gigante croato che Recalcati ha preferito far partire dalla panchina, con il risultato di toglierlo probabilmente dall'atmosfera del derby. Derby che stavolta non ha fatto tremare i polsi ad Ale Frosini, infallibile al tiro e duro su Fucka e nemmeno agli esordienti Ginobili e Smodis che hanno firmato canestri importanti nel break. Così come Rigaudeau, alla sua migliore prestazione in una stracittadina e match winner con 9 punti filati nel secondo quarto. Non bastasse, la Paf ha patito a rimbalzo, perché quando s' è decisa la partita, il conto era un irreale 15-4. Non che sia andata meglio all'incasso: 38-15. Attraversato quel tunnel la Fortitudo non ha avuto le energie per salvarsi l'onore, perché anche il parziale del terzo quarto è stato tremendo (28-15), fino al precipizio finale (peggiore della storia, eccetto un -41 datato '93 in Coppa Italia). "Non si può perdere in questo modo - ha poi tuonato Recalcati negli spogliatoi - andando in campo con presunzione e con la puzza sotto il naso pensando di essere legittimati a vincere solo per quel triangolino sul petto (lo scudetto, ndr)". Felice Ettore Messina: "Partita di personalità, fondamentale per una squadra che vuole provare a vincere".

Trilla il cellulare di Marco Madrigali. Dall'altra parte non c'è un tifoso qualunque. C'è un sostenitore bianconero in tutti i sensi: Roberto Dorigo è un fan della Virtus, ma in qualità di amministratore delegato della Ferrero è anche il rappresentante della Kinder. Durante il colloquio ci sono gli auguri di rito, ma anche i complimenti. E chissà che non voglia prolungare il contratto, la Kinder di ieri gli è piaciuta assai. E forse l'ha commosso più dello spot, ripreso in questi giorni, che Danilovic girò in una piazza Maggiore. Se per Madrigali c'è la chiamata dello sponsor per lo spogliatoio, in festa, c'è l'annuncio tanto atteso. Messina ha cancellato dal calendario la seduta di tiro e di pesi prevista per oggi, la vigilia. Per mister Cto, intanto, c'è un debutto con i fiocchi. Nessun presidente, all'esordio, aveva vinto con uno scarto così ampio. E il +37 finale rappresenta anche il massimo scarto relativo al campionato.
"E' stato bello - attacca Madrigali -. Ci sono stati due tempi equilibrati poi è esistita una squadra sola. Ci siamo divertiti tutti. Credo che si siano divertiti anche i tifosi. Sono stati intelligenti, da una parte e dall'altra. Essere primi è solo una responsabilità in più. Spero che si possa dividere al 50 per cento con la Paf. Un rinforzo per questa squadra? Ditemi cosa manca. Sarebbe un insulto per chi c'è oggi. Oppure ditemi se c'è bisogno di qualcuno che porti gli asciugamani. Se ci sarà bisogno, in futuro, lo prenderemo. La Fortitudo l'ha fatto in questi giorni con Vrankovic, noi no. E poi ho un tecnico, che gode della mia fiducia, che non vuole nessuno".

Microfono a Messina, che un derby così, in tanti anni, non l'aveva mai vinto. "Una grande partita - commenta - di personalità. Non solo dal punto di vista tecnico. Siamo molto contenti, contenti per i nostri tifosi. E' banale dirlo, ma sentire la fiducia dei nostri tifosi ha finito per aiutare il nostro gruppo, così giovane". Ma sotto l'albero non c'è solo il panettone. C'è pure il torrone: Ettore teme che l'eccesso di zuccheri finisca per provocare qualche caria nel meccanismo bianconero. "Ci siamo fatti del male da soli - insiste - con uno scarto del genere non possiamo che avere maggiori pressioni. Invece non dobbiamo illuderci di aver ribaltato il pronostico, perché loro avevano mille attenuanti. Hanno appena reinserito Vrankovic e fatto altrettanto con Myers". Non prende meriti, Messina che... "Un piccolo capolavoro personale? No, le partite le vincono i giocatori. Devo fare i complimenti a Jaric: avrebbe avuto tutte le giustificazioni per disputare una partita strana. Invece è riuscito a isolarsi. Ha giocato con grande concentrazione. Davanti aveva il suo capo, Myers. Carlton, che è un grande campione ed è maturo non ha mai cercato di giocare da solo. Che anche Marko non cadesse nella trappola, vista la giovane età, era tutt'altro che scontato. Bravo".

 

Il canestro vincente di Abbio allo scadere contro Treviso

(foto tratta dai microfilm de "Il Resto del Carlino")

INTERVISTA A ETTORE MESSINA

di Walter Fuochi - La Repubblica - 05/01/2001

 

Messina, alla sua Virtus tutto va bene. Primi in classifica in Italia, primi in Europa, 17 partite filate senza sconfitta, bel gioco, un diluvio di lodi, eccetera. Troppo bene?

No, anche se qualche timore che tutto finisca c’è sempre, legato alla salute dei giocatori e, proprio su questo, a pessimi, recenti ricordi. Vedo in squadra grande disponibilità uno verso l’altro, che è sempre un sintomo buono. Poi capiterà che perderemo 23 partite a fila, e che si sprecheranno i tipici de profundis alla bolognese. E lì i ragazzi dovranno dimostrare la forza di non ascoltare.

Allude ai de profundis di giornata sulla Fortitudo?

Certo, ma pure a qualcuno su di noi, nel passato. Adesso alla Paf gira tutto male. Ma è attrezzatissima per rifarsi. Anzi, a primavera la squadra da battere sarà sempre la Fortitudo.

Non la Kinder?

Stiamo facendo bene, è vero. E pure vincere a Roseto è stata una prova di forza: tre mesi fa, su un campo così caldo e contro una squadra così determinata, potevamo finire il primo quarto sotto di 15. Adesso no. Che nei miei ci fosse talento lo sapevo, e forza fisica pure. Ma questa concentrazione ed intensità sono state una lieta sorpresa anche per me. Poi, a Roseto, s’è avuta la riprova che, se uno non riesce a fare una cosa, s’adatta a farne un’altra. Per esempio Griffith. Lo marcavano bene, non riusciva a segnare, ha tirato giù tutti i rimbalzi che c’erano.

Rigaudeau così bene l’aveva mai visto giocare?

Sì, il primo anno; ed anche, il secondo, nei due mesi senza Danilovic, quando vincemmo la Coppa Italia. Padronanza e sicurezza sono quelle, poi sta bene fisicamente e ha la testa sgombra. Dire che abbia leadership è ovvio, ma tanti l’hanno. Lui, Abbio e Griffith, per esperienze passate, sono un riferimento, e hanno anche un buon modo di porsi coi compagni. Poi, pure Jaric ha dimostrato qualcosa al gruppo, quando nella partita più importante dell’anno, in un derby che per lui aveva pressione doppia, ha tirato fuori una prova super. Jaric aveva già dimostrato nella Paf di saper giocare sotto pressione. Qui forse ha trovato più serenità.

La Kinder lavora sempre bene in difesa, ma la vera novità pare l’attacco. Più veloce, vario, intraprendente.

Era la sfida per me, lo scrivevate voi: vediamo se Messina ha tutti gli spartiti. Vero, si corre di più, e in questo contano le nuove regole. Ma anche le nuove gambe. Mi spiego: Jaric, Ginobili, Smodis, cioè tre nuovi, sono gente che ha birra fino al 40’.

Insomma, l’anno scorso la Kinder correva meno.

L’anno scorso questa squadra ebbe un sacco di guai fisici e, su un tronco a fine ciclo, facemmo innesti poi rivelatisi non azzeccati. Quest’anno sembrano buoni. Ma deve reggere la salute. In difesa, c’è voluto un po’ per capire come spendere la nostra energia. Nelle prime partite c’erano buchi vistosi, dietro; adesso va meglio e si può ancora crescere.

Guardando indietro, che concorrenza vede?

La Paf, ovvio. Arriverà, ne sono certo, perché ha un organico eccellente e, con Bowie, potrà sopportare anche lo stop di Myers.

Bowie che poteva venire da voi?

No comment. Né di lui, né d’altri.

Diceva…

Dicevo Paf. Poi le altre si levano punti a vicenda, però c’è vivacità, e in generale si gioca meglio, rischiando di più in attacco. Roseto, con noi, ha tentato di vincerla così, e pure noi, se c’era un corridoio, andavamo via in contropiede. Riprendo il discorso su Rigaudeau: se c’è uno sbilanciamento, affonda per punirlo, non gestisce.

C’è stata una partita di svolta, per tutto questo?

Vitoria, in Eurolega. Avevamo appena perso a Udine, c’eravamo detti quel che c’era da dirsi, in palestra, ma avevamo bisogno di una vittoria dura, sudata, punto a punto. Perché fin lì, precampionato compreso, o ne avevamo dati venti facili o avevamo beccato. A Vitoria dimostrammo qualcosa a noi stessi.

Vitoria, 1 novembre, giorno dei Santi, fu la prima delle 17 vinte di fila. Non a caso, allora.

EURODERBY, CON UN PARZIALE DI 25-1 LA VIRTUS VOLA IN FINALE!

di Daniele Baiesi - telebasket.it - 04/04/2001

 

Incredibile. Semplicemente. Nemmeno Kubrick avrebbe potuto scrivere un finale di questo tipo. Ma era derby, ragazzi, e la storia è sempre la stessa. L'acqua va a Paderno, dicono a Bologna, l'incredibile succede. Oddio, nulla di strano nel fatto che la Kinder chiuda la serie 3-0 contro la Fortitudo staccando il biglietto per la finale. Strano è invece pensare che la Virtus in 8 minuti di quarto periodo ha infilato 25 punti nel canestro biancoblù, diventato d'improvviso una piscina per gli uomini di Messina, e che la Paf, in quegli 8 abbondantissimi minuti ha segnato un misero punticino dalla lunetta con Zukauskas, il libero del 64-59. Poi notte, prima e dopo.

