GALEAZZO DONDI DALL'OROLOGIO

(dirigente)

nato a: Frattamaggiore (NA)

il: 19/03/1915 - 23/10/2004

Stagioni alla Virtus: dal 1960 al 1966

 Clicca qui per Galeazzo Dondi Dell'Orologio giocatore 

Clicca qui per Galeazzo Dondi Dell'Orologio allenatore

 

GALEAZZO DONDI NEL COMITATO TECNICO DELLA VIRTUS PALLACANESTRO

tratto da "Il Mito della V Nera" 1871-1971 di A. Baraldi e R. Lemmi Gigli

 

Pure di quest’anno (nota di Virtuspedia: 1947) l’istituzione, nell’ambito delle rispettive Sezioni, di speciali comitati tecnici così composti: Ginnastica: prof. Domenico Cotti, Giuseppe Domenichelli, Oscar Ferretti, Astorre Fontana e cav. Angelo Pedrelli. Atletica: Ruggero Bortolotti, Ruggero Biancani, Carlo Fischer, rag. Antonio Ghermandi e dott. Ferdinando Savigni. Pallacanestro: dott. Galeazzo Dondi, rag. Vittorio Fiorini, Giancarlo Marinelli, Guido Foschi e Giancarlo Gubellini.



 

DONDI DALL'OROLOGIO DINASTIA VIRTUSSINA

di Ezio Liporesi per Virtuspedia

 

Dondi Dall'Orologio, un nome che sa di Virtus: il capostipite Galeazzo fu alfiere della prima Virtus dopo la promozione dal 1935 al 1946, vincendo un titolo nel suo ultimo anno da giocatore e poi svolgendo ruoli anche da allenatore, con un altro titolo conquistato nel 1947, e dirigente; il figlio Giovanni militò negli anni ’60 per qualche stagione in bianconero per un totale di 24 partite, mentre il nipote Marco nel 1995 con 2 presenze diede un minimo contributo allo scudetto; il fratello di Marco, Luca, ha giocato nelle giovanili negli anni '80. Qui ci occupiamo del Galeazzo dirigente che, in carica dal 1960 al 1966, non arrivò a conquistare il titolo, impresa riuscita nelle vesti di giocatore e allenatore, ma giunse più volte a sfiorarlo, con i bianconeri sempre a ridosso delle prime, secondi, terzi, al massimo quarti nel 1966. L'occasione nella quale vi andò più vicino fu nel 1963-64: a una giornata dal termine, Ignis e Virtus 46, Simmenthal 44. I bolognesi si presentarono all'epilogo del campionato, la sfida in casa col Simmenthal, avendo perso solo i due incontri contro Varese, ma avendo battuto a domicilio i milanesi il primo marzo, dopo un tempo supplementare. La sfida finale contro i meneghini, che se vinta avrebbe garantito alle V nere almeno lo spareggio contro l'Ignis, si disputò il 13 giugno 1964, in una Bologna ancora ebbra del titolo conquistato dal Bologna calcio nello spareggio di 6 giorni prima. Purtroppo i bolognesi uscirono sconfitti dalla contesa e dovettero accontentarsi della terza piazza, a due punti da Varese e a pari punti con i milanesi.

LE POSSIBILITÀ DELLA KNORR LEGATE ALLA RIPRESA DI LOMBARDI

Concordi Dondi e Kucharski (che temono il Simmenthal più dell'Ignis)

di Giampaolo Brighenti - La Gazzetta dello Sport - 08/11/2024 - articolo fornito dalla collezione Luca e Lamberto Bertozzi

 

Su Knorr-Ignis fiumi d'inchiostro hanno sezionato la partita e ne hanno sviscerato ogni più recondito motivo. Ma come è stata vista la stessa dai massimi dirigenti della Knorr, il presidente Dondi e l'allenatore Kucharski? È presto detto.