Un quarto quarto di un'aquila assetata, ma che aveva finito la benzina proprio in dirittura d'arrivo, e di lì in avanti ha starnazzato invece di volare, schiantandosi invece di planare sulla partita. Finisce 74-70, è festa grande per la Virtus tutta, che centra la sua quarta finale europa in quattro anni, sempre con Messina alla guida. Un bel traguardo personale e di squadra e società, sicuramente lo è per il timoniere, che però di quelle finali ne ha perse già tre e proverà ad invertire la tendenza tra una ventina di giorni. La partita diventa anche difficile da descrivere nei suoi primi tre atti, pensando a come, con un crollo fisico inquietante, lo stesso mostrato contro Udine sabato sera, è andata al tappeto, vedendo le maglie nere doppie, il risultato si sia sovvertito in modo così radicale in dieci minuti dieci. Sui due liberi sbagliati da Abbio al 30', la Paf andava all'ultimo riposo con 18, dicasi 18, punti da difendere. Avendo anche risposto colpo su colpo ai tentativi Kinder di rimanere in partita. Ma qui succede l'incredibile.

Palla a due, la vince la Paf, che sbaglia con Meneghin. Due triple di Ginobili accorciano (63-53), poi ancora Ginobili (un altro ultimo quarto da 12 punti per l'argentino) dalla linea per il meno 6 (63-57). nel frattempo in campo è entrato Bonora, che ha preso in consegna Myers, fin lì chirurgico e vero motore della ringhiosa difesa che la Fortitudo ha messo in campo fin dall'inizio. Ginobili sbaglia la triple ma Griffith, scongelato per gli ultimi 5 minuti dopo i problemi di falli, schiaffeggia una palla che Galanda troppo timidamente accompagna fuori. Assist di Bonora per Frosini. Poi il suddetto libero di Zukauskas. Gran blocco (al limite) di Frosini, pick and roll che porta Rigaudeau alla triple. Un altro missile, e quando ci sono tre minuti e rotti, la Kinder è a due (64-62). La Paf colleziona palle perse, non segna mai da due (0/4 nell'ultimo quarto, 8 tiri da tre). Pareggia Frosini sull'assist di Bonora, che segue il quinto fallo (su un doppio fallo Fucka - Rigaudeau) di Fucka. Griffith trova un angolo impossibile, poi anche Myers, dopo l'ennesimo scempio offensivo degli ultimi 10 minuti (la Kinder ha chiuso 46 a -7 la valutazione dell'ultimo periodo) saluta la compagnia, e chiude mandando in lunetta Rigaudeau.

La Kinder allunga (64-68), ed ecco servito il parzialone. Follia di Galanda, Griffith schiaccia in contropiede. Ad 1'40" Meneghin insacca la tripla, ma è l'ultimo sussulto. Ginobili arriva a tirare da mezzo metro. Ancora due, e la Kinder in rimonta azzanna alle spalle la Paf sulle ginocchia. Infrazione di campo decisiva per la Paf, Frosini perde un pallone che può scrivere la parola fine. Basile la mette in contropiede da tre, ma il punto della vittoria, sul sottomano sul ferro di Frosini, è ancora di Griffith in tap in. La Paf è suonata da tempo, fisicamente, nella testa, la manovra offensiva ha perso di fluidità da almeno 7 minuti. In difesa la Fortitudo si dimentica colpevolmente di Ginobili e Rigaudeau in un paio di occasioni, in un altro paio è brava la Kinder a portare a canestro i suoi. La Virtus vince, stacca il biglietto per la finale, mentre per la Fortitudo l'ultima cosa da fare è il tanto millantato (da voci esterne, lo sottolineiamo) processo.

Parola a Ettore Messina
“È stata una partita difficilissima – attacca coach Messina – e sapevamo che sarebbe stato molto difficile per noi vincere qui, soprattutto alla luce del risultato di sabato sera, la sconfitta interna contro Udine. Sapevamo che avrebbero giocato duro, e nel secondo e nel terzo quarto, dopo un primo molto equilibrato, hanno giocato bene, tirando con buone percentuali, aggredendoci sul piano fisico e mentale. Hanno dimostrato ancora di essere un’avversaria forte ancora una volta, e purtroppo ce li troveremo di fronte ancora nel futuro, nei playoff e forse anche in Coppa Italia. Noi abbiamo avuto il merito di avere pazienza anche in una giornata in cui non trovavamo il ritmo della partita. Il ritmo lo facevano loro, ma noi, pur sotto di tanto, ci abbiamo creduto. Quando loro hanno visto che il distacco si assottigliava, probabilmente hanno sentito anche la pressione di non riuscire a coronare la buona partita che avevano fatto. Noi, in quel punto, eravamo molto leggeri, andavamo, ci veniva tutto fluido come nella maggior parte delle occasioni quest’anno. Ci veniva tutto spontaneo. Sono molto contento, perché andare in finale per l’ennesima volta, soprattutto in EuroLega, è un grande traguardo per questa squadra. Però ripeto anche che loro hanno giocato una partita degnissima, e saranno un’avversaria tosta fino alla fine”.

Rigaudeau al tiro in gara tre di semifinale Eurolega: la grande rimonta

 

IL DERBY DELLA RIMONTA

di Ezio Liporesi - Corriere dello Sport - Stadio -  03/04/2020

 

Uno dei derby più incredibili che si siano giocati a Bologna. Era la stagione 2000/2001, Virtus e Fortitudo si sfidavano da alcuni anni ai vertici, non solo in Italia ma anche in Europa. Nel 1999 erano arrivate addirittura entrambe nella Final Four di Monaco, dove le V nere si aggiudicarono l'unico derby giocato in terra straniera. In Eurolega le due squadre bolognesi si trovarono, in quella primavera del 2001, a doversi giocare l'accesso alla finale che si sarebbe disputata al meglio delle cinque gare. Stessa formula anche per le semifinali. Si trattava, infatti, della stagione inaugurale dell'Eurolega targata Uleb, mentre parallelamente la FIBA organizzò la Suproleague. La Virtus targata Kinder si aggiudicò le prime due gare nella sua tana di Casalecchio, surclassando la Fortitudo in gara uno per 103 a 76, con meno facilità nel secondo incontro, vinto per 92 a 84. Gara tre era in programma il 3 aprile al PalaDozza di Piazza Azzarita. Una vittoria dei bianconeri significava accesso alla finale, un successo della Paf avrebbe prolungato la serie a gara quattro, che si sarebbe giocata ancora in casa dei biancoblu. Gara tre in programma al Paladozza, dove la Virtus non vinceva un derby dal 1994/95 e uno in trasferta dalla stagione ancora precedente (le successive vittorie fuori casa furono a Casalecchio). La Paf aveva perso quattro gare in una settimana, due in campionato oltre alle due stracittadine; però in casa era stata sconfitta solo tre volte in campionato, ma era ancora imbattuta in coppa. La gara è dominata dai padroni di casa, 22-17 al 10', 36-23 dopo un 9-0 susseguente al passaggio in panchina di Griffith gravato di tre falli, 40-32 al 20' e 63-45 a fine terzo quarto, con una Fortitudo che fin qui ha girato come un orologio svizzero. Messina, disperato e con l'obiettivo ormai di reagire per prepararsi bene a gara quattro, inserisce Bonora e mette a sedere Jaric. Comincia un parziale incredibile di 1-25: due liberi di Frosini, 63-47, triple di Ginobili a 8'55" e a 7'07", 63-53, poi quattro liberi dell'argentino (10 punti filati), 63-57 a 5'53". Segna Frosini a 5'00", 63-59, a 4'39 Zukauskas con un libero ferma lo 0-14 bianconero, ma non l'inerzia Kinder: a 4'26 canestro pesante di Rigaudeau, 64-62; a 3'44" i due arbitri Amoros e Tsanidis non sono d'accordo sul fischio, così doppio fallo: sfondamento di Rigaudeau e quinto di Fucka. A 3'31 Frosini pareggia a quota 64. Griffith stoppa Bowie e va a realizzare il vantaggio, 64-66, Rigaudeau prende il quinto fallo di Myers e segna i due liberi, poi Bonora ruba palla e Griffith schiaccia, 64-70 a 1'48", timeout Fortitudo. Un'incredibile rimonta, con una Kinder leggera, cui viene tutto facile e una Paf pietrificata dalla paura di vanificare tre quarti ottimamente giocati. Tripla di Meneghin, ma Ginobili non trema, 67-72. Ancora da tre Basile a 32", 70-72. Sbaglia Frosini ma non Griffith, 70-74. Per Rashard (6 su 8 da due e 5 su 7 in lunetta) ed Emanuel 17 punti (12 nel gran finale, di cui 10 filati), 14 di Rigaudeau, 9 di Frosini (3 su 4 da due e ai liberi) e 8 di Jaric, ma il lavoro di Bonora, anche se non scritto nelle cifre è stato fondamentale. La Paf alla quinta sconfitta consecutiva, segna un solo libero in oltre otto minuti (Zukauskas) e non realizza canestri da due: nell'ultimo suo quarto arriva a 7 punti, contro 29, grazie alle due triple degli ultimi 100". Fortitudo sorretta soprattutto dalla linea italiana: 20 punti di Myers, con 4 su 7 da due, 2 su 5 da tre e 6 su 8 in lunetta, 14 a testa per Meneghin e Fucka. La Virtus vola in finale contro il Tau e vincerà il titolo di campione d'Europa in una stagione che la vedrà trionfare anche in coppa Italia e campionato, completando un meraviglioso Grande Slam. La Fortitudo uscirà in semifinale nella Final Eight di Coppa Italia e raggiungerà la finale tricolore, ma subirà un altro secco 3-0 dalla Kinder, che chiuderà la stagione con un netto 7-1 nei derby, dal 99-62 del 23 dicembre in stagione regolare, all'83-79 del 19 giugno che assegnò lo scudetto.

Vittoria in Coppa Italia

PREPOTENTEMENTE VIRTUS, LA COPPA ITALIA IN UN BOCCONE

di Walter Fuochi - La Repubblica - 29/04/2001

 

Alla vittoria numero 48 della stagione, di 55 partite spese, l'albero del basket fa cadere il primo frutto nelle mani di chi, fin qui, aveva tenuto tutti lontano dall'orto delle colture buone, avanzando a suon di vittorie i suoi diritti sul prodotto. Ma si vince in un giorno solo, quel che vien prima prepara ma non premia, e la Kinder è dovuta venire qui a Forlì per incassare il credito. E' un posto che appartiene al suo album di ricordi lieti, perché Messina ci vinse, 11 anni fa, la sua prima Coppa Italia, di una lunga e felice avventura bianconera. Arredato per le grandi occasioni, con tremila pesaresi e altrettanti virtussini a colmarlo quasi per intero, il vecchio Palafiera è stato il sipario di chi, vincendo, ha molto meritato, imponendo la sua legge in questa Final Eight, forse più bella, perché non facile. Biella, al primo turno, prima delle goleade, fu acchiappata dalla Virtus all'ultimo secondo : spesso c'è un solo centimetro, nello sport, fra il tripudio e lo sconforto. Basta saperlo.

È la settima Coppa Italia della storia bianconera, ed è un trofeo rivinto da Messina dopo qualche finale amara, perché l'ultima coppa fu alzata nel '99 a Casalecchio. Poi, solo digiuni e rimpianti, col senso di aver sempre giocato finali incomplete, spezzate dagli infortuni o dalla brutta forma. Quest'anno invece il rigoglio fisico è il marchio di fabbrica, e adesso questa coppa, vinta in una finale a senso unico, è perfino poco per le ambizioni della squadra. Da martedì, lo sapete, s'andrà a Vitoria per il bersaglio grosso. Intanto, essersi rodati in queste tre partite a crescere, farà bene al morale. Griffith, per chiudere con le onorificenze, ha vinto il trofeo per il miglior giocatore del torneo: personalmente, e con tutta la mia fetta di tribuna stampa, avevo indicato Jaric sulle 3partite3. Ad altri, evidentemente, l'omone ha fatto più colpo.

La finale, terza gara in tre giorni per entrambe, avrebbe pesato anche lo stato fisico, più appannato, alla fine, per Pesaro. La Kinder l'ha tenuta in piedi fino a metà con la tattica, nell'attesa che l'attacco ingranasse. Intanto però, era già metà del lavoro non permettere a quello altrui di esplodere: brillantissimo fin qui, il quintetto di Pillastrini ha fatto fatiche tremende a trovare un buco. Nella seconda metà, la Virtus ha dispiegato il talento. Un 16-2 gonfiato da 7 punti a testa di Jaric e Ginobili ha sotterrato la Scavolini (48-31). Lì è finito tutto, il resto è contabilità. Il 2/9 di Johnson, il 4/12 di Booker, ad esempio. Gli 88 punti inflitti alla Paf ristretti a 58.

Sia Kinder che Scavolini giocano, per 20', meglio dietro che davanti. Non lo dicono solo le triple (2/7 Bologna, entrambe di Smodis, 1/9 Pesaro), ma anche il fatto che nessun attaccante prevale. Va bene, Griffith va alla pausa con 12 punti di scalpo, e tre falli di Maggioli, ma la Kinder ci va solo sul +3, azzeccando una zona che rallenta tutti i giochi di Pesaro. Insegue fino al 14', risalendo anche da un -8 (6-14 dopo 8' di brutta anemia), poi sorpassa con Smodis. 42% la pagella Virtus al thè, 33% quella Scavolini. Per vincere, si dovrà attaccare meglio. Lo fa la Kinder, nel terzo quarto che squarcia i veli. Un 16-2 fa deragliare la Scavolini fuori partita, lasciandole un solo cesto in 6', mentre la Kinder ritrova mira anche da tre. Issata sul +17, la Virtus poi dilaga anziché amministrare, rivelando che una natura insaziabile abita nelle teste di gente che ha ancora vinto poco o niente e magari può credere di aver appena, quest'anno, iniziato il raccolto. Martedì e giovedì a Vitoria, allora, per vincerne almeno una. Si può fare. O si deve fare, dirà Messina, riallenando già oggi, dopo feste minime.

 

Madrigali al debutto: "Oltre i pronostici"
Il numero uno è Big Boss Man: Rashard Griffith ha finito a braccia alzate, cinque a tutta la panchina e saluti al pubblico, abbracci con Messina. Il padrone della serie: tre partite in 72 ore da Mvp e il ginocchio operato è un ricordo. «Io sono a posto, che ne dite? Ho la gamba destra un po' indolenzita e qualche movimento contro Maggioli, uno che di fisico è forte, non mi è venuto bene. Ma sono prontissimo a giocare in Spagna, anzi siamo prontissimi: devo ringraziare Messina e i ragazzi, che in questi mesi hanno fatto migliorare il mio livello di gioco. La Coppa Italia è stato il primo passo per rompere il ghiaccio. Adesso ce ne mancano due: io personalmente tengo molto all'Eurolega, l'unico trofeo che mi manca». Non sarà un Kinder un po' stanca? «Io sono molto orgoglioso e penso che tutti vorrebbero essere stanchi e al nostro posto». Anche il presidente Madrigali ha sorriso. «Vincere è sempre bello e non stiamo a credere alle storie che la Coppa Italia porta male, semmai è il contrario. Questa Kinder ha superato i pronostici, avrebbe dovuto decollare l'anno prossimo. Credo che se continueremo con questa intensità potremo dire la nostra fino al termine dei giochi». Marko Jaric s'è preso paura per una caviglia che gli si è girata e poi è «rientrata» al volo. «La Coppa ci dà fiducia e anche se abbiamo dato molto e bene in tre giorni siamo senz'altro belli carichi».
Rigaudeau, il veterano che vede buone prospettive. «In questi miei quattro anni in bianconero quando si è difeso così, siamo sempre andati molto bene. Questo è un buon segno».
E infine Messina. «Dal punto di vista personale sono davvero molto soddisfatto di questa affermazione. Era dal ‘99 che non si vinceva qualcosa: posso affermare che sia una delle mie più belle soddisfazioni, che va al di là della semplice conquista del trofeo». è questa la Kinder messiniana che gioca meglio? «Questo dovete dirlo voi. Io posso solo affermare che questa squadra da settembre lavora e migliora dal punto di vista individuale e collettivo. E questo risultato comincia a dare un senso di completezza al cammino sin qui svolto». Oggi allenamento, domani partenza per Vitoria.

 

La seconda Eurolega, vinta in casa contro il Tau Vitoria

CUORE, DIFESA E INCOSCIENZA

di Walter Fuochi - La Repubblica - 11/05/2001

 

Non poteva scappare, non è scappata, la coppa. Una finale in casa è sempre un bel vivere, però sfuggono, le partite così, non le afferri mai, le costruisci e te le smontano in mano, mille volte. La Kinder è stata avanti 40 minuti su 40, in questa finalissima senza domani, ma è stata certa di averla presa solo a 3 minuti dalla fine, dopo sofferenze autentiche. Ha vinto la difesa, s'era predetto, e quella della Kinder è stata più forte, in una mattanza che ha punito la squadra più corta, arbitrata da fischietti modesti (che non sono mai un castigo per chi gioca in casa), addentata dal Tau con quel che poteva. Mai, ad esempio, tre canestri filati in attacco. E rimontare, se nulla ti viene fluido e facile, è sempre un'impresa disperata, anche se pure di là sembrano giocare a volte con la stessa palla squadrata.

La Virtus ha avuto cuore e pazienza, gambe e pure incoscienza. S'è presa il vantaggio subito, come voleva, ma ha capito in fretta che non l'avrebbe mai messo in banca. Tante sono state le rimonte nemiche, quelli dirimpetto non crepavano mai, però non c'era apprensione di vederli sorpassare e allora un modo per tenerli sotto saltava sempre fuori, anche puntando su giocate singole. Il Tau è stato tradito da molti, primi fra tutti Stombergas (due tiri, un cesto, 5 falli) e Foirest (4 tiri, 2 cesti, 5 falli), e anche Timinskas stavolta ha fatto quel che poteva. Il destino della serie, da 4 partite, era nelle mani dei centrocampisti. C'è stato anche nell'ultima. Il morso alla gola della Kinder è stato quello dei giorni migliori e pure chi è partito male s'è fatto strada a gara avanzante: Jaric, per esempio, al traino del Ginobili che, per aver sorretto la prima Virtus, la meno convinta, s'è preso il premio di miglior giocatore della finale. Gara 5 densa, un altro paio robuste, questo è stato il primo trofeo del gaucho, da attore protagonista. Forse meritava Bennett, ma si premia anche chi vince: ho votato Ginobili, in buona maggioranza.