Dice Dondi: "Tecnicamente lo spettacolo è quasi mancato. Agonisticamente, invece, l'attesa non è andata delusa. Il perché di tutto questo? Diverse le ragioni. Innanzitutto il troppo orgasmo iniziale; poi il disorientamento di carattere psicologico imputabile alla precarietà delle condizioni di Calebotta e Lombardi. La situazione si è vieppiù accentuata per l'insolito sistema difensivo dell'Ignis, che reputo interessante, ma che porta ad una segnatura molto modesta perché il marcamento a tutto campo eseguito da uomini come Cescutti, Bertini e Conti vuole che gli stessi in fase offensiva si presentino alquanto offuscati e imprecisi. Gli errori in fase di realizzazione ci sono stati anche da noi, specie Calebotta, ma le attenuanti, se non sono così evidenti tecnicamente, lo sono peraltro per intuibili motivi di carattere extrasportivo. Sì, la Knorr ha giocato meglio a Milano, ma la gara con l'Ignis ci ha confortati per l'impegno agonistico della squadra, la sua capacità di recupero, la volontà. Oggi la Knorr non si impressiona se deve rimontare un passivo; è anzi il momento che gioca meglio. Fra Simmenthal e Ignis da chi dovremo paventare i maggiori pericoli? Dai milanesi. In una lotta uomo contro uomo abbiamo più possibilità contro l'Ignis. Il Simmenthal, nel caso specifico, vanta giocatori di particolare continuità (Vittori) e più "cecchini". Ma se Lombardi acquisterà la piena condizione anche il Simmenthal non avrà di che rallegrarsi".

Dice Kucharski: "Contro il pressing a tutto campo dell'Ignis i ragazzi hanno stentato all'inizio a capirci qualcosa. Ma le ragioni del mancato spettacolo, da un punto di vista tecnico, sono da riscontrarsi nel fatto che mentre a Milano la squadra ha giocato tranquilla e distesa, contro l'Ignis non si doveva perdere! E la differenza è notevole. Nella Knorr ottimi Alesini, Zuccheri e Calebotta, in difesa. Ma il migliore di tutti è stato Pellanera che non ha commesso errori in difesa e ha segnato canestri decisivi nei momenti cruciali. Bella la prestazione di Borghetti. Sotto il suo standard Giomo: troppi passaggi mi ha sbagliato, ma sono piccole sfumature...Secondo lei Bonetto ha giocato male. Non sono d'accordo. Tenga presente che Justo nel Petrarca svolgeva compiti diversi. Ora nella Knorr si trova un po' spaesato, ma è tanta la volontà che lo contraddistingue per inserirsi nel nuovo modulo e sono tante le sue capacità che il ragazzo sfonderà anche sotto le Due Torri. Fra Simmenthal e Ignis la mia scelta cade sui primi".

Dopo otto giornate di gara la Knorr è seconda, in coabitazione con l'Ignis, alle spalle del battistrada Simmenthal. La squadra felsinea vanta la difesa meno perforabile d'Italia. Come attacco si trova al secondo posto dietro l'Ignis. Gli uomini di Kucharski hanno dato dovunque spettacolo. Se si pensa che Lombardi non sempre si è potuto utilizzare e che, in ogni caso le sue condizioni fisiche sono sempre molto precarie, il giorno che la Knorr potrà contare in pieno sul livornese per Simmenthal e Ignis il pericolo bolognese si farò ancora più assillante.

 

La lettera inviata dal presidente della Federazione Scuri al presidente della Virtus, Galeazzo Dondi Dall'Orologio, per chiedere la disponibilità del giocatore Roberto Gnudi per il Centro di Primo Addestramento della Nazionale Juniores (foto fornita da Roberto Gnudi)

KUCHARSKI RICORDA DONDI

maggio 2008
 

E il Dr. Dondi? Un dirigente veramente capace che sapeva unire la capacità decisionale ai modi persuasivi, da vero gentiluomo. 

 

 

L'ULTIMO SALUTO A GALEAZZO DONDI DALL'OROLOGIO

Virtus in lutto. Argento agli europei del '37, vinse lo scudetto nel '46

Il Resto del Carlino - 10/2004

 

Un grande vuoto nel mondo bianconero del basket ha lasciato la scomparsa di Galeazzo Dondi Dall'Orologio, i cui funerali si sono svolti ieri. Fu medaglia d'argento ai Campionati Europei del '37, partecipò ai Mondiali Universitari del '39 e alle Olimpiadi di Berlino del '36. Vinse poi lo scudetto in maglia bianconera nel campionato '45/'46 chiudendo la sua carriera di giocatore con 84 partite giocate e 468 punti segnati. Non pochi per quei tempi in cui le partite finivano con bassissimi punteggi.