Replay. Comanda sempre la Kinder, spesso ha il Tau che le danza davanti sull'orlo dello stordimento, ma una finale è una finale, i colpi secchi partono di rado e quel Tau che pure, dopo 20', tira col 34%, che ha Stombergas e Foirest a 4 falli, e che insomma pare una squadra molto resistibile, è lì, sotto solo di 5 alla pausa, quando Bennett infila alla sirena una tripla che non è certo zucchero nel thè dei bianconeri. La Virtus attacca meglio, però i soliti problemi a rimbalzo s'ingantiscono quando Griffith va a fare la pennichella. In attacco ci sono più grovigli che idee limpide, la regia di Jaric è opaca, Rigaudeau cerca di tessere meglio, ma non si arriva quasi mai a Griffith e allora tante grazie a Ginobili che nel secondo quarto, prendendosi rischi micidiali, fa attacco da solo: o un canestro o un assist, girando con 11 punti e 3 passaggi vincenti alla pausa. La partita è anche una specie di gara dei rigori, perché su tutti i contatti (anzi, non su tutti) gli arbitri fischiano e danno due liberi. La Virtus non riesce mai a staccare un +10, però il Tau è sempre abbastanza lontano. Parte bene, con un 13-5 dopo 6', meno d'un punto al minuto concesso ai baschi, e tutti i suoi 5 a bersaglio. Però poi perde i collegamenti con Griffith e il Tau s'aggrappa. S'accosta anzi al primo pitstop (19-18, tripla allo scadere di Foirest), ma viene ricacciato via da Ginobili in avvio di secondo periodo, quando prima Foirest (14') poi Stombergas (16') salgono a 4 falli.

È un orlo di precipizio, ma appunto la Kinder non uccide e anzi Bennett, già marcato da tre staffettisti (Jaric, Abbio, Bonora), trova il suo primo cesto al 18' e quella bomba di piombo al 20'. Si riparte e Oberto non solo dà il 3 ai baschi, ma pesca pure il quarto fallo di Griffith (23'). La Kinder reagisce con Jaric e una tripla di Rigaudeau e, sul -10, Ivanovic deve rigiocarsi Foirest e Stombergas. Una tripla di Ginobili al secondo 24 sembra un segno del destino, quando stampa il +13 a 2'46'', ma c'è un 8-0 tutto di Bennett e il Tau torna a -5. Smodis, da tre e con un rimbalzo d'attacco alla sirena, dà un +10 che è oro, al terzo riposo. Quinto fallo di Stombergas sulla prima azione della quarta frazione, per un po' il punteggio s'inchioda, però il tempo che cammina lavora per la Kinder. L'ultima mossa di Ivanovic è la zona, la Kinder ci bisticcia un po', però ha il merito, mentre non lo fa, di non prenderlo: Timinskas arriva a -8, ma Jaric in entrata trova dopo 3'46'' il primo cesto dell'ultimo quarto. E' l'ultima spallata al muro della paura di vincere. In contropiede la Virtus dilaga e quando il Tau risale a -8 c'è già una folla a bordocampo, Terrieri che si sgola di non venir dentro, la festa che comincia e va avanti tutta la notte.

MESSINA: "I TITOLI LI VINCONO I GIOCATORI"

Il Resto del Carlino - 12/05/2001

 

Del contratto non parla. Ma è chiaro che, dopo le parole pronunciate dal presidente, la permanenza di Messina all'ombra delle Due Torri è destinata ad andare oltre il 30 giugno 2002.

Il presidente mi vuole bene — dice Ettore — e qua sto benissimo. Mi hanno chiamato, per farmi i complimenti, Petrucci e tanti amici. Ciclo? Il nostro è un club competitivo: credo che i cicli attuali non possano durare più di 3-4 stagioni.

Intanto Messina ha concesso tre giorni di riposo alla truppa. Domenica sera la società, con giocatori, tecnici e dirigenti, festeggeranno la coppa. Prima però...

Dobbiamo guardarci negli occhi — sottolinea Messina — e capire se siamo già in ciabatte o se vogliamo tentare di vincere lo scudetto, per un tris comunque difficile. Perché sarebbe pure comprensibile che i ragazzi facessero puff.

C'è chi ha detto che dopo la Virtus di Danilovic è arrivata la Kinder di Messina. Ettore frena.

In un'intervista, Ivanovic ha detto che il basket è simile agli scacchi: non sono d'accordo. Tu puoi essere un buon regista, ma i protagonisti sono i giocatori e l'unico mio pensiero è sempre stato quello di come poterli far giocare al meglio. Non mi aspettavo che i giovani crescessero così perché erano giocatori di talento, fisico e tecnico, ma non potevo immaginare che avessero già questa attitudine mentale. Anche per vincere una serie di playoff come quella contro i baschi.

E Ginobili?

È migliorato molto, soprattutto in tre cose: ha prolungato la sua capacità di concentrazione, è fra i migliori nella difesa sull'uomo con la palla e, adesso, non vede più solo il canestro. È come se si fosse messo il grandangolo: ora ci sono lui, il canestro e due o tre suoi compagni.

E Danilovic?

Se non avessimo vinto — ironizza Messina — ci sarebbe stato il rimpianto di non avere l'uomo dell'ultimo tiro. Però Danilovic ha avuto la sensibilità di Platini: ha capito quando non ne aveva più.

Cita i suoi assistenti, Giordano Consolini e Lele Molin. Ma anche il preparatore atletico, Francesco Cuzzolin e il totem nero, Rashard Griffith. Bravo Messina. Bravo anche perché ha avuto il buon gusto di far rimuovere uno striscione che ironizzava pesantemente sui cugini.

   E che non aveva alcun senso, chiosa il coach.

Sempre all'Arcoveggio stimolante la riflessione di Rigaudeau, leader non troppo occulto del gruppo.

Mi piacerebbe sfidare una squadra Nba con questo gruppo.

CAMPIONI D'ITALIA!!!

Il Resto del Carlino - 19/06/2001

 

Quindicesimo scudetto e grande slam: la Kinder ha chiuso alla grande una stagione che l' ha vista dominare in Italia e in Europa. Ed anche l' ultimo atto della finale scudetto è stato senza storia: la squadra di Messina si è dimostrata ancora una volta superiore ai cugini della Paf. In gara 3 la Kinder ha avuto un Griffith maestoso, capace di calamitare falli (10), segnare (21 punti, 7/11 dal campo) catturare rimbalzi (6). Ma nella Virtus tutti hanno fatto il loro dovere, a cominciare da Smodis che nell'ultimo quarto ha ancora una volta infilato le triple della sicurezza, per passare dall' ex Jaric (18 punti) e arrivare al solito Abbio. Sull' altro fronte non è bastato un Myers commovente, 33 punti (16/17 dalla lunetta), al quale alla fine, quando è dovuto uscire, per falli anche il pubblico virtussino gli ha tributato un lungo applauso. E Myers è andato a regalare la sua maglia ad una spettatrice sulla sedia a rotelle.

La Fortitudo ha cominciato con Zukauskas in quintetto, una novità rispetto alle prime due gare. Ma il lituano ha subito dimostrato di soffrire molto Griffith: due falli nei primi 3'. Così Recalcati ha buttato nella mischia Galanda. L'avvio, comunque, è stato equilibrato: 7-7 dopo 4', con l'ex Jaric protagonista della partenza Kinder e il Fucka a tirare la carretta Paf. La Fortitudo è riuscita anche a raggiungere il +5 nell' ultimo minuto del primo quarto, trascinata da sei centri consecutivi di Myers dalla lunetta: 23-18 a una manciata di secondi dalla fine della prima frazione. Ma tra l' ultima azione del primo quarto e i primi 3' del secondo la Kinder ha avuto una fiammata che ha letteralmente travolto gli avversari: parziale di 15-0 e risultato ribaltato. 33-23 per le V nere.

Ad aprire il break sono stati due liberi «regalati» dalla Paf a Ginobili a 3 dalla sirena del primo quarto. Poi Abbio, con una bomba subito seguita da un canestro da due, ma soprattutto Griffith hanno scavato il solco. Il pivot Usa ha messo in crisi la difesa biancoblù: nei primi sei minuti ha fatto 9 punti e costretto a caricarsi di falli Galanda e Zukauskas, che ributtato nella mischia ha subito raggiunto quota 4 falli. I soliti Myers e Fucka sono riusciti a ricucire un pò (-5, 30-35). Al riposo la Kinder è poi andata sul +8, 44-36. La superiorità Kinder nei primi 20' è sintetizzata dai rimbalzi, 25 Virtus contro i miseri 12 Fortitudo, e dal 61% nel tiro dal campo della squadra di Messina contro il 32 di Myers e compagni.

In avvio di ripresa c' è stata un' altra fiammata Kinder: Ginobili ha stoppato un tiro da tre di Myers, ha recuperato il pallone è andato a schiacciare il 46-36. Un' azione che è un pò il simbolo della finale scudetto. Poi Rigaudeau ha fatto il 48-36 e la Paf è finita in ginocchio. Griffith ha continuato ad essere il solito problema per la difesa Paf. La difesa Kinder, invece, ha stretto le maglie, e la Fortitudo è riuscita segnare solo 2 punti nei primi 4'. E anche quando Myers, sempre lui, ha infilato la tripla del 51-41, Ginobili ha subito ricacciato indietro i biancoblù rispondendo con la stessa moneta: bomba e 54-41, +13 Virtus. Il terzo quarto è poi finito con un +10 (57-47) Kinder. Come in gara2 la sensazione della partita vinta l' ha data una tripla di Smodis: 62-47 e le speranze Paf ridotte al lumicino malgrado l' immediata risposta da tre i Myers. La squadra di Recalcati è tornata a - 6 (60-66), sempre grazie a Myers, ma ancora Smodis, ancora da tre, l' ha ricacciata indietro: 69-60 a 4'23. Poi quando anche Myers ha dovuto lasciare il campo per il quinto fallo a 2'33 si è capito che il tricolore Kinder era arrivato.

LA VIRTUS KINDER BOLOGNA DEL 2000-01 È LA SQUADRA PIÙ VOTATA DEI 50 ANNI LBA

tratto da we.legabasket.it
 

E’ la Virtus Kinder Bologna 2000-01 (nella foto), protagonista del Grande Slam con la vittoria in Coppa Italia, Campionato ed Eurolega la squadra più votata come la #LBA50BestTeam al termine del torneo social che ha visto protagonisti gli appassionati (oltre 145 mila le preferenze complessive). Il contest social è iniziato lunedì 1 giugno e ha visto i fan scegliere la squadra migliore di questi 50 anni.

Selezionate le 32 squadre più rappresentative di questi 5 decenni, gli appassionati hanno poi espresso le proprie preferenze tramite votazione nelle instagram story di LBA, secondo un torneo ad eliminazione diretta. Nel suo cammino verso la vittoria le Vu nere allenate da Ettore Messina si sono confrontate prima nei sedicesimi contro la Pallacanestro Cantù, vincitrice nella stagione '80-'81, poi negli ottavi contro la Pallacanestro Varese della stella (1998-99), nei quarti la Dinamo Sassari vincitrice nel 2015-15, nella semifinale la Reyer Venezia scudettata del 2016-17 e, in finale, la stessa Virtus Bologna del 1997-'98.

Lo scudetto completa il Grande Slam

IL GIORNO DELLA VITTORIA

Il 19 giugno è una data che porta molta fortuna ai colori bianconeri. Nel 2001, dopo essersi aggiudicati Coppa Italia ed Eurolega, i ragazzi di Messina batterono la Fortitudo in gara 3 della finale scudetto. Nel 2017 quelli di Ramagli, dopo la Coppa Italia, andarono a prendersi la promozione sbancando Trieste. Il 19 giugno, delle 35 date speciali per le V nere, è l'unica che si ripete. Nel 2001, tutti si aspettavano che la Kinder arrivasse al grande slam

di Ezio Liporesi - Corriere dello Sport - Stadio - 19/06/2020

 

Solo cinque volte nella sua storia la Virtus Pallacanestro ha vinto più di un trofeo nella stessa stagione. La prima volta avvenne nel 1983-84, quando la Granarolo Felsinea, guidata da Alberto Bucci, con assistente Ettore Messina, fece il pieno stagionale: scudetto della stella e Coppa Italia, che riprendeva dopo un'interruzione di nove anni. Nel 1989-90, con Messina alla sua prima stagione da capo allenatore, le V nere si aggiudicarono la Coppa Italia e la Coppa delle Coppe, primo trofeo europeo dei bianconeri; non riuscirono a completare il tris con il campionato, anche perché penalizzati dall'infortunio di Brunamonti nella finale europea; rientrò, giocando 17 minuti in campo non certo nelle migliori condizioni, solo per la gara tre dei quarti di finale, che sancì l'eliminazione dei bolognesi in un contestato finale di partita: sul meno uno a 31 secondi dalla fine, Brunamonti volò in contropiede, venendo però fermato fallosamente; L’arbitro Duranti non se la sentì di fischiare l’intenzionale, quindi solo due liberi per Roberto e il capitano, ancora a zero nel tabellino, ne segnò solo uno e al supplementare vinsero i campani 84 a 83). Nel 1997-98, dopo essersi fatta sfuggire la Coppa Italia, perdendo in semifinale contro la Fortitudo, poi vincitrice del trofeo, la Kinder si riscattò ampiamente aggiudicandosi l'Eurolega nella Final Four di Barcellona e lo scudetto nella finale contro la stessa Teamsystem, battuta solo al supplementare di gara cinque. Nel 2000-01 la squadra di Messina fece ancora meglio; Coppa Italia nella Final Eight di Forlì, Eurolega battendo il Tau in cinque partite, poi lo scudetto, ancora in finale contro la Fortitudo, battuta questa volta 3 a 0; quel tris viene ricordato come il grande slam, anche se in verità un trofeo sfuggì alle V nere in quella stagione, la Supercoppa eccezionalmente non disputata in gara secca ma in un torneo che vide la Kinder impegnata in dieci gare, di cui otto vinte e due perse, tra cui la finale contro la Virtus Adr Roma. Nel 2016-17 la Virtus, precipitata in Serie A2, tornò immediatamente nella massima serie, ma la vittoria in quel campionato non fu l'unica della stagione: in precedenza la Segafredo aveva vinto anche la Coppa Italia di Serie A2, nella Final Eight di Casalecchio. Le ultime due conquiste multiple, quelle del 2001 e 2017, si completarono entrambe il 19 giugno e delle 35 date speciali per le V nere, legate alla vittoria di un trofeo o ad una promozione, quella è l'unica che si ripete, in nessun altro giorno dell'anno la Virtus ha due trionfi da ricordare e festeggiare. Il 19 giugno 2001 c'era un clima di festa annunciata: dopo i successi in Coppa Italia ed Eurolega e il parziale 2 a 0 nella finale scudetto, maturato con la vittoria in casa e quella al PalaDozza, nella tana Fortitudo, nessuno poteva pensare a una Paf capace di rialzarsi. Oltretutto la Virtus aveva già battuto 3 a 0 la Fortitudo anche nella semifinale di Eurolega, con la famosa rimonta da meno 18 nell'ultimo quarto di gara tre, e aveva vinto il derby di andata in campionato con un clamoroso più 37, perdendo solo quello di ritorno, quando le V nere erano prime in classifica con un ampio e rassicurante vantaggio. Insomma tutti si aspettavano che la Kinder arrivasse al grande slam. Non fu, però, impresa facile.

I bianconeri cominciarono con un 2 su 5 ai liberi e 4 palle perse; l'orgoglio della Fortitudo sembrò venire fuori e con un parziale di 3-11 la Paf si portò sul 18-23, prima che due liberi di Ginobili fissassero il punteggio al 10', 20-23. Un parziale di 13-0, con Abbio a sparare e Griffith a spazzare, a inizio secondo quarto (quindi 15-0 totale), portò la Kinder sul 33-23. I cinque minuti di burrasca Fortitudo furono fermati da quattro liberi di Fucka, che con Myers mise a segno 26 dei 36 punti con cui la Paf chiuse i primi 20 minuti, 44-36. Una stoppata di Ginobili a Myers e una rubata propiziarono i due contropiedi del più 12 (48-36), conclusi, rispettivamente, dallo stesso argentino e da Rigaudeau. Myers si oppose alla sentenza con 9 degli 11 punti del quarto, mentre di là c'era un Griffith falloso ai liberi (alla fine 7 su 16 dopo l'1 su 7 di gara 2) e così al 30' la gara era ancora aperta, 57-47. Smodis provò a chiuderla, 62-47, ma ancora Myers non si arrese e arrivò a tentare la tripla del possibile meno tre. Quando uscì, con 33 punti all'attivo, ovazione di entrambe le tifoserie, ma lo scudetto prese la via della Virtus, 83 a 79, con un Danilovic esultante nel tunnel, da dove seguì l'incontro, vicino a Brunamonti. Si chiuse così una stagione memorabile per le V nere: grande Slam, con Coppa Italia, Eurolega e scudetto, 68 vittorie in 78 gare ufficiali, con una striscia di 33 consecutive, 7 derby vinti su 8.

Il 19 giugno 2017 la Virtus si presentò a Trieste dopo avere vinto le prime due gare di finale in casa. La Coppa Italia di Serie A2 era già dimenticata, non tanto perché erano passati due mesi e mezzo da quel 5 marzo, ma perché la promozione era diventato chiaramente l'obiettivo principale della stagione. Le V nere venivano da otto vittorie consecutive, dopo la sconfitta casalinga in gara uno dei quarti contro Roseto: tre vittorie con gli abruzzesi, tre con Ravenna e le due con Trieste, ma ne mancava ancora una.

Segnò subito Cavaliero, ma Lawson diede il via alle triple, seguito da Parks e Ndoja, 5-6. Dopo il canestro di Green, ancora Lawson, quattro punti di Rosselli e un canestro di Spissu su assist di Guido, uno 0-8 per il 7-14, poi digiuno Segafredo per quasi quattro minuti (solo un libero con Ndoja) e pareggio di Trieste sul quindici pari. Il tempo si chiuse sul 19-18, con la Virtus a segno ancora solo dalla lunetta, due Gentile, uno Spizzichini. Da Ros segnò il 21-18, poi Lawson e Baldasso da tre, ma con uno 0 a 8 sorpasso e allungo di Bologna 24-29. Poi la gara tornò in equilibrio e Lawson firmò il sorpasso, 37 a 38, che chiuse i primi 20 minuti. Il terzo quarto si aprì con un 11 a 4 locale, 46-42, ma la Segafredo tornò avanti e chiuse il periodo a più quattro, 54 a 58 con due liberi di Lawson. Umeh con cinque punti sembrò far scappare Bologna, 54-63, ma un 9-0 impattò la gara, 63-63. Rosselli riportò avanti i suoi, Green segnò un solo libero e Lawson schiacciò il 64-67, ma fu imitato sa Da Ros, poi Spissu mise una tripla vitale, 66-70. Cavaliero fallì da tre e, dopo la stoppata subita da Umeh, andò a pestare la riga di bordo campo e perse palla. Errore di Spissu, ma rimbalzo catturato da Lawson che in schiacciata firmò il definitivo 66-72. Straordinaria impresa della Virtus, che coronò una stagione fantastica, a partire dall'ottima regular season, alla conquista della Coppa Italia di Serie A2, fino alla cavalcata dei playoff, 14 gare in 51 giorni, 12 vittorie, le ultime nove consecutive, 6 vittorie su 6 in trasferta, l'ultima delle quali su un campo imbattuto da 22 gare. La fessura per tornare in A1 era stretta, una sola promozione su 32 squadre e le V nere pescarono il biglietto vincente in un campionato che annoverava al via piazze storiche, Treviso, Trieste, Siena, Fortitudo, Verona, Roma. Fu la decima serie finale che la Virtus giocava con il fattore campo a favore, tutte vinte: 7 finali scudetto (1979 - 1980 - 1993 -1994 -1995 - 1998 - 2001), una finale di eurolega (2001) e due finali playoff di A2 (2005 - 2017).

2001 e 2017, due slam chiaramente di caratura diversa, ma nelle prolungate baldorie cittadine Umeh e Lawson e Michelori vennero osannati come Griffith, Jaric e Ginobili; Ndoja, Rosselli e Spissu abbracciati come Rigaudeau, Abbio e Frosini; Spizzichini, Bruttini, Stefano Gentile e Lollo Penna festeggiati come David Andersen, Smodis, Bonora e Ambrassa; Ramagli applaudito come Messina.

DAL 26 AL 28 APRILE 2001 LA SETTIMA COPPA ITALIA, L'AVVIO DEL GRANDE SLAM

di Ezio Liporesi - 1000cuorirossoblu - 27/04/2021

 

Coppa Italia 2001, Final Eight a Forlì. nei quarti c'è Biella; Frosini è assente e così Andersen e Smodis, soprattutto il primo, soffrono Lacey (alla fine 36-40 i rimbalzi a favore della squadra di A2). Bologna parte 11-2, poi inizia lo show di Granger, capocannoniere dell'A2 e un incubo per Abbio. L'americano segna 15 punti nel primo quarto (34 alla fine), tra cui il sorpasso, 15-16, e d è protagonista del parziale di 4-17, 15-19. Il primo quarto termina 26-28, la Fila allunga 42-48, i bolognesi tengono e chiudono sotto di due la prima metà partita, 46-48.

A inizio ripresa Rigaudeau imbuca due missili, 54-50, ma Biella reagisce con uno 0-10. Al 30' i ragazzi di Messina sono sotto 57-62 e Granger schiaccia al 33' il 62-72. I bolognesi replicano con un 11-0, 73-72. Granger fa il 77-79 a 30'', Ginobili e Soragna fanno 1 su 2 in lunetta e Griffith allo scadere schiaccia il pareggio, 80-80. Supplementare. L'ultimo vantaggio piemontese è sull'82-84, poi Jaric segna da tre, da due con aggiuntivo, mette due liberi, poi segna in entrata, 92-85, 10 a 1 tutto suo. Finisce 96-88. La Kinder ha retto grazie agli uomini d'esperienza, Abbio (8 punti), Griffith (20 punti con 8 su 9), molto bene nei primi due quarti, e Rigaudeau (18 punti). Alla fine dei regolamentari importante Ginobili (16 punti) (suo anche un numero, ma a gara chiusa), mentre nel supplementare è stato decisivo Jaric.

Contro Roma in semifinale, dopo il primo canestro di Tonolli, con il recuperato Frosini e le triple di Ginobili e Jaric Bologna va sull'8-2. Con la bomba di Espil i laziali tengono, 12-8, poi Bologna, nonostante la 1-3-1 di Caja, vola via, 36-18 (il primo quarto si era chiuso 26-15). L'Adr risponde con un parziale di 1-11 e torna in gara, 37-29. All'intervallo petroniani avanti 44-34, poi nel terzo periodo, dopo un iniziale scambio di 7-0 a favore e sfavore, il break definitivo, 68-51 al 30', dopo essere stati anche 68-47. Roma ci prova fino al 70-58, ma Jaric domina il campo e finisce 83-72 con 12 punti di Griffith, 4 su 4, 7 rimbalzi e 19 di valutazione, Jaric a 17, con 6 su 6 da due, 1 su 3 da tre, 2 su 2 ai liberi, 6 rimbalzi, una stoppata, un recupero, quattro assist e 24 di valutazione. Per Smodis 4 su 7 nelle triple e per Frosini 26 minuti e cinque rimbalzi.

In finale contro Pesaro, che ha battuto in semifinale la Paf, nei primi due quarti, terminati 14-17 (dopo essere stati 6-14 su un break pesarese di 0-9) e 32-29, la Kinder soffre e sta aggrappata a Griffith (Jaric per esempio segna il primo canestro al 13'); Il finale del secondo quarto quando la Kinder era stata anche a +5, 30-25 fa capire quale potrebbe essere l'andamento del seguito della gara: infatti, nel terzo periodo comincia la grandinata di triple, una di Jaric, quelle di Smodis, un 7-0 tutto di Ginobili, con parziale bianconero di 16-0 e la Scavolini affonda. Al 30' 56-40 e gara in discesa. Finisce 83-58 e settima Coppa Italia per la Virtus, la terza nelle ultime cinque edizioni. Torna a vincere una finale dopo la vittoria proprio in Coppa Italia 1999, poi solo sconfitte, in Eurolega, Saporta, Coppa Italia e due in Supercoppa. Rashard Griffith MVP delle finali.

IL 10 MAGGIO DI VENT'ANNI FA L'ULTIMO TRIONFO ITALIANO IN EUROLEGA FU DELLA VIRTUS

di ezio Liporesi - 1000cuorirossoblu - 28/05/2021

 

Il 10 maggio 2001, nel bel mezzo del Grande Slam la Virtus si ritrova a giocare la finale contro il Tau. La Kinder ci è arrivata dopo aver perso la prima gara ad Atene contro l'Aek 78-77, poi vincendo sedici partite consecutive, comprese anche due contro Vitoria, ultimo ostacolo tra le V nere e il secondo massimo titolo europeo. Persa la prima sfida a Casalecchio, affrontata senza Griffith, pareggiata la serie sempre in casa, le V nere dominano gara tre e vengono sconfitte nella quarta partita. Riviviamo quella sfida decisiva del 10 maggio. La Kinder parte forte, 13-5, ma poi Rigaudeau (18 punti con 2 su 4 da due e da tre e 8 su 9 in lunetta) e Griffith (14 punti, con 4 su 4 e 6 su 7 nei tiri da un punto, con anche 10 rimbalzi) commettono il secondo fallo e vanno in panchina, così i baschi recuperano, approfittando anche del lieve infortunio che costringe Stombergas a uscire momentaneamente, sostituito da Foirest che segna cinque punti in trenta secondi. A fine primo quarto, quindi, squadre vicine, 19-18. I bolognesi provano a fuggire anche nel secondo periodo, 29-22 al 14', con tre liberi di Rigaudeau. Il quarto fallo di Foirest e Stombergas produce solo un 33-24, perché Bologna è imprecisa ai liberi in questa fase (30 su 39 alla fine, ma molto peggio gli spagnoli con 19 su 34). Sulla sirena di metà gara Bennett infila la bomba del 42-37. Sul 47-41 al 23' arriva il quarto fallo di Griffith, che segue di poco il terzo, ma con i liberi e una tripla Rigaudeau lancia di nuovo la Virtus nel terzo quarto, 52-42 al 24', Ginobili (16 punti con 6 su 9 da due, 1 su 4 da tre e 1 su 1 ai liberi, con anche 4 rimbalzi, 6 assist e 2 recuperi) incrementa il vantaggio, 57-44 al 27'30", ma il Tau non ci sta e con uno 0-8 (tutto di Bennett che si giova dell'uscita di Jaric) ricuce, 57-52. Ci pensa Smodis, che segna tutti i suoi cinque punti in questo frangente e sigla un 5-0 vitale (tripla sulla sirena dei ventiquattro secondi e canestro da due su rimbalzo offensivo allo scadere del quarto per l'1 su 2 in entrambe le voci), 62-52, col quale si va all'ultima pausa. Nel finale Jaric (16 punti con 4 su 8 da due, una tripla sbagliata e 8 su 12 in lunetta, con 7 falli subiti) è una lama nella difesa basca e la Kinder vince il titolo europeo 82-74.

CAMPIONI E IMBATTUTI

Nel 1993 le V nere, trascinate da Danilovic, arrivarono al titolo con un 7-0. Nel 2001 una sinfonia di squadra portò la Virtus al tricolore e al grande slam con un 9-0
di Ezio Liporesi - Corriere dello Sport - Stadio - 25/06/2021

 

Il 10-0 con cui le V nere hanno vinto in modo imperioso il sedicesimo scudetto della loro storia è la migliore prestazione nei playoff nella storia della Virtus. Altre due volte, però, i bianconeri avevano concluso imbattuti la fase finale a eliminazione diretta del campionato, ma con meno gare disputate, in virtù di serie previste su un numero minore di partite. In entrambe le occasioni sulla panchina bolognese c'era l'allenatore sconfitto della finale 2021: Ettore Messina. Nel 1993 la Virtus, che non vinceva il titolo da nove anni, concluse al comando la prima fase. Nei quarti di finale le V nere si trovarono di fronte Pistoia: dopo una franca vittoria in casa, venne un sofferto successo in trasferta, per un solo punto, grazie a un canestro allo scadere del campione serbo Danilovic. In semifinale un avversario tradizionale, Cantù. Dopo la vittoria in casa, con vana rimonta dei lombardi nel finale, la Knorr vinse anche in trasferta con uno scatto nel finale di gara, su un campo che l'aveva vista spesso trionfare nei playoff (quella era la sesta vittoria su dodici incontri disputati al Pianella nella post season a eliminazione diretta), ma sul quale non vinceva una partita da dieci anni. In finale Bologna trovò Treviso, che aveva battuto la Virtus nella finale di Coppa Italia e che era vice campione d'Europa. La Virtus però era troppo forte, vinse con autorità gara uno, giocò una splendida gara in casa Benetton, vinta per 108-97, poi concluse trionfalmente vincendo l'ultima sfida 117-83. Grande protagonista Danilovic, che nelle sette gare segnò due volte 29 punti, due volte 28, una volta 24, una 22 e una 19, risultando sempre il migliore marcatore dei suoi colori. In totale sette vittorie e nessuna sconfitta nei playoff. Fu anche il titolo vinto con meno gare disputate nella post season, i tre precedenti, quelli del 1979, 1980 e 1984 ne richiesero otto, quelli dopo il 1993 un numero anche maggiore. Nel 2001, quando iniziarono i playoff, le V nere avevano già conquistato Coppa Italia ed Eurolega, nonché il primo posto al termine della stagione regolare del campionato. Nei quarti di finale la Kinder si dimostrò troppo forte per Roseto, spazzata via in tre partite con scarti tra i 17 e i 34 punti, la stessa fine fece la Benetton Treviso in semifinale, rendendo però un po' più difficile la vita alla squadra bolognese, soprattutto nella gara giocata al Palaverde, vinta dalla Kinder 91-86. In finale la Virtus si trovò di fronte la Fortitudo: come già nella finale del 1998 quando i bianconeri vinsero 3-2, come nella final tour di Eurolega del 1999, con ancora la Kinder vincitrice, ma soprattutto come nella semifinale europea del mese di aprile, con un secco 3-0 ancora a favore della squadra di Messina. Nella finale scudetto la Teamsystem provò a porre maggiore resistenza, ma alla fine l'epilogo fu il medesimo: l'83-79 del 19 giugno 2001 sancì il 3-0 e il settimo derby vinto su otto in stagione il 9-0 nei playoff, ma soprattutto il quindicesimo scudetto e uno storico Grande Slam. Una Virtus fortissima, con molte punte e ben otto giocatori che andarono in doppia cifra almeno due volte nelle nove partite di playoff: Jaric, Rigaudeau, Abbio, Ginobili, Smodis, Andersen, Frosini e Griffith.




 

19 GIUGNO DATA DOPPIAMENTE VINCENTE

di Ezio Liporesi - 1000cuorirossoblu - 29/06/2021

 

Tra le tante conquiste della Virtus nella sua lunga e gloriosa storia solo due sono avvenute nello stesso giorno dell'anno, il 19 giugno. E riguardandoli ora quei due avvenimenti assumono un grande significato. In quel giorno del 2001 le V nere, battendo la Fortitudo 83-79 e chiudendo così la serie 3-0, conquistarono il quindicesimo scudetto e completarono il Grande Slam, dopo aver vinto Coppa Italia ed Eurolega; uno scudetto che per vent'anni non è più arrivato, fino all'11 giugno 2021, quando la Segafredo ha vinto il sedicesimo titolo tricolore, dominando la serie contro Milano con un perentorio 4-0. Il 19 giugno 2017 la Virtus vincendo a Trieste gara tre chiuse la finale di Legadue sul 3-0 e ritornò, dopo un solo anno di purgatorio, nella massima serie; fu la prima tappa di un percorso della nuova società capitanata da Zanetti che, con crescendo continuo, ha portato prima la Champions League del 2019 e poi lo scudetto di pochi giorni fa.

VIRTUS DA GRANDE SLAM MA CHE FATICA CONTRO LA VIRTUS ROMA

di Ezio Liporesi - 1000cuorirossoblu - 12/11/2021

 

Stagione 2000/01, 12 novembre. Roma aveva già battuto la Kinder, seppure incompleta, nella finale di Supercoppa e la Virtus se la ritrovò di fronte alla quinta giornata. Bologna ancora non a pieno organico (Frosini fuori e Bonora non entrato perché reduce da una contrattura all'adduttore della coscia sinistra; gioca invece Jestrtijevic che dopo un allenamento era stato condotto all'ospedale per una botta all'occhio). La Virtus, inoltre, non è ancora uno schiacciasassi come diventerà ben preso, avviandosi al Grande Slam. Alla terza giornata aveva anche perso a Udine. In questa sfida per il secondo posto a inizio ultimo quarto Bologna sprofonda a meno 9, 60-69, dopo essere stata in parità al 10', sotto 39-41 al 20' e 58-62 al 30'. Messina si affida alla 1-3-1, con Rigaudeau in punta, Griffith in mezzo e Andersen sul fondo. Al 37' sorpassa Abbio e Ginobili schiaccia il 78-74 a 1'57". Griffith e Andersen sbagliano e così i capitolini, con un parziale di 0-5, ritornano al comando, 78-79 a 31". D. Andersen segna solo il secondo di due liberi, Monti si fa stoppare da Andersen e si va al supplementare. Righetti risponde a Ginobili, 81-81, Allen con una tripla replica ai liberi di Griffith e fa 83-84. Un libero di Rashard, una tripla di Rigaudeau (pessimo per tre quarti) e un altro tiro dalla lunetta di Griffith, ribaltano il punteggio, 88-84 a 44"40. Espil segna da tre con fallo di Rigaudeau (forse distratto dall'imminente nascita del figlio Nathar). Il giocatore dell'Adr sbaglia il libero e poi sbaglia anche il tiro susseguente al rimbalzo non catturato dalla Kinder. Jaric segna un libero su due e, sull'errore di Marcaccini, la gara si chiude 89-87, miglior realizzatore Ginobili con 20 punti. La partita lascia parecchi strascichi fisici: contusione all'avampiede sinistro per Abbio, ematoma e stiramento muscolare alla gamba destra per Griffith, contrattura al rachide dorsale per Ginobili, distorsione alla caviglia destra per Jaric e dolori al ginocchio destro per Smodis.

LA VIRTUS BOLOGNA DEL GRANDE SLAM

di Francesco Manelli - basketuniverso.it - 01/06/2014

 

La Virtus del 97/98 che va vicina alla “tripla corona”

Corre l’anno 1998, la Virtus Bologna può contare sulla squadra forse più bella e romantica di sempre, con una delusione sola (John Amaechi) a fronte di tantissime gioie: i giovani Rasho Nesterovic, Chicco Ravaglia e Thomas Ress (in ovvio ordine di importanza), l’esperienza di Ricky Morandotti e dei lunghi “Penna Bianca” Gus Binelli e del dominante Zoran Savic, l’energia di Sandro “Picchio” Abbio e di Hugo Sconochini, il cervello sublime di Claudio Crippa dalla panchina a fare il cambio di Antoine “le Roi” Rigaudeau, impegnato in campo a gestire un attacco stellare il cui terminale principale è uno dei giocatori europei più talentuosi di sempre, Predrag “Sasha” Danilovic, aggiungiamoci pure che in panchina c’è un certo Ettore Messina ed il risultato non può che essere spettacolo puro.

Danilovic e Sconochini dopo la vittoria contro l’AEK

La Virtus vince tutto (o quasi): in campionato record di 23-3 in stagione, 3-1 su Roma, 3-1 su Varese e 3-2 in finale contro la Fortitudo di Myers, Fucka, Rivers, Wilkins, Chiacig e Gay; in Eurolega, dopo aver vinto ai quarti il derby ancora con la Teamsystem, si arriva alla Final 4 di Barcelona dove l’83-61 contro il Partizan ed un intenso 58-44 contro l’AEK di Coldebella in finale regalano il successo ai bianconeri; l’unico neo di una stagione altrimenti perfetta è la sconfitta in semifinale di Coppa Italia contro (indovinate un po’) la Fortitudo.

Dopo due anni di insuccessi nel 1999 e nel 2000, il presidente Madrigali decide di attuare una vera e propria rivoluzione: Danilovic si ritira, se ne vanno Savic, Morandotti, Crippa, Binelli e Nesterovic, si riparte dal neo-capitano Rigaudeau, Abbio, Sconochini e da Messina punto fermo in panchina; vengono presi tanti giovani di ottime speranze, non ancora espressisi ad alti livelli europei e quindi chiamati ad un grosso salto di qualità: il 22enne play serbo Marko Jaric strappato alla Fortitudo, il 20enne australiano David Andersen al secondo anno in bianconero, il 21enne sloveno Matjaz Smodis dal Krka di Novo Mesto ma soprattutto l’argentino classe ’77 Emanuel Ginobili, uno dei principali artefici del miracolo della Viola Reggio Calabria (5° posto ai playoffs da neopromossa); oltre a questi giovani talenti arrivano a Bologna il centro americano Rashard Griffith ed il play di ritorno Davide Bonora.

La Kinder tri-campione: Rigaudeau, Jestratijevic, Smodis, Griffith, Andersen,Frosini, Jaric. Seduti: Abbio, Ginobili, Cuzzolin, Messina, Consolini, Sconochini, Bonora

La stagione non parte benissimo, i giovani forse non riescono subito ad amalgamarsi al meglio con i più esperti e la ferita del ritiro di Danilovic è ancora troppo fresca: alla terza giornata arriva già la prima sconfitta ad Udine contro la Snaidero di Charlie Smith, Micky Mian e Teo Alibegovic, in campo va una Virtus spaccata in due, con da una parte Rigaudeau, Abbio, Sconochini e Griffith e dall’altra Andersen, Ginobili, Jaric e Smodis. Piano piano Messina riesce a unire i due gruppi dentro e fuori dal campo e la squadra ingrana, l’asse Ginobili-Griffith diventa inarrestabile e poter contare su una rotazione a 7 di così alto talento è cosa rara: arrivano 21 vittorie consecutive in campionato, in Eurolega stravincono il girone (9-1) ma il 25 Febbraio arriva come un fulmine al ciel sereno la notizia della positività ad un test antidoping per Hugo Sconochini, 8 mesi di squalifica e la squadra inizia a zoppicare, raccogliendo “solo” 6 vittorie nelle ultime 10 gare di stagione regolare mentre nelle Top 16 le V nere passeggiano sopra l’Estudiantes di Felipe Reyes e Carlos Jimenez.

Nei quarti di finale di Eurolega arriva una spumeggiante Union Olimpija Ljubljana dei talenti locali Beno Udrih, Primoz Brezec e Sani Becirovic: in gara 1 la Virtus vince 80-79 con una tripla di Ginobili nell’ultimo possesso, mentre in gara 2 arriva un’altra vittoria risicata (79-81) grazie ad un Griffith da 26+10; nella serie di semifinale l’avversaria è quella più difficile: la Fortitudo Bologna. Le V nere dominano la serie: gara 1 stravinta 103-76 (Ginobili 22, Jaric 14), gara 2 conquistata sul parquet di casa 92-84 (Ginobili 22, Griffith 17) mentre gara 3 al Paladozza finisce 70-74 grazie ad una storica rimonta dal -18 di inizio quarto periodo (Ginobili 17, Griffith 17), sarà finale contro il TAU Ceramica Vitoria di coach Dusko Ivanovic.

Le V nere sul tetto d’Europa

Il primo trofeo della stagione arriva nella splendida cornice del Palafiera di Forlì: il trio Ginobili-Smodis-Griffith (MVP del torneo) si sbarazza di Biella, Roma e Pesaro e conquista il successo nelle Final Eight di Coppa Italia, riuscendo lì dove lo squadrone del 1998 aveva fallito. Tra la fine della stagione regolare di campionato e l’inizio dei Playoffs, la Virtus si gioca l’ultima serie finale di Eurolega, prima che Bertomeu cambi il formato a come lo conosciamo oggi: come già detto, l’avversario è il Tau Ceramica guidato in regia da Elmer Bennett, con sotto canestro l’alter-ego di Griffith, Joe Alexander,  il francese Foirest ed il lituano Stombergas a colpire dal perimetro ed il tandem argentino Scola-Oberto; la serie è una guerra: senza Griffith i bianconeri perdono in casa la prima partita (65-78) per poi vincerne due di fila (94-73, Rigaudeau 23, e 60-80, Ginobili 27), gara 4 la vince il TAU e si arriva così alla decisiva gara 5, in cui Ginobili (MVP), Griffith, Rigaudeau e Jaric sono perfetti e danno a coach Messina la gioia più grande, la Virtus è campione d’Europa.

Con la possibilità di conquistare tutti i trofei possibili in una stagione, le V nere hanno ora in testa un solo obiettivo, lo Scudetto. Detto, fatto: la Roseto di Mario Boni, la Benetton di Nicola, Brown, Naumoski, Nachbar e Garbajosa e la Fortitudo di Myers, Fucka e compagnia sono schiacciati dalla forza di questa Virtus che conquista il tricolore senza nemmeno una sconfitta nei Playoffs, è Grande Slam.

Un’impresa epica, riuscita a pochissimi in Europa (in Italia solo alla fantastica Olimpia di coach Peterson nel 1987 ed all’indimenticabile Ignis Varese di Asa Nikolic) di una squadra leggendaria composta da giocatori e uomini leggendari: Ettore Messina dichiara: “Onore alla società ed ai giocatori, è il gruppo più forte che ho guidato”; capitan Rigaudeau è stato a capo di una banda di ragazzini a cui Madre Natura ha affidato un talento cestistico con pochi pari, su tutti Emanuel Ginobili, che ha deciso di concedere a Bologna ed all’Italia la grazia di poterlo ammirare da vicino per una, storica stagione.

 


 

L'INCREDIBILE VITTORIA AI QUARTI NELLA COPPA ITALIA 2001

di Ezio Liporesi - 1000cuorirossoblu - 26/04/2022

 

La Virtus nel 2001 fece il cosiddetto Grande Slam, vincendo Coppa Italia, Eurolega e Campionato. Il trittico cominciò a Forlì, nella Final Eight di Coppa Italia. Il 26 aprile era in programma il quarto di finale, Virtus-Biella. Frosini è assente e così Andersen e Smodis, soprattutto il primo, soffrono Lacey (alla fine 36-40 i rimbalzi a favore della squadra di A2). Bologna parte 11-2, poi inizia lo show di Granger, capocannoniere dell'A2 e un incubo per Abbio. L'americano segna 15 punti nel primo quarto (34 alla fine), tra cui il sorpasso, 15-16, e d è protagonista del parziale di 4-17, 15-19. Il primo quarto termina 26-28, la Fila allunga 42-48, i bolognesi tengono e chiudono sotto di due la prima metà partita, 46-48. A inizio ripresa Rigaudeau imbuca due missili, 54-50, ma Biella reagisce con uno 0-10. Al 30' i ragazzi di Messina sono sotto 57-62 e Granger schiaccia al 33' il 62-72. I bolognesi replicano con un 11-0, 73-72. Granger fa il 77-79 a 30'', Ginobili e Soragna fanno 1 su 2 in lunetta e Griffith allo scadere, su assist di Abbio, schiaccia il pareggio, 80-80. L'ultimo vantaggio piemontese è sull'82-84, poi Jaric realizza da tre, da due con aggiuntivo, mette due liberi, poi segna in entrata, 92-85, 10 a 1 tutto suo. Finisce 96-88. La Kinder ha retto grazie agli uomini d'esperienza, Abbio (8 punti), Griffith (20 punti con 8 su 9), molto bene nei primi due quarti, e Rigaudeau (18). Alla fine dei regolamentari importante Ginobili (16), mentre nel supplementare è stato decisivo Jaric.

 

IL 10 MAGGIO 2001 LA SECONDA EUROLEGA

di Ezio Liporesi - 1000cuorirossoblu - 10/05/2022

 

10 maggio 2001. La Virtus ha perso sette giorni prima gara quattro di finale Eurolega, poi ha battuto Verona nell'ultima giornata della prima fase di campionato e si appresta a giocare gara cinque. Griffith, Jaric e Jestratijevic tornano disponibili dopo aver saltato la trasferta di Verona, Rigaudeau fermato dalla febbre nei giorni prima di gara 5 col Tau è al suo posto. La Kinder parte forte, 13-5, ma poi Rigaudeau (18 punti con 2 su 4 da due e da tre e 8 su 9 in lunetta) e Griffith (14 punti, con 4 su 4 e 6 su 7 nei tiri da un punto, con anche 10 rimbalzi) commettono il secondo fallo e vanno in panchina, così i baschi recuperano, approfittando anche del lieve infortunio che costringe Stombergas a uscire momentaneamente, sostituito da Foirest che segna 5 punti in 30". A fine primo quarto quindi squadre vicine, 19-18. I bolognesi provano a fuggire anche nel secondo periodo, 29-22 al 14', con tre liberi di Rigaudeau. Il quarto fallo di Foirest e Stombergas produce solo un 33-24, perché Bologna è imprecisa ai liberi in questa fase (30 su 39 alla fine, ma molto peggio gli spagnoli con 19 su 34). Sulla sirena di metà gara Bennett infila la bomba del 42-37. Sul 47-41 al 23' arriva il quarto fallo di Griffith, che segue di poco il terzo, ma con i liberi e una tripla Rigaudeau lancia di nuovo la Virtus nel terzo quarto, 52-42 al 24', Ginobili (16 punti con 6 su 9 da due, 1 su 4 da tre e 1 su 1 ai liberi, con anche 4 rimbalzi, 6 assist e 2 recuperi) incrementa il vantaggio, 57-44 al 27'30", ma il Tau non ci sta e con uno 0-8 (tutto di Bennett che si giova dell'uscita di Jaric) ricuce, 57-52. Ci pensa Smodis, che segna tutti i suoi 5 punti in questo frangente e sigla un 5-0 vitale (tripla sulla sirena dei 24 secondi e canestro da due su rimbalzo offensivo allo scadere del quarto per l'1 su 2 in entrambe le voci), 62-52, col quale si va all'ultima pausa. Nel finale Jaric (16 punti con 4 su 8 da due, una tripla sbagliata e 8 su 12 in lunetta, con 7 falli subiti) è una lama nella difesa basca e la Kinder vince il titolo europeo 82-74, dopo avere trionfato in Coppa Italia, arriverà poi anche la vittoria in campionato.

 

21 ANNI FA L'INIZIO DELLA SECONDA FINALE SCUDETTO TRA VIRTUS E FORTITUDO

di Ezio Liporesi - 1000cuorirossoblu - 14/06/2022

 

Il 14 giugno 2001 iniziò la finale scudetto tra Virtus e Fortitudo. La Virtus vinse gara uno 86 a 81, poi chiuse 3-0 e completò il Grande Slam, aggiungendo lo scudetto ai trionfi in Coppa Italia, in finale contro Pesaro, ed Eurolega, in finale contro il Tau, dopo aver eliminato in semifinale la Fortitudo con un altro 3-0. In tutto i derby di quella stagione furono otto e la Virtus ne vinse sette. Quella del 2001 fu la seconda finale scudetto tutta bolognese, dopo il 3-2 con cui la Virtus aveva sconfitto la Fortitudo nel 1998